Eurovision Story: le cinque volte della Svezia

L’Eurovision Song Contest, come noto, è un concorso che risuona nelle case di milioni di europei dall’Islanda all’Azerbaijan. Se dovessimo però decretare il paese in cui la manifestazione ha più seguito e considerazione, sceglieremmo senza dubbio la Svezia.

Un legame indissolubile lega il paese nordico al contest europeo, nato col debutto nel 1958 e forgiato con ben cinque vittorie dal 1974 al 2012. Cinque i trofei portati a casa, solo l’Irlanda ha fatto meglio con sette primi posti.

eurovision2013_malmo_bid

Il primo sigillo arriva, come anticipato, nel 1974 a Brighton (Regno Unito) grazie agli ABBA e alla celebre Waterloo, un successo planetario considerato la miglior canzone eurofestivaliera di tutti i tempi. Il quartetto aveva raggiunto la fama in patria ma è l’Eurovision a permettergli di staccare un biglietto non solo per il resto d’Europa ma per tutto il mondo. Il motivetto campione è infatti la prima hit del concorso a entrare nella classifica americana Billboard.

Al secondo posto si classifica Gigliola Cinquetti, tornata su palco europeo a dieci anni dalla vittoria del ’64 di Non ho l’età (per amarti), con il controverso brano . Di lì a poco il popolo italiano si sarebbe espresso nel referendum sul divorzio e la Rai, convinta che la ripetizione della particella affermativa nel testo potesse influenzare il voto, trasmise l’Eurovision con un mese di ritardo sul Secondo Canale.

httpv://www.youtube.com/watch?v=3FsVeMz1F5c

È il Centro Fieristico Internazionale di Stoccolma ad ospitare il primo Eurovision Made in Sweden, tenutosi il 22 marzo 1975. Un’edizione che non parte sotto i migliori auspici in quanto il paese rischia seriamente di non poter organizzare l’evento, a causa di una ferrea politica di riduzione dei costi, in netto contrasto con i 200 milioni di lire richiesti. L’allora direttore della radio svedese dichiarò: “Ho sperato sino all’ultimo in un successo dell’Italia, ma quando la Svezia ha cominciato ad accumulare punti ho pensato: adesso cominciano i problemi“. Nel giugno del ’74 il governo svedese vara però uno stanziamento eccezionale salvando così il paese scandinavo che, tuttavia, abbandonerà poi il concorso per un anno (1976).

19 paesi in gara, con la Turchia debuttante, il ritiro della Grecia e il ritorno di Francia e Malta. L’Italia è rappresentata da Wess e Dori Ghezzi con Era (finiranno al terzo posto). La gara è minata da minacce terroristiche e critiche piuttosto feroci: da un lato il temuto attacco di un movimento anti imperialista basato sulla guerriglia urbana, dall’altro il movimento della sinistra svedese che organizza un controfestival nella capitale per protestare contro gli aspetti commerciali del concorso.

La polemica impazza anche a causa della canzone portoghese Madrugada di Duarte Mendes, una chiara esaltazione della Rivoluzione dei garofani che aveva rovesciato il regime di Estado Novo e una ferma opposizione alla guerra coloniale portoghese. Il cantante vorrebbe presentarsi sul palco in uniforme militare, imbracciando una pistola, ma gli viene negato.

A vincere sarà la leggerina Ding-a-dong dei Teach-in, un sestetto che regalerà ai Paesi Bassi il quarto (e finora ultimo) trofeo. La canzone tocca la vetta in Norvegia e Svizzera, il secondo posto in Svezia e il terzo in Olanda.

L’edizione 1975 viene ricordata anche per l’introduzione dell’attuale sistema di assegnazione punti (12 al primo, 10 al secondo, 8 al terzo, 7 al quarto e così via fino a 1 punto per il decimo).

httpv://www.youtube.com/watch?v=UTFec_mrD-c

Un duo di grande levatura si esibisce al Teatro Municipale Kirchberg di Lussemburgo nel 1984 in rappresentanza dell’Italia: Alice & Franco Battiato con l’indimenticata I treni di Tozeur. Quinto posto per loro ma sono i tre fratelli svedesi di religione mormona Louis, Per e Richard, gli Herreys, a guadagnare il primo posto con la sbarazzina Diggi-loo diggi-ley, dieci anni dopo gli ABBA.

Il 4 maggio 1985 allo Scandinavium di Göteborg va in scena il secondo Eurovision organizzato dalla Svezia. Il paese fa subito le cose in grande e porta per la prima volta il concorso in un’arena (da 8 mila posti abilitati) facendolo diventare una vera festa del popolo. 19 i paesi in gara con il rientro di Israele e Grecia e il ritiro di Jugoslavia e Paesi Bassi. Un’altra coppia a rappresentare l’Italia: Al Bano & Romina Power con Magic, oh magic (si classificheranno al settimo posto).

