L’Armenia medita sulla partecipazione 2012, ma l’Azerbaigian apre le porte. E a giugno…

Tiene ancora banco, ed era inevitabile visto il paese che ha vinto il concorso, la vicenda relativa all’Armenia e alla sua partecipazione all’edizione 2012 dell’Eurovision Song Contest, che si terrà a Baku, in casa dei “nemici storici” dell’Azerbaigian. Rispetto alle voci che sono circolate all’inizio, si apre uno spiraglio relativamente alla presenza dell’Armenia. I primi ad aprire le braccia al paese erano stati i vincitori Ell & Nikki, i quali avevano chiaramente detto in conferenza stampa di volere in concorso anche gli armeni “perchè il festival è di tutti”.

Di sicuro, l’Azerbaigian non può bandire la partecipazione dell’Armenia nè impedire la messa in onda della loro canzone, anche se nel paese esiste un divieto di diffusione sul territorio azero delle canzoni armene (divieto che vale anche per la televisione, con l’eccezione dell’Eurovision Song Contest, durante il quale più volte il “segnale” televisivo è stato distorto quando si sono esibiti gli armeni ma dove la canzone è sempre andata regolarmente in onda, per evitare la squalifica).

Ismail Omarov, capo della tv azera, ha confermato che l’Azerbaigian non farà nulla per impedire la partecipazione dell’Armenia: “Ho letto che non vogliono partecipare – ha dichiarato – ma l’Eurovision è un festival che unisce, non che divide. Dunque, se non vorranno partecipare è una scelta loro, da parte nostra, se verranno li accoglieremo”. La tv azera ed il Governo hanno garantito la sicurezza della delegazione armena ed è assai probabile che di questo se ne parlerà a giugno, quando si incontreranno a Baku per un vertice trilaterale i ministri degli esteri azero, armeno e russo.

La stessa sicurezza è stata garantita e ribadita anche dall’ambasciatore azero nel Regno Unito, interpellato in relazione al fatto che la manifestazione proietterà a Baku anche una bella fetta di fan del mondo omosessuale. Nonostante infatti il paese abbia eliminato, dal momento del suo ingresso nel Consiglio d’Europa, ogni legge discriminatoria di qualunque tipo (non solo sessuale) si registrano ancora sporadici episodi di violenza da parte della polizia: “Venite senza problemi – ha detto l’ambasciatore ai fan britannici e non solo – perchè le leggi vi tuteleranno”.

Gli analisti politici azeri comunque sono convinti che la presenza della manifestazione sul suolo azero avrà effetti positivi per l’inizio di una politica se non del disgelo, comunque più mite fra i due paesi. Gohar Gasparyan, capo delegazione armeno a Dusseldorf ha comunque detto che l’Armenia farà sapere prossimamente la sua decisione. In questi anni, gli screzi fra armeni e azeri sono stati notevoli. Eccone un piccolo campionario

  • 2006: L’Armenia debutta nel concorso schierando Andrè, un cantante armeno nato a Stepanakert, capolouogo della regione contesa del Nagorno Karabakh (la regione è di fatto dal 1991 una repubblica autonoma indipendente abitata da una popolazione di lingua e cultura armena che per le autorità internazionali è parte dell’Azerbaigian, il quale  si è opposto alla decisione presa nel 1985 dal Soviet Supremo di annettere “forzatamente” la regione all’Armenia. La guerra civile è finita non ufficialmente nel 1994, ma le relazioni sono ancora tesissime)
  • 2009: Inga & Anush, le rappresentanti dell’Armenia, si presentano sul palco con alle loro spalle una gigantografia delle montagne del Nagorno Karabakh, ovvero “We are our mountains”.
  • 2009: Ictimai TV distorce il segnale mentre si esibiscono le cantanti armene e non trasmette il numero di telefono ed il codice a loro associato per votarle. Durante la serata finale, Sirusho, delegata ad annunciare i voti armeni, finge di leggerli da un block notes sul cui retro campeggiano le montagne del Nagorno Karabakh
  • ESTATE 2009: Il Governo azero chiede ed ottiene dalla compagnia telefonica nazionale i numeri dei 30 connazionali che hanno votato per l’Armenia. Vengono chiamati ed interrogati dal ministero per la sicurezza nazionale come “nemici dello stato” e “potenziale pericolo per il Paese”. La Ebu non squalifica la tv (sanzionandola solo economicamente) per violazione della privacy soltanto perchè allora il regolamento non prevedeva una responsabilità diretta dell’emittente e non può sanzionare l’ente telefonico, non legato in alcun modo ad Ebu ed Ictimai TV.

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Emanuele Lombardini

Giornalista, ternano, cittadino d'Europa

2 Risposte

  1. israelforever ha detto:

    Magari partecipassero riuscirebbero a fare un piccolo miracolo eurovisivo.

  2. Storm75 ha detto:

    Pare di stare ancora in guerra fredda….

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