Eurovision Rewind-Gli anni d’oro/3: 1972
Quella del 1972 può essere annoverata a pieno titolo come una delle edizioni migliori della rassegna, con un parterre di partecipanti da fare invidia, una vincitrice che ancora oggi rappresenta musicalmente un intero paese e tante belle canzoni. E soprattutto, un motivo trionfatore fra i più belli che siano mai passati in concorso. Alla Usher Hall di Edinburgo, dove la rassegna approda dopo la rinuncia all’organizzazione da parte di TeleMontecarlo, si impone la greca Vassiliki Papathanasiou, in arte Vicky Leandros con “Apres toi” in rappresentanza del Lussemburgo.
Quarta sei anni prima, sempre in quota Granducato, Vicky Leandros, per carriera e palmares è una delle cantanti europee più famose, ricche e premiate del Continente, ancora oggi simbolo della musica greca nel Mondo insieme a Demis Roussos, eletta nel 2005 donna dell’anno in Grecia. In Germania, Grecia, Lussemburgo e nel mondo francofono,nel periodo 1965-2005 ha vinto ogni sorta di riconoscimento, sfondando la barriera dei 150 milioni di dischi venduti ed una bacheca piena di dischi di platino.
httpv://www.youtube.com/watch?v=Ka89ORFu_Tc
Nell’edizione spicca anche “Beg, steal or borrow”, degli anglo-australiani The New Seekers, in rappresentanza del Regno Unito, secondi al traguardo e anche loro tuttora in attività. Nella prima metà degli anni 70 sono stati fra i protagonisti della scena pop non solo in patria, ma anche negli Stati Uniti. L’Italia, con “I giorni dell’arcobaleno” di Nicola Di Bari, a quel tempo il cantante dell’anno da noi, centra un ottimo sesto posto proponendo il pezzo senza gran parte delle censure obbligate da Sanremo.
httpv://www.youtube.com/watch?v=IfLupQzjsLA
Fra i pezzi più interessanti si segnalano la ballata della svizzera Veronique Muller con “La chanson de mon amour“, il pop pienamente dell’epoca “Harliga sommardag” degli svedesi Family Four, oltre al folk rock degli austriaci Milestones con “Falter im wind” e alla classicissima “Come Comèdie” della francse Betty Mars. Sandie Jones con l’interessante “Ceol an ghra” propone l’unica canzone in gaelico della storia della rassegna. Chi volesse rivederla tutta, può andare qui.
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