Se la prima edizione svedese era stata segnata dalla polemica, quella del 1985 non ha grossi picchi e viene ricordata più che altro per la personalità frizzante della presentatrice Lill Lindfors che, poco prima dell’inizio delle votazioni, in una gag ben preparata dalla tv svedese, perde la gonna e rimane in intimo per pochi secondi, prima di trasformare con un trucchetto la rimanente blusa in un abito lungo.

A vincere le Bobbysocks!, un duo norvegese, con La det swinge. Il primo sigillo per la Norvegia è in realtà ricordato come una delle vittorie più fiacche della storia del contest: i 123 punti sono il punteggio più basso da quando, dieci anni prima, venne cambiato il sistema di votazione. La canzone ottiene però successo commerciale toccando la vetta in Norvegia e Belgio, la seconda posizione in Danimarca, la quarta in Svezia.

httpv://www.youtube.com/watch?v=7wnS4nu-bOc

Nel 1991 l’Eurovision fa tappa a Roma, a seguito della vittoria di Toto Cutugno con Insieme: 1992. L’EBU aveva richiesto che il concorso fosse ospitato a Sanremo ma, a causa dell’appena conclusasi guerra del Golfo e dell’imminente guerra jugoslava (ma gira voce fosse in realtà una scelta al risparmio), fu ritenuto più sicuro organizzare l’evento nella capitale.

Sul palco dello Studio 15 di Cinecittà a presentare c’è proprio il cantautore cresciuto alla Spezia, accompagnato dalla già citata Gigliola Cinquetti. Un’edizione ricordata come la peggiore di sempre a livello organizzativo, una “rogna” che la Rai si accollò controvoglia (ma che fece segnare ottimi ascolti, battendo la concorrenza).

Nel caos di organizzatori, orchestrali e cantanti, e fra le gaffe dei presentatori, la spunta la svedese Carola (che aveva già ottenuto un terzo posto nel 1983 e otterrà poi un quinto posto nel 2006) con Fångad av en stormvind, che batte fra gli altri il nostro Peppino Di Capri e la sua Comme è ddoce ‘o mare (ottavo posto). Una vittoria ottenuta sul filo, in quanto Carola finisce a pari merito con la Francia (rappresentata da Amina con C’est le dernier qui a parlé qui a raison), sia per punti totali che per numero di “12”. La Svezia però ottiene più “10” e la spunta. Col nuovo regolamento, che in caso di ballottaggio premia chi ha ricevuto voti dal maggior numero di paesi, avrebbe vinto la Francia.

Il terzo Eurovision organizzato dalla Svezia si tiene all’Isstadion di Malmö il 9 maggio 1992. 23 i paesi in gara, numero che rappresentò un record, con il solo ritiro dei Paesi Bassi. Fra questi c’è anche la Jugoslavia che parteciperà per l’ultima volta come paese unico. La scenografia è d’impatto: sul palco troneggia la prua di una nave vichinga costellata con un drago al centro.

Per l’Italia scende in campo l’eleganza di Mia Martini, entrata in corsa dopo il rifiuto di Luca Barbarossa. La sua Rapsodia è scritta apposta per l’Eurofestival, in poco tempo, da Giancarlo Bigazzi e Giuseppe Dati, già autori de Gli uomini non cambiano. Si classificherà al quarto posto.

Vince l’irlandese Linda Martin con Why me?. E’ la prima di una serie di ottimi piazzamenti che incoronano l’Éire la regina indiscussa delle edizioni anni ’90 e dell’Eurovision in generale. La repubblica irlandese vince infatti quattro volte (1992, 1993, 1994 e 1996). Inoltre il brano vincitore della Martin è scritto da un artista cult della rassegna, Johnny Logan, protagonista di altre due vittorie irlandesi (1980 e 1987).

httpv://www.youtube.com/watch?v=ZzkxGlVznLQ

È Gerusalemme ad ospitare il concorso europeo nel 1999 dopo la vittoria di Dana International con Diva. L’Italia è fuori dalla manifestazione già da due anni dopo il discusso quarto posto dei Jalisse con Fiumi di parole (voci parlano infatti di un complotto, mai confermato né smentito ufficialmente, della Rai per boicottare la vittoria del duo). Torneremo in gara solo nel 2011 con Raphael Gualazzi.

Nel 1999 tre regole cambiano le sorti dell’Eurovision: cade l’obbligo di cantare in una delle lingue nazionali, spianando così la strada all’inglese; i big nonché maggiori contribuenti si qualificano automaticamente alla gara (che vedeva allora retrocessioni per i paesi che non ottenevano buoni risultati e che oggi si divide invece in semifinali e finale); non vi è più l’obbligo di utilizzare l’orchestra (dapprima opzionale, in seguito diventerà obbligatorio cantare su base registrata).

