Eleftheria Eleftheriou: “Che bello il derby con Ivi Adamou”

Se c’è un brano destinato ad andare oltre l‘Eurovision Song Contest è senz’altro “Aphrodisiac” di Elefhteria Eleftheriou che (probabilmente insieme a quelli di Ivi Adamou e dei Mandinga) sarà uno dei tormentoni sulle spiagge del mediterraneo (Italia esclusa, ovviamente!). La Grecia deve difendere il primato di non essere mai scesa sotto il nono posto da quando esistono le semifinali ma allo stesso tempo, complice la gravissima situazione economica del paese, deve tenersi bene alla larga dalle possibilità di vittoria.

Dalla selezione nazionale, “appaltata” alla sede ellenica della Universal è uscito un pezzo dance pop (ma più o meno anche gli altri tre lo erano) che propone al grande pubblico uno dei giovani talenti emergenti della musica ellenica, la cipriota Eleftheria Eleftheriou. E il caso ha voluto non solo che anche stavolta il paese si affidasse ad una cantante della vicina isola, ma che addirittura nella stessa rassegna si trovasse contro due connazionali (fra l’altro della stessa regione, il distretto di Famagosta!) provenienti dalla stessa edizione, dello stesso talent show, nello stesso paese, nella stessa categoria. Sul fronte di Cipro è infatti in gara proprio Ivi Adamou.

E’ da questa incredibile coincidenza che comincia il nostro incontro con la giovane rappresentante greca: “E’ davvero una bella coincidenza, siamo molto amiche, oltre ad essere state insieme nella seconda edizione del programma. – esordisce Elefhteria Eleftheriou – Voglio molto bene a Cipro e del resto come non potrei. E’ il mio paese! Ma ovviamente gareggio per la Grecia e voglio fare bene per questi colori“.

Amiche contro, ma poi non tanto visto che con ogni probabilità le due ragazze si porteranno a traino i voti. Intanto, oltre ad un sound decisamente danzereccio, condividono anche le passioni musicali; “Adoro anch’io Eros Ramazzotti”, sottolinea la Eleftheriou. Che grazie a quella edizione di X Factor, dalla quale è uscita anzitempo, ha coronato il suo sogno di bambina: “Sin da piccola ho sempre voluto fare la cantante – spiega – Ricordo che cantavo da sola, davanti allo specchio. Quando mi sono spalancate le porte del talent show ho pensato che per me era davvero un colpo di fortuna, perchè avrei potuto mostrare a tutti il mio talento. E così è stato“.

Di lei si accorge Sakis Rouvas, uno dei big della musica greca, che lo prende sotto la sua ala protettiva e la fa cantare durante alcuni suoi concerti. Lo stesso fa Nikos Vertis, uno che nella penisola ha vinto 11 dischi di platino in nemmeno dieci  anni di carriera e che ha già cantato negli Stati Uniti, in Australia, Canada e mezza Europa: “Si impara molto stando vicino a questi artisti – dice Eleftheria Eleftherioue per me è stato un privilegio cantare con loro. Ora c’è questa esperienza dell’Eurovision e voglio viverla al meglio“.

Già, l’Eurovision. Il biglietto per l’Europa arriva al terzo tentativo personale. Già nel 2006, a soli 16 anni, era al via in quelle del suo paese: “Play that melody for me”, eseguita insieme a Maria Zorli arriva solo settima. L’anno scorso “Tables are turning”, in gara alle selezioni greche finisce in rete sette giorni prima del via della tv ellenica e viene squalificata: “Ora finalmente ci siamo – dice – sento molto la responsabilità di rappresentare un paese che ha sempre fatto molto bene, piazzandosi nei primi dieci ed io non posso essere da meno. Per questo ogni giorno che provo cerco sempre di fare meglio di quello precedente. Questo è un pò stressante, ma so che è necessario, se voglio che la mia performance sia al meglio delle mie possibilità“.

Anche la scelta di affidarsi alla lingua inglese, rompendo una tradizione che negli ultimi anni spesso (ma non sempre) aveva dato ampio spazio a quella greca, non è casuale: “Credo che sia la scelta migliore per avvicinare pubblico di tutti i paesi – spiega – E poi non penso che sia importante se una canzone è scritta in inglese o in greco, la musica e la melodia sono le stesse in tutto il mondo. E comunque, come si può ascoltare, in “Aphrodisiac” strumenti e armonie greche non mancano. Il risultato mi interessa, ovviamente, ma conta molto anche la possibilità di condividere la passione per la musica con tanti altri artisti da tutta Europa. Condividere le nostre emozioni, accendere il nostro fuoco”.

La musica come antidoto alla crisi. Canta che ti passa, verrebbe da dire. Non è proprio così, ma sicuramente la grande partecipazione dei giovani greci alla finale nazionale e l’attenzione dei media per l’evento nonostante tutto sono un segnale del ruolo che la musica possa avere da quelle parti in questo preciso momento storico: “Tanti paesi hanno problemi e la Grecia non è certamente fra quelli messi meglio – dice – la musica non aiuta ad uscire dalla crisi ma può contribuire  a mettere da parte almeno per un attimo i problemi, a dare un pò di divertimento. La mia canzone ha ritmo ed allegria ed io voglio contribuire al grande messaggio di fratellanza universale di cui da sempre la musica si fa portatrice e che ora unisce ancora di più. Insieme possiamo condividere energia e passione. Voglio fare bene in semifinale, e ovviamente anche in finale. E’un onore per me rappresentare questo paese“.

Da quando ha vinto la finale sta girando l’Europa: “La sto veramente vedendo tutta – dice- sono stata di recente in Turchia e poi in Olanda e in Belgio, dove sono stata invitata a due Eurovision parties“. Non la vedremo in Italia (“vorrei venirci presto, è uno dei mie posti preferiti“), ma la nostra musica è uno dei suoi punti di riferimento: “La vostra melodia è sempre molto bella – spiega – non lo dico perchè sto parlando con un media italiano, è quello che penso davvero. Ho detto che adoro Ramazzotti e ho sentito le canzoni di Nina Zilli, credo abbiate fatto una ottima scelta: è una cantante superba. Dovete essere orgogliosi di questa scelta. Valentina Monetta, la ragazza di San Marino, non la conoscevo. E’un volto fresco, con una canzone moderna“.

Quanto alle sue preferenze musicali, dice di non avere un sound preferito: “Ascolto tante cose – spiega – ogni genere musicale crea un’atmosfera diversa e dunque quello che ascolto dipende dal momento che sto vivendo“. Se però il discorso si sposta sull’Eurovision ecco che escono fuori scelte più nette: “Sin dal primo momento che l’ho conosciuta ho adorato “Ne partez sans moi” di Céline Dion (Svizzera 1988 ndr) – conclude – per quanto riguarda le canzoni di quest’anno devo dire che “Euphoria” è un brano che mi prende molto ogni volta che lo sento. Poi mi piace “Never forget” di Greta e Jonsi, penso che andrà lontano. E poi beh penso anch’io che “L’amore è femmina”. Bella canzone, quella di Nina Zilli. Avete scelto molto bene”.


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Emanuele Lombardini

Giornalista, ternano, cittadino d'Europa

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