Quando c’era l’Italia/1: 1956-59

Tanto per girare un pò il coltello nella piaga (perfidia? No, solo nostalgia!), inauguriamo la rubrica  “Quando c’era l’Italia”. Lungo tutta l’estate andremo alla scoperta delle canzoni che hanno rappresentato l’Italia all’Eurofestival. E non mancheranno inediti curiosi. Partiamo con il periodo 1956-59. Pronti? Via.

httpv://www.youtube.com/watch?v=No5A3AUnb8U

httpv://www.youtube.com/watch?v=NXcu6HnrYI4

L’Eurofestival si ispira dichiaratamente al Festival di Sanremo e così le canzoni del nostro paese sono fra le più attese. E l’Italia onora l’invito mandando all’edizione di apertura, nel 1956 a Lugano, la prima e la seconda del festival dei fiori. “Aprite le finestre al nuovo sole, è primavera, è primavera” è ancora oggi uno dei ritornelli più amati e conosciuti della nostra musica. E’ con questo brano (appunto” Aprite le finestre”) che la 24enne studentessa di lingue di Monopoli Franca Raimondi, aveva trionfato a Sanremo. Con lei  c’è Antonietta  “Tonina” Torrielli da Novi Ligure, detta la caramellaia per via del suo lavoro presso un negozio di dolciumi. Seconda a Sanremo con “Amami se vuoi”, con lo stesso pezzo va all’Eurofestival. Entrambe arrivano da un concorso per voci nuove e sono accompagnate dal maestro Gian Stellari. La loro posizione in classifica non è comunicata.

httpv://www.youtube.com/watch?v=3CfpI27QenM

Nel 1957  a Francoforte sul Meno ci rappresenta Nunzio Gallo da Napoli, che in coppia con Claudio Villa aveva appena vinto Sanremo con il brano “Corde della mia chitarra”. Cantante, attore e grande protagonista della scena musicale napoletana, la sua interpretazione all’Eurofestival è struggente  (l’orchestra era diretta dal maestro Armando Trovajoli e sul palco con lui c’era il chitarrista Piero Gosio), si ricorda il più lungo applauso della manifestazione, circa 25 secondi. Sesto al traguardo, con i suoi 5 minuti e mezzo il brano è il più lungo mai eseguito in concorso.

httpv://www.youtube.com/watch?v=Z-DVi0ugelc

Domenico Modugno è il simbolo della musica italiana, oggi come allora. La sua “Nel blu dipinto di blu”, che vinse il Festival di Sanremo 1958 cantata in coppia con Johnny Dorelli, all’Eurofestival dello stesso anno ad Hilversum in Olanda (direttore d’orchestra Alberto Semprini), arriva soltanto terza (primo podio per l’Italia), un vero affronto per lui che pensava di bissare la vittoria sanremese. Ma è l’inizio di un successo planetario per il brano che, meglio ricordato come “Volare” fa il giro del mondo. Ancora oggi è la canzone più coverizzata della storia della musica (se ne contano versioni ufficiali di 115 artisti di tutto il mondo) ed è in assoluto la canzone più venduta della storia dell’Eurofestival. Nel 2005, a Copenaghen, in occasione del galà celebrativo dei 50 anni della manifestazione, arriva al secondo posto battuta soltanto da “Waterloo” degli Abba (1974). Ancora oggi, nei medley dei brani dell’Eurofestival, “Volare” non manca mai. In Italia, il programma “50 Canzonissime” condotto da Carlo Conti, l’ha eletta canzone italiana del Secolo. E’stata anche 13 settimane al primo posto nelle classifiche degli Stati Uniti. Grazie a questa canzone Domenico Modugno ha vinto il Grammy Awards, primo e unico artista a riuscirci con una canzone in una lingua diversa dall’inglese.

httpv://www.youtube.com/watch?v=aoIYf7MD5d4

A Modugno non riesce il bis nel 1959. Era riuscito a vincere ancora Sanremo, sempre in coppia con Johnny Dorelli, ma stavolta la sua “Piove” (Ciao Ciao Bambina)” non ha la stessa presa. La canzone (direttore d’orchestra William Galassini) partecipa all’Eurofestival sul palco di Cannes arrivando però soltanto sesta.


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Emanuele Lombardini

Giornalista, ternano, cittadino d'Europa

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