Ell & Nikki: “In Azerbaigian nessuno sarà discriminato”

Continuano le grandi manovre in casa azera in vista della prossima edizione dell’Eurovision Song Contest, che si svolgerà a Baku. L’organizzazione si è già messa in moto e nel prossimo meeting di Givevra, il 20 giugno, la Ebu ufficializzerà date e location. Israele ha già fatto sapere che se saranno confermate le date dell’ultima settimana di Maggio, non ci sarà perchè la sera della finale corrisponde con una festa religiosa. La Ebu ha fatto sapere che sarà molto difficile spostare la data perchè la setttimana prima c’è la finale di Champions League.

ACCOGLIENZA – Israele diserterà anche per il fatto che il paese è molto vicino all’Iran e questo potrebbe causare ai fan, secondo la tv dello stato ebraico, più di un problema. Resta aperto anche il problema Armenia  e anche quello relativo ai dubbi sollevati dalla comunità gay.  I due vincitori, Ell & Nikki, scendono in campo a difesa del loro paese: “Baku è una città moderna europea, ed ha le infrastrutture necessarie per ospitare un evento della portata dell’Eurovision. In effetti, i preparativi sono già iniziati, quindi sono sicuro ch el’Azerbaigian organizzerà una delle migliori edizioni del festiva che abbiate mai visto”, hanno detto ai cronisti, puntando poi l’accento sul problema della comunità gay: “In Azerbaigian, la comunità gay saranno i benvenuti, come qualsiasi altro visitatore. La gente del nostro paese è socievole, calda ed accogliente, non ci sarà assolutamente da preoccuparsi. Siamo certi che ogni visitatore si sentirà a casa a Baku e nessuno sarà discriminato per alcun motivo”.

BEN VENGA L’ARMENIA – Relativamente all’Armenia, i due vincitori hanno una posizione chiara, che rispecchia quella della tv: “L’Eurovision è un concorso di canzoni e deve contare la musica e basta, è brutto quando ci si mette di mezzo la politica”, dicono. “Noi stessi saremmo andati in Armenia, se il festival si fosse svolto lì, perchè andavamo a portare la nostra musica, spero che gli armeni pensino lo stesso e si trovi una soluzione, perchè crediamo e vogliamo che l’Eurovision Song Contest sia una festa che unisca tutti”.

NESSUN VOTO AMICO -Infine, Ell & Nikki hanno risposto ai cronisti sulla vittoria loro e del paese: “Non importa da quanti anni uno è in concorso, l’importante è come si lavora – dicono – L’importante per circondarsi di un team di professionisti che sanno come fare un grande spettacolo, le persone che capiscono cosa sia l’Eurovision e noi ce l’avevamo. I voti amici? Non crediamo siano stati determinanti. Noi abbiamo preso voti un pò da tutti, anche da persone che probabilmente non sapevano neanche dove fosse l’Azerbaigian e da paesi con i quali non abbiamo alcun rapporto di vicinato. Il successo o la sconfitta all’Eurovision dipendono dala canzone e da come la si esegue sul palco, non dai vicini”.


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Emanuele Lombardini

Giornalista, ternano, cittadino d'Europa

Una risposta

  1. Ranma25783 ha detto:

    sull’ultimissima frase hanno ragione: Francia e UK sono chiari esempi di ciò

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