“Ci siamo anche noi, i fans italiani dell’Eurofestival”: Ogae Italy ha compiuto 20 anni

L’Eurofestival in Italia ha milioni di fans. Nonostante l’assenza della Rai e nonostante qualcuno si ostini a dire falsamente il contrario. E c’è anche una organizzazione, associata a quella europea, che li rappresenta. Ecco la testimonianza dell’Ogae Italy e della sua presidente

di Cristina Giuntini

L’Eurofestival? E cos’è?”. La persona appena conosciuta che sto intrattenendo con l’elenco dei miei hobbies mi guarda come se le stessi parlando di trigonometria applicata. Poco male, sono abituata alla situazione, e d’altronde potrebbe andare peggio, è già molto che non abbia ripetuto le parole di quel noto presentatore: “L’Eurofestival? Ma è una manifestazione che viene fatta solo per la Germania!” (Egregio Signore, temo che Lei si sia sbagliato con il Bundesvision Song Contest, evento assolutamente non legato all’Eurofestival e in ogni caso anch’esso godibilissimo).

L’ Eurofestival, questo sconosciuto. Il massimo che ho ricavato da un collega di lavoro è stato “L’Eurofestival? Che carino, ma che fine ha fatto? Vincevano sempre gli Abba…” Oh cribbio. Ma se io ero convinta che avessero partecipato (e vinto) una volta sola? Mi sono persa qualcosa? Lo ammetto, a volte è un po’ deprimente trovarsi a rispiegare ad ogni interlocutore di che cosa si tratta, e intanto pensare che è esistito un periodo nel quale, anche in Italia, l’Eurofestival non era altro che la logica conseguenza ed il complemento del Festival di Sanremo. Anni di serate familiari davanti all’Autostop di Anna Vissi o al duetto madre-figlia di Maxie e Chris Garten, con la nonna che si scandalizzava di come Nathalie Pâque non avesse portato a casa la vittoria. A pensarci ora non sembra preistoria, ma fantascienza. Poi è iniziata la programmazione in differita, in seconda o terza serata, sulla rete meno seguita, e la pressoché totale assenza di copertura da parte dei giornali: dopo qualche anno di questa “cura”, solo pochi, irriducibili fans si sono accorti che l’Italia aveva smesso di partecipare, scendendo in corsa dal treno poco prima della stazione nella quale l’Intercity avrebbe ceduto il passo alla Freccia Rossa. E così l’Eurofestival ha continuato la sua corsa verso il successo internazionale, mentre l’ Italia si è estraniata del tutto da quello che è ormai diventato uno dei più importanti eventi a livello mondiale.

Ma se l’Italia non partecipa più, che senso ha un club come OGAE Italy?” Sapevate che esiste un OGAE Libano? Il Libano non ha mai partecipato. E sapevate che esiste OGAE Resto del Mondo? Sì, un po’ come quando si gioca a calcio. Se l’unico scopo di un club OGAE dovesse essere sostenere la propria nazione, non sarebbe solo OGAE Italy a non avere ragion d’essere. Certo, chi lo può fare, ovviamente si diverte di più. Ma intanto, proprio la mancata partecipazione dell’Italia dà ad OGAE Italy uno dei suoi scopi primari: la divulgazione dell’evento Eurofestival nei confronti di chi non lo conosce o l’ha dimenticato, e nel contempo lo studio e la messa in pratica di iniziative tese a perorare la causa del ritorno dell’Italia alla manifestazione. Si parla, ovviamente, di lettere, mail, petizioni e simili: non possiamo certo andare a manifestare in piazza con i cartelli o fare sit-in davanti al cavallo di Viale Mazzini! Crediamo però che ogni minimo gesto o contributo possa essere utile allo scopo.

VENTI ANNI – In ogni caso, pare proprio che anche un club come il nostro possa funzionare benissimo, visto che da un mesetto abbiamo festeggiato il nostro ventennale! E’ un peccato che vi siate persi i festeggiamenti, ai quali sono stati ospiti d’onore i Jalisse, nostri ultimi rappresentanti sul palco eurofestivaliero. Non solo nostalgia: i Jalisse, oltre alla loro “Fiumi di Parole“, hanno presentato la loro ultima canzone legata ad un progetto educativo nelle scuole italiane e straniere, dopo di che il nostro DJ ci ha intrattenuti con i successi eurofestivalieri degli ultimi anni. Il tutto, naturalmente, condito di giochi, karaoke e, chiaramente, un’ottima cena!

