Il Governo italiano “taglia” i fondi a Sm Tv. Si guarda all’estero?
SM tv San Marino ad un bivio. Il governo italiano infatti, sembrerebbe intenzionato a ridurre, se non addirittura a tagliare completamente i fondi (circa tre milioni) all’emittente di Stato del Titano, che come è noto è una consociata Rai, con la tv italiana che per metà la sostiene ed esprime anche il direttore, che attualmente è l’ex giornalista del TG 2, la lucana Carmen Lasorella.
L’ultima convenzione bilaterale stipulata dai due Paesi venne sottoscritta nel 2008 da Massimo D’Alema, allora ministro degli Esteri italiano, e dal suo omologo sammarinese Fiorenzo Stolfi. Il documento, tuttavia, non venne mai ratificato, e di conseguenza ogni anno i contributi erogati alla tv del Titano sono stati stabiliti nei cosiddetti decreti Milleproroghe. Ora la tendenza pare essere diversa e da più parti si stanno sovrapponendo voci relative ad un ritorno di Carmen Lasorella a Roma. C’è chi dice che ci sia già stata la chiamata (lo riferisce l’agenzia Dire), ma nei giorni scorsi, secondo quanto si legge dai media locali, il direttore avrebbe smentito la cosa davanti ai dipendenti.
Antonella Mularoni, segretario di Stato agli Affari Esteri, ha dichiarato al quotidiano sammarinese La Tribuna: “Nel 2011 è scaduto l’accordo con la Rai e stiamo lavorando per capire quali sono le sue intenzioni. Ci aveva promesso delle risposte in tempi brevi ma il cambio dei vertici aziendali li ha dilatati. A settembre, ottobre ci sarà più chiarezza (…) Se ci confermano la collaborazione siamo contenti, altrimenti cercheremo altri partner e non è detto che debbano essere pubblici. Ci sono molte televisioni private in giro per il mondo“.
Carmen Lasorella, come detto, da parte sua per ora respinge tutto al mittente, parlando a San Marino Oggi di di “Tanto rumore per nulla“: “Si tratta di una notizia “campata in aria” come quella che vedrebbe addirittura un “clima rovente” all’interno dell’emittente“. Riferendosi ai nuovi vertici Rai, il direttore di SmTv San Marino, si dice “lieta che ci sia una governance fatta di professionisti” augurandosi al contempo “che il mandato ricevuto non sia quello di tagliare troppo”. Per quanto concerne San Marino, ricorda il lavoro fin qui fatto “bene e seriamente” con l’approdo, tra l’altro, oltre un anno fa, sul satellite. Sull’incertezza relativamente al futuro della convenzione italo-sammarinese in materia radiotelevisiva e al riguardo Lasorella si augura “che si possa definire quanto prima l’accordo. Sono comunque fiduciosa – continua – che la nuova governance Rai presterà alla questione l’attenzione che merita”.
E mentre a San Marino, qualche giornale da sempre ostile alle intrusioni italiane ha già cominciato ad esultare, viene adesso da chiedersi quale sarà il futuro di San Marino, non solo in chiave Eurovision Song Contest, ma anche in chiave Ebu. E’vero infatti che le ultime due partecipazioni eurovisive del Titano erano in pratica “sponsorizzate” e dunque non hanno pesato sulle casse del Titano, ma bisognerà anche capire, nel caso esca la Rai, chi subentrerà e quando e soprattutto in quali rapporti si porrà con l’Ebu.
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Un ricavo magari no, ma sicuramente la spesa è stata ripagata in toto.
Il contratto di servizio nel quale Liofredi era riuscito a far inserire l’Esc è scaduto ufficialmente il 30 giugno 2012. E l’Esc era stato inserito quasi di straforo. Dunque ora non ci sono più vincoli. Se ne dovrà firmare uno nuovo e con il nuovo management messo lì per tagliare, casca l’asino….
La realtà è che l’Esc è costato una sciocchezza alla Rai, mezzo milione di euro e poco più compresa la alta quota di iscrizione. E la spesa è già stata TUTTA ripagata con gli spot. Però questo nessuno lo dice, tutti a puntare il dito sui costi organizzativi. Nessuno che si renda conto che vincere converrebbe, invece, sul fronte economico. La Svezia sarà un esempio in questo, gli azeri non lo sono stati.
Comunque bisognerebbe dire alla Rai che non è così facile vincere! Come si è potuto vedere, ci vuole un’organizzazione dietro ad una canzone per poter portarsi a casa il 1° premio! Svezia e Azerbaijan ne sono stati un esempio. Io penso che se la canzone italiana sarà bella e di classe senza avere quello “sprint” in più non ce da preoccuparsi! Possiamo avere successo con le giurie ma il televoto, come dimostrato, non ci è particolarmente “amico”. Quindi i nostri cantanti si faranno il loro bello spot per l’Europa e nulla più!
Pessima notizia questa. A questo punto inizio davvero a pensare che la partecipazione italica sarà a rischio, nonostante la trasmissione sia stata un ricavo e non una spesa…
non e’ che taglieranno i fondi per la partecipazione italiana? Una cosa strana che voglio sottolineare, la rai non ha partecipato per 20 anni ed erano anni d’oro in termine economico, non avevamo problemi eravamo ricchi, poi siamo tornati con questa crisi, era piu’ verosimile il contrario no? mentre l’est Europa che da quando ha cominciato a partecipare sta registrando un vero boom economico, noi de sud Europa siamo i nuovi poveri d’Europa, mentre l’est sta’ raggiungendo i livelli del centro Europa.
