Lia Fiorio: “Vi racconto l’Eurovision visto da San Marino”
Il suo volto lo conoscono in pochi, ma la voce, calda ed avvolgente arriva tutti i giorni sull’etere e in streaming a chi ascolta Radio San Marino. Anche quest’anno, per la terza volta in altrettante partecipazioni del Titano, a commentare le gesta del bicolore all’Eurovision Song Contest ci sarà Lia Fiorio, insieme con l’ormai abituale partner radiofonico Gigi Restivo.
Una scommessa vinta, quella di SM Tv: portare la radio in un programma televisivo. Perchè è vero che la rassegna europea della musica nasce come prodotto per la radio e ne ha ereditato i tempi, ma è anche vero che ormai l’immagine e la performance hanno un suo peso nell’esibizione.
San Marino, di questa scelta va orgogliosa e Lia Fiorio è pronta a rituffarsi nell’evento con la stessa carica delle prime due occasioni. Anche perché per una come lei, che nel suo profilo facebook si definisce “Nata nell’estremo nord Italia (a Lecco ndr), da padre sicilian-trentino e mamma bulgaro-veneta. Emigrata all’estero ben due volte”, non è difficile sentirsi cittadina d’Europa:
“Quando me lo proposero accettai senza pensarci su- racconta – anche perché io l’Eurovision lo seguivo da bambina. Ricordo ancora gli Abba che attraversavano tutto il palco cantando Waterloo. In famiglia lo seguivamo sempre e fa piacere oggi ritrovarsi a commentarlo”.
Dal 1992 voce di Radio San Marino dopo una lunga carriera in quelle che una volta si chiamavano “radio libere” (Radio Sabbia a Riccione, Radio Arancia ad Ancona, Nova Radio) e a Telenova, ha trovato per l’avventura eurovisiva il partner ideale in Gigi Restivo: “Con lui siamo gemelli di radio – spiega – nel senso che ci troviamo benissimo. Le nostre voci si sposano benissimo perché la mia è più profonda, la sua molto morbida. Basta un’occhiata e siamo in sintonia, non ci accavalliamo mai, viaggiamo sugli stessi ritmi. Un giorno uno ci ha detto: “Sembrate Radio Montecarlo”, per noi è un grandissimo complimento, ovviamente”.
L’altra scommessa vinta di SM Tv è riuscire a rendere le emozioni, i suoni, i colori della rassegna pur restando negli studi di viale Kennedy. Impresa non facile, ma che ogni anno è superata grazie ad un ottimo lavoro di squadra: “Intanto abbiamo sempre persone sul posto che ci informano – dice Lia Fiorio – abbiamo il capodelegazione Alessandro Capicchioni e poi abbiamo giornalisti con i quali siamo in contatto e che ci fanno i servizi per la tv. Inoltre i nostri operatori ci mandano i filmati, le feste, i fuori onda. E naturalmente siamo in stretto contatto con l’artista: telefonate, chat, ora anche facebook. L’idea del ritmo radiofonico è piaciuto alla direzione: cerchiamo di riempire la ritualità, la rigidità dell’evento, riempire i tempi morti, come ad esempio quelli delle cartoline voltapagina, raccontare il paese, E fare anche un po’ il tifo, ovviamente”.
Così facile che sembra quasi elementare. Si dirà che era semplice pensarci anche per l’Italia, a due voci radiofoniche per un programma come l’Eurovision, ma nella telecrazia odierna, col pensiero fisso dell’audience in testa, sarebbe un po’ come andare allo sbaraglio.
Troppo rischioso, se si vuole restare anche in futuro. E forse anche per questo, una speaker seria e preparata come Federica Gentile, è stata confinata nella semifinale su Rai5. San Marino, che non ha di questi problemi, ha rischiato. Ed ha vinto: “Sono curiosa di vedere che taglio darà la Gialappa’s Band alla finale in Rai – spiega – la loro cifra è quella del’ironia e il materiale per buttarla in questo senso non manca. Sicuramente quando vedranno gli austriaci o le nonnine russe si scateneranno.
Personalmente, devo dire che mi piace poco il taglio ironico di alcuni commentatori europei: è chiaro che una battuta ci sta bene, alleggerisce, ma io penso che per ciascuna canzone, anche le peggiori, bisogna sempre rispettare il lavoro che c’è dietro”.