Ma perché vi manca l’Eurofestival? Non abbiamo già abbastanza buona musica in Italia?” Intanto, per chi la ama, la musica non è mai abbastanza, e la chiusura verso altri Paesi ed altri generi rappresenta soltanto la perdita di un’occasione. Inoltre, la musica non è soltanto divertimento e/o cultura: è anche un efficace momento di socializzazione. L’Eurofestival svolgeva l’importante funzione dell’avvicinamento fra i vari Paesi attraverso il quotidiano, cioè le semplici canzonette: un linguaggio intelligibile da chiunque, in barba alle incomprensioni linguistiche. Un qualsiasi membro OGAE potrà raccontarvi di come la musica, malgrado le differenze di gusti e le normali rivalità fra i vari partecipanti, possa unire individui di diversa provenienza e costituire un veicolo di comunicazione anche fra persone che non potrebbero essere più diverse fra di loro.

“E allora, se la musica è unione prima ancora che rivalità, perché volete che l’Italia rientri in gara?” Per poter partecipare con un ruolo attivo a questa festa della musica e dell’amicizia. Moltissimi fans da tutta Europa chiedono il rientro dell’Italia così come si insisterebbe per convincere un amico che avesse deciso di non partecipare ad una festa. La mancanza di un Paese come l’Italia, che vanta una grande tradizione canora, francamente rende la manifestazione un po’ “zoppa”, tanto è vero che non sono rari, nelle varie selezioni nazionali e a volte anche nella manifestazione stessa, pezzi interpretati nella nostra lingua. Dopotutto, siamo sempre considerati il Paese dell’amore, del romanticismo e del belcanto!

“Va bene, l’Eurofestival. Ma durante gli altri mesi cosa fa il club?” Un sacco di cose. Principalmente seguiamo i nostri concorsi interni, vere e proprie manifestazioni “virtuali” che aiutano una maggiore diffusione della cultura musicale (quantunque “leggera”) fra Paese e Paese. In questi concorsi, ciascun club OGAE nomina un suo “rappresentante”, scelto fra i cantanti che hanno presentato i brani di maggior successo nell’anno precedente, e si procede alle votazioni. Abbiamo l’OGAE Song Contest, un Eurofestival con regole ancora più rigide riguardanti la lingua e la provenienza dell’interprete; l’OGAE Video Contest, riservato ai video; l’OGAE Second Chance, per quelle canzoni che hanno partecipato alle finali nazionali senza vincerle; l’OGAE Second Chance Retro/Guest Jury Hits, un concorso “a ritroso” riservato agli anni precedenti all’esistenza del Second Chance; e vari altri concorsi collaterali anche se non ufficialmente OGAE.

Ma, un momento, adesso le domande comincio a farle io: perché non vi unite a noi per vedere l’Eurofestival, qualche volta? Noi ci riuniamo tutti gli anni, e siamo un bel gruppetto. Niente di impegnativo, intendiamoci: qualche gioco, un po’ di karaoke ed un buffet in attesa dell’inizio della trasmissione, durante la quale votiamo le nostre canzoni preferite costituendo una sorta di “Italian jury” non ufficiale. Finora la nostra sede è stata un cinema a Livorno, ma sembra che quest’anno non sia disponibile. Niente paura però, siamo in cerca dell’alternativa.

Altrimenti, beh, se proprio volete fare un’esperienza nuova e non avete problemi di ferie o economici, fate come molti di noi: provate l’avventura di un Eurofestival dal vivo! Io, quest’anno, mi sto preparando a viverla per la seconda volta: la prima è stata ad Helsinki, nel 2007, ed è stata indimenticabile. Immaginatevi una città completamente trasformata da un evento di portata internazionale: incontri, mini-concerti, stand di promozione turistica di ciascun Paese partecipante, maxischermi nel centro della città, festeggiamenti con spettacoli in strada, club, karaoke, e soprattutto decine di migliaia di fans da tutta Europa ed oltre con i quali interagire e festeggiare tutti insieme la grande settimana della musica internazionale!

Certo che la RAI potrebbe anche rifletterci sù: avete idea dei benefici che possa portare un evento del genere al suo Paese ospitante? Credo di non dover essere io a ricordarveli!

Oh, un momento: ho sentito una vocina dire “Certo che mi piacerebbe unirmi al club”? Ehi, chiunque tu sia, sei il benvenuto! Cosa aspetti? Scrivimi! Il mio indirizzo è ogaeitaly.president@gmail.com . Potrò darti tutte le indicazioni del caso e potrai entrare a far parte del nostro gruppo, ampliare i tuoi orizzonti e trovare nuovi amici!Ti aspettiamo!


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Emanuele Lombardini

Giornalista, ternano, cittadino d'Europa

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