La serata finale dell’ESC è divenuta parte del contratto di servizio pubblico l’anno scorso sotto le mani dell’ex direttore Lorenza Lei, quindi dubito che si possano ritirare, perché altrimenti trasmetterebbero una finale quasi senza incassi (sia d’immagine, perché la popolazione si domanderebbe perché si trasmette un evento senza parteciparvi, che monetari, perché i soldi dell’SMS credo rimangano per buona parte in mano loro).
Oltretutto, il non dover organizzare un Festival per selezionare il cantante abbatte i costi, e di molto (abbattendo però anche la libertà di genere musicale, dato che a Sanremo rap e dance sono praticamente inesistenti, ad esempio), quindi la spesa non dovrebbe essere così alta da giustificare un ritiro; tuttalpiù, se proprio vogliono limitare le spese, escano dai Big 5, piuttosto che ritirarsi del tutto…
Ma se la Rai si ritirerà non trasmetterà l’evento… come ha fatto negli ultimi 20 anni (praticamente) di assenza…!!
Certo, Mr. Caligiore & co. dovranno far leva sul discorso del “servizio pubblico” per convincere ancora una volta i dirigenti Rai di partecipare a Malmo…
Se fa parte del contratto di servizio va trasmesso senza se e senza ma, pena una multona; ad esempio, molti eventi istituzionali sono parte del contratto.
Per questo sono convinto che l’Italia non si ritirerà…
Uscire dai Big 5 non significa usufruire di sconti per la partecipazione. La quota è determinata in base a pil e popolazione.
Ah sì? Eppure si parlava che la Spagna volesse uscire dai Big 5 per risparmiare…
No GCE, le quote sono stabilite in base al peso del paese, questo te lo do per sicuro: Germania, UK, Italia, Spagna, Francia (o Francia, Spagna, non ricordo comunque sono quarta e quinta). Poi i russi.
Presumo che a livello ESC non cambierà nulla! In fondo quest’anno se non ci fosse stato Mr. Siegel non penso che la tv di San Marino avrebbe partecipato a Baku…
Non ne sono così sicuro, Ludo. Purtroppo a SM Tv sono preoccupati per il futuro, soprattutto per la permanenza nell’Ebu…lo so da fonti dirette…
Mi sembrava che Ictimai TV fosse privata… sbaglio?
Non è controllata dallo stato, ma è a tutti gli effetti una tv pubblica, sia pur con capitale privato
Ictimai in azero significa proprio “pubblico”, quindi… :)
Dunque. L’Ungheria…No, Duna TV non è privata. E’più o meno l’equivalente di quello che una volta era Rai International. Sui gruppi privati, in realtà l’unico “vero” gruppo privato è Canal + in Francia, che ha avuto l’ok per l’adesione all’Ebu perchè (così mi dicono gli amici francesi) ha alcune prerogative tipiche della tv pubblica, tipo la trasmissione dei dibattiti politici e dei programmi di servizio come quelli a carattere religioso, per i bambini, quelli sull’Unione Europea e offire servizi come la sottotitolazione per non udenti la descrizione audio per i non vedenti. Questo accede anche in Uk con la ITV, che possiede un segnale non satellitare (Channel 3) che lavora molto su base regionale e dove fa questo tipo di programmi. TF1 è una ex tv pubblica, ora a maggioranza privata, rimasta nell’Ebu per gli stessi motivi di canal +. TMC di Monaco e RTL di Lussembuirgo hanno situazioni particolari. La prima è “tecnicamente” privata, essendo la maggioranza di proprietà del gruppo TF 1. Ma siccome il Principato mette il 20% la utilizza come tv pubblica (lo stesso vale per la Radio), RTL è invece la capofila di un network transnazionale che è privato in tutti i paesi, compreso il Granducato, dove però il gruppo Bertelsmann ha inglobato Tele Letzeburg. In Lussemburgo questa trasmette programmi in lingua lussemburghese fuori dall’ambito commerciale, che fanno si che questa mantenga lo status di tv “pubblica” e di servizio e dunque possa aderire all’Ebu. In Russia Channel 1 sebbene abbia capitale parzialmente privato è praticamente controllata dal Governo (51% agenzie statali di vario genere fra cui una grande banca, 49% privati). In Spagna Cadena Ser, la principale radio privata (4 milioni di ascoltatori al giorno) e COPE, la radio dei vescovi, sono nella stessa situazione di TF1 e Canal +, così come anche tutte le emittenti religiose (Cattoliche e non) dell’Olanda e le radio-tv su base zonale della Germania (NDR, WDR, SWR, SR, RBB; Radio Bremen, MDR, HR, BR), oltre naturalmente alla Deutsche Welle (come la Duna ungherese). Lo stesso vale per MTV Media in Finlandia.
Credo che San Marino potrebbe andare incontro alla stessa situazione di Monaco, non perdendo lo status di pubblica.
Diciamo che tutto questo potrebbe, in chiave Eurovision, essere un male per San Marino, ma al contempo essere un bene per l’Italia. Mi spiego, se Carmen Lasorella torna in Rai probabilmente con un incarico dirigenziale (vista la sua esperienza nella tv del Titano) avremo un dirigente in più a favore dell’Esc e questo non può che far bene. Lo so, sono abituato a guardare sempre il lato positivo delle cose, che dite? sono troppo ottimista?
Io trovo assurdo che l’Italia finanzi la tv pubblica sanmarinese.
La finanzia perché ne possiede quasi la metà, quindi è come se fosse mezza italiana…
La verità è che è giunto il momento, per l’EBU, di aprire le porte anche ai gruppi privati. Pensiamo all’Ungheria, o magari da noi a Telecom Italia Media/Sky Italia… ;)