Inevitabile che il discorso scenda sull’Italia: “L’anno scorso ho visto la registrazione della diretta di Rai2 e non mi è piaciuta. Ho trovato tanta approssimazione. Commenti fuori luogo, sarcasmo gratuito e in generale anche scarsa preparazione. Credo che questo dipenda anche un po’ dal rapporto di noi italiani con la musica”.
Provate ad indovinare qual’è? Impossibile sbagliare: “Noi siamo convinti che la musica sia soltanto la nostra o quella inglese e statunitense e non ci accorgiamo che anche altra musica può essere pienamente inserita nei nostri tempi – dice la Fiorio – E’ vero che c’è tanta omologazione e anche in questa rassegna ce ne accorgiamo.
La canzone azera, per esempio: l’ascolti e pensi che potrebbe essere benissimo un pezzo americano. Poi vai a guardare che la produce Micheal Walden (autore di molti album di successo fra cui la colonna sonora di The Bodyguard, batterista e compositore, collaboratore anche di Aretha Frankin e Withney Houston ndr) e capisci tutto. Però nonostante questo c’è una grande varietà di generi e c’è anche chi non rinuncia alla propria identità: basta guardare la Serbia o i paesi slavi in generale, o chi come la Grecia la mantiene pur in mezzo a contaminazioni. E’ una rassegna moderna e noi dovremmo imparare ad apprezzare le cose belle che ci sono in suoni e identità musicali differenti dalle nostre”.
E se molti fan italiani, delusi dalla diretta di Rai2, l’anno scorso “girarono” sul web passando a SM TV, la gente della Repubblica anche grazie al commento “emozionale” di Lia Fiorio e Gigi Restivo, si è ormai affezionata all’Eurovision:
“Nel 2008 ci fu il boom perché era la prima volta – spiega – e perché andava una band che qui è molto popolare come i Miodio. L’anno scorso, con la scelta di un’italiana come Senit, c’è stato più distacco, soprattutto perché i sammarinesi vivono pienamente la loro sovranità: non si sentono mezzi italiani, ma sammarinesi al 100%.
Quest’anno con la scelta di Valentina Monetta, che è nota nella Repubblica, canta da tempo ed è apprezzata per la sua matrice originaria, che è il jazz, c’è stato un ritorno di fiamma”. Nonostante il pezzo “easy”: “E’ capitata l’occasione di una produzione esterna, è stata sfruttata – dice – e comunque non siamo i soli. Basta guardare a quanti autori svedesi ci sono quest’anno…”.
Di sicuro Radio San Marino non lesina spazio alle canzoni dell’Eurovision: “Da tre settimane abbiamo delle strisce giornaliere che vanno in onda al minuto 25 delle ore 9, 12, 15 e 18: un minuto di mia introduzione ed un brano. “The social network song”, ovviamente invece è in alta rotazione e va ogni tre ore. Andremo avanti così fino a tutta la durata della rassegna”.
Quanto basta per farsi un’idea di cosa troveremo. Ma non sufficiente per farla sbilanciare in un pronostico: “Spero solo che San Marino possa centrare la finale – conclude – sembra facile, ma sarebbe un’impresa. In fondo non dimentichiamoci che l’Eurovision non è Sanremo, dove escono quattro brani e ne rientrano due dalla finestra. Qui la metà va a casa davvero…”
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intanto san marino tv questa sera alle 20 circa ha mandato in onda i video di alcune canzoni di quest’anno.
Sono indeciso se guardare la seconda semifinale da loro o da Das Erste HD: mi piacerebbe sentirli all’opera, ma la qualità video su Hot Bird lascia a desiderare… :/
SM tv non trasmette l’Eurovision sul satellite. Solo sul digitale terrestre e in streaming sul sito.
ma loro commenteranno da Baku o da san marino?
é scritto nel post. saranno a san marino
Con Valentina, quest’anno quelli di San Marino hanno pescato l’asso, perchè è davvero adorabile. Il 22 starò davanti alla tv a fare il tifo per lei e la voterò.
Bravi quelli di Sanmarino.
l’anno scorso, dopo il disastro della finale RAI (la semi di Rai 5 invece era fatta bene) mi sono rivisto l’ESC commentato da loro: veramente impeccabili, e con un pizzico di ironia non invasiva. Davvero tantissimo per un piccolo stato. Two thumbs up!
Stanno gestendo molto bene tutto quello che riguarda l’Eurovision a San Marino, su questo non si può che dargliene atto..