Federica Gentile: “Pronta al bis con l’ESC. Mengoni ci emozionerà”

Federica GentileEd eccoci, come l’anno scorso, all’appuntamento con i commentatori della Rai. Federica Gentile, direttrice di Rai Music e personaggio di punta di Radio 2, sarà la voce della prima semifinale che andrà in onda il 14 maggio su Rai 5.

Ma non è tutto. Come annunciato, quest’anno sarà anche il “volto” dell’Italia nella serata finale di sanbato 18 maggio (diretta Rai 2, commento di Marco Ardemagni, Filippo Solibello e Natasha Lusenti di Caterpillar AM), al momento dell’annuncio dei voti della giuria del nostro paese. E’ l’occasione per parlare con lei di Eurovision Song Contest, di radio, di tv. E naturalmente, di canzoni.

Anzitutto che impressione ti ha fatto lo show, a livello musicale e a livello di spettacolo, l’anno scorso, rispetto a quello che conoscevi negli anni passati.

L’Eurovision è uno show pazzesco. Tutto curato nei minimi particolari, una attenzione ai dettagli incredibile, tutti professionisti ad altissimi livelli.. Una grande esperienza, vissuta dall’interno così come da spettatore! A livello musicale, direi che sono rappresentati tutti gli stili, le tradizioni, con brani moderni e altri più legati al passato, più o meno recente. Mi sembra il mix ideale!

Il formato del commento “radiofonico” fuori campo e quello della conduzione “minimale” sul palco rendono snello il programma. Eppure c’è chi dice che questo tipo di show è poco consono al modo di fare tv italiano, abituato a ritmi diversi e ad una conduzione “che accompagna” lo spettatore brano dopo brano. Qual è la tua opinione?

Beh, mi pare che – data la quantità di brani da ascoltare e i diversi Paesi da raggiungere – sia l’unica soluzione possibile. Non si può prescindere dalle individualità culturali di tutte le Nazioni coinvolte, pur nella grande tradizione europea e alla luce dei processi di omologazione, anche televisiva, degli ultimi anni. E il commento “radiofonico” delle singole emittenti riesce a tracciare quella linea di “accompagnamento” alla quale fai riferimento. Almeno spero, visto che sono parte in causa!!!

Uno show con cantanti la maggior parte dei quali non sono noti al pubblico italiano, che è anche un pubblico piuttosto autoreferenziale a livello musicale. Qual è la chiave per attirare l’ascoltatore in questo caso e per far si che guardi con curiosità anche ad una canzone maltese piuttosto che ad una ungherese. Su cosa si punta maggiormente? Sull’informazione o sul “colore”?

Mah, credo che come sempre la giusta via stia nel mezzo. D’altra parte, l’una presuppone l’altro. Senza le giuste informazioni, anche il “colore” probabilmente perderebbe fascino, non sarebbe compreso fino in fondo. Il colore racconta le tradizioni, e vanno spiegate, approfondite, storicizzate. Solo così si apprezzano per ciò che sono, memoria del passato e comprensione del presente.

Così come il trio-Caterpillar, anche tu commenterai dall’Italia mentre la gran parte delle voci fuori campo saranno nella postazione a Malmö.  Come si fa a rendere il più possibile la stessa atmosfera che vivono i commentatori “sul posto”? Penalizza, questa situazione, per il tuo ruolo?

No, direi proprio di no! Anzi, è molto divertente e istruttivo viverlo come spettatori, pur nella perfetta integrazione con la produzione dell’evento. Siamo in stretto contatto con il Paese ospitante, con l’Ebu, e durante la diretta abbiamo la possibilità di viverla “dall’interno”, in quanto parte in causa, ma anche da spettatori, con il filo diretto dei social network! E’ meraviglioso commentare tutti insieme online!!

Da quando c’è libertà di scelta della lingua nell’interpretazione dei brani, c’è stata una prevedibile inondazione dell’inglese. Quest’anno invece diversi paesi sono ritornati alla lingua originale e non mancano proposte che si distaccano dal pop e dalle ballate, con un ritorno al folk (Bulgaria, Croazia, Grecia, Macedonia) o le proposte di nuovi ritmi come l’hip hop (Montenegro) e la World Music (in parte la Francia). Meglio o peggio?

Meglio, senz’altro! Mi ripeto, l’Eurovision è una grande occasione di conoscenza e integrazione. Se le proposte tornano a raccontare la tradizione dei singoli Paesi, o anche le nuove contaminazioni culturali che stanno vivendo, non può che giovare.

 Come giudichi la scelta di Marco Mengoni e quella di portare “L’essenziale” tutta in Italiano?

Seguo Marco dall’inizio, ho vissuto tanti momenti con lui, l’ho visto crescere, acquisire sicurezza, affinare la sua personalità. Una cosa ha sempre fatto, da che lo conosco. Mi ha sempre emozionato. E, come sai, sono una tra milioni. Direi che non poteva esserci scelta migliore.

 Anouk  e Bonnie Tyler in cerca di rilancio (la prima solo in Europa perchè in Olanda non sbaglia un colpo…), El Sueño de Morfeo e i Cascada protagonisti del mainstream nazionale ed europeo: chi rischia di più a mettersi in gioco, secondo te?

Secondo me, all’Eurovision non rischia nessuno. Il successo in casa non è mai messo in discussione, si può solo guadagnare. E’ una vetrina talmente ampia, unica, irripetibile. Fanno benissimo a mettersi in gioco. Tutti.

Quest’anno darai anche l’annuncio dei voti. Un minuto appena di diretta, ma in eurovisione davanti a 100 milioni di persone. Come ci si prepara a questa situazione?

Come ti prepari a parlare davanti a 100 milioni di persone???? Aiuto, non mi ci far pensare!!! Domanda di riserva? :-)))


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Emanuele Lombardini

Giornalista, ternano, cittadino d'Europa

Una risposta

  1. Bozzy ha detto:

    Sono molto felice per questa scelta. Un’idea per la seconda semifinale che non viene trasmessa su rai 5, perchè non fare una diretta web con il commento in italiano su raimusic?

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