In un clima rovente, a causa delle polemiche degli ultra ortodossi, vince il concorso Charlotte Perrelli con Take me to your heaven, che strizza con evidenza l’occhio al sound tipico degli ABBA.

La quarta edizione Made in Sweden apre i battenti alla Globen Arena di Stoccolma il 13 maggio 2000, segnando il record di presenze sino ad allora: 16 mila spettatori. Tra l’altro la trasmissione va per la prima volta in onda anche in streaming sul sito della rassegna diventando potenzialmente fruibile da tutto il mondo. 24 paesi in gara e l’assenza dell’Italia viene in parte colmata dalla presenza di Al Bano che accetta di fare da corista alla svizzera Jane Bogaert nel brano La vita cos’è, che si piazza solo al ventesimo posto.

A vincere, a sorpresa, i danesi Olsen Brothers con Fly on the wings of love. I due fratelli sono da trent’anni sulla scena musicale danese, il picco di maggior successo riscontrabile negli anni ’70, arrivano sul palco eurofestivaliero cinquantenni e sono totalmente snobbati dai bookmaker. Il brano conquista però la platea europea con 50 punti di vantaggio sulla Russia, seconda, e inoltre diviene uno dei successi più grandi dell’Eurovision polverizzando ogni record di vendita in Danimarca: 100 mila copie vendute in un solo giorno (record ancora imbattuto).

httpv://www.youtube.com/watch?v=Pfo-8z86x80

Grazie alla vittoria del duo azero Ell & Nikki con Running scared, la manifestazione si sposta nel 2012 sul Mar Caspio a Baku, in Azerbaijan. Cifre folli quelle spese dal governo azero e da Ictimai Tv per l’Eurovision: 48 milioni di euro (più altri 9 per gli eventi collaterali), la quota più alta mai investita negli ultimi dieci anni per il concorso.

Fra i 42 paesi in concorso c’è la Svezia con la cantante di origini berbero-marocchine Loreen. Subito dopo il trionfo nel tradizionale Melodifestivalen, il concorso nazionale per selezionare l’artista svedese da mandare in gara all’Eurofestival, i bookmaker e i fan hanno pochi dubbi: sarà la sua Euphoria a trionfare.

L’Italia, dopo il secondo posto con Gualazzi, scende in campo con Nina Zilli che canta L’amore è femmina (Out of love) e ci riporta in top ten (nono posto).

Le aspettative non vengono smentite e Loreen conquista il plauso dell’Europa portando a casa un ricco bottino di 372 punti. Colleziona il maggior numero di 12 punti nella storia del contest, ben 18 paesi la premiano con il massimo. Solo l’Italia, fra tutti, non le dà nessun punto.

Euphoria diventa un successo mondiale. Vende 1 milione di copie, raggiungendo la #1 in 17 paesi (e la #3 in Regno Unito), e di conseguenza nella classifica generale europea. Arriva anche in Australia e Giappone. Senza dubbio la hit eurofestivaliera più popolare degli ultimi anni.

Occhi puntati nuovamente sulla Svezia, quindi, per la prossima edizione dell’Eurovision Song Contest, che avrà luogo nella Malmö Arena il 14, 16 e 18 maggio 2013. La SVT, la tv nazionale, ha scelto di ridimensionare notevolmente il budget, dopo i “bagordi” degli ultimi anni, portandolo a 12 milioni di euro.

Saranno 39 i paesi in gara,  con il ritorno dell’Armenia e il ritiro di Bosnia ed Erzegovina, Portogallo, Slovacchia e Turchia. L’Italia getta l’asso puntando sul vincitore del Festival di Sanremo Marco Mengoni e la hit del momento L’essenziale.


Segui Eurofestival News anche su Google News, clicca sulla stellina ✩ da app e mobile o alla voce “Segui”.

Non perderti le ultime notizie con le notifiche in tempo reale dal nostro canale Telegram e WhatsApp. Seguici su tutti i principali Social Media (qui l’elenco completo) e scopri come sostenerci e sostenere una informazione da sempre indipendente.

Eurofestival News sui social

Eurofestival News è anche una comoda Web App gratuita che puoi portare sempre con te, scaricala subito sul tuo smartphone.

3 Risposte

  1. XxdanyxX ha detto:

    magari anche in un san marino-italia con crisalide…

  2. XxdanyxX ha detto:

    mi spiace ma una lana del rey ce l’abbiamo già… preferivo la vecchia anouk io… spero in un ( impossibile :D ) lubiana 2014…o in un nuovo dusseldorf 2014

  3. Mich ha detto:

    Quest’anno l’ESC doveva essere organizzato in Islanda, meritavano una vittoria schiacciante nei confronti di Loreen l’anno scorso. Ora spero in Anouk e Amsterdam 2014 :)

Commenta questa notizia...