Eurovision Rewind- Gli anni d’oro/6: il 1975 “in economia”…

Corsi e ricorsi del destino. Anche la prima volta della Svezia come paese organizzatore della rassegna, nel 1975, si svolge al risparmio. SVT, l’emittente nazionale, viveva infatti un momento di crisi assoluta affrontato con drastici tagli al budget, il divieto assoluto di assunzioni e l’ordine di realizzare programmi a basso costo. Tanto che per lungo tempo era sembrata dover passare la mano (proprio all’Italia, seconda l’anno precedente) e solo uno stanziamento del Governo consente di dare il via alla rassegna, organizzata al Centro Fieristico Internazionale.

Ma la Svezia lo dice già in autunno: nel 1976 non ci sarà, perchè deve fare economia. Un Eurovision Song Contest, quello del 1975, che sembra rispecchiare la crisi anche nel cast artistico: le canzoni sono infatti mediamente scarse (con rare eccezioni), pure se non mancano i nomi di richiamo. E’ da quest’anno che viene introdotto l’attuale sistema di votazione.

httpv://www.youtube.com/watch?v=7OJsf76fbDo

La canzone vincitrice, “Dinge a dong” dei Teach In, non è propriamente memorabile (ma comunque diventerà un successo in  tutta Europa): è l’ultima vittoria dell’Olanda sino ad oggi. Meglio sicuramente la proposta italiana, “Era” di Wess e Dori Ghezzi: il terzo posto è meritato, pur se il duo  in carriera ha cantato di meglio. Per esempio quella “Un corpo ed un anima” con cui avevano vinto nel 1974 quella che sarà l’ultima edizione di Canzonissima e che aveva regalato loro il biglietto per la Svezia. Quella canzone tuttavia, è fuori tempo massimo per l’Esc. Wess è il primo cantante non italiano e di pelle scura in gara sotto la nostra bandiera.

La miglior canzone ce l’hanno i britannici, che proseguendo nella tradizione recente di portare pezzi grossi della musica, schierano The Shadows, l’ex band di Cliff Richard, al crocevia di una carriera che li aveva sino ad allora visti best selling artist in patria ma che da qualche anno, dopo una rifondazione erano in cerca di un nuovo trampolino: “Let me be the one”, seconda al traguardo, non ha il successo che avrebbe meritato a livello discografico, ma l’operazione rilancio è comunque compiuta, col gruppo che troverà nuovi riscontri di lì a poco.

httpv://www.youtube.com/watch?v=rSX05R9X2-U

La Francia, al rientro, dopo aver bocciato una canzone griffata Gainsbourg, ripiega su “Et bonjour a toi, l’artiste, dell’esordiente Nicole Rieu: una delicata ballata che atterra tranquillamente al quarto posto: è soprattutto la semplicità del pezzo, insieme alla dolcezza dell’interprete a colpire le giurie, che invece scaraventano al decimo posto Sergio y Estibaliz, due ex componenti dei Mocedades diventati duo: “Tu volveras”, scritta da Juan Carlos Calderon, lo stesso autore dei Mocedades, è un buon pezzo, ma niente che possa bastare a fare centro. Basterà però per il primo posto in patria e in quasi tutta l’America Latina. Qui potete rivedere tutta la rassegna. Per approfondire invece l’argomento eurovision, può essere un valido aiuto il volume “Good Evening Europe“.


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Emanuele Lombardini

Giornalista, ternano, cittadino d'Europa

Una risposta

  1. Anda ha detto:

    Molto bella, leggera, orecchiabile ed allegra la canzone che vinse quell’anno!

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