Pino Cesetti: “San Marino all’ESC? Tutto cominciò così…”

Pino CesettiI Miodio, Senit e poi tre volte Valentina Monetta. SMtv si appresta a mettere il timbro sulla sua quinta partecipazione  all’Eurovision Song Contest con l’annuncio del nuovo tentativo da parte della cantante  di padre calabrese. Ma come è cominciato il percorso di avvicinamento della tv del Titano alla rassegna? A raccontarlo è Giuseppe “Pino” Cesetti, direttore della radio sammarinese e responsabile commerciale di tutto il gruppo SMtv.

E’ stato lui, con l’ok determinante dell’allora direttore Michele Mangiafico, ex TG2, a dare il via alla presenza sammarinese. Un’altra scommessa, proprio come quando vent’anni fa fu chiamato, dalla natia Porto Potenza Picena a trasferirsi a San Marino per aprire quella che oggi è la radio del Titano. E per uno che come lui vive di musica, la cosa non poteva che nascere partendo da delle canzoni: “Già nel 2007  – esordisce Cesetti – ascoltavo dei dischi che non passavano nel mainstream italiano e così cercando un po’ in rete ho riscoperto l’Eurovision Song Contest, che io come tanti italiani ricordavo poco, se non per le vittorie della Cinquetti e di Cutugno. Mi sono andato un po’ a vedere il concorso e quello che era diventato nel tempo e così ho pensato che poteva essere una buona occasione. Ne parlai a Michele Mangiafico, allora direttore di SmTv, perché intravedevo da un lato la possibilità di dare una visibilità a tanti artisti sammarinesi che altrimenti non ne avrebbero mai avuta e dall’altro un effetto marketing, la ricaduta che avrebbe potuto avere per San Marino partecipare ad un evento che è il più visto al mondo dopo quelli non sportivi. Del resto San Marino non ha possibilità di mettersi in luce con eventi come la Formula 1 o il calcio, quale occasione migliore per noi? Mangiafico mi chiese una relazione, ma anche lui aveva intuito la possibilità di sfruttare l’evento. C’era solo un problema: trovare i soldi…”.

Da lì a coinvolgere direttamente la Repubblica e i sottosegretariati preposti, il passo è breve: “Ho provato a consultare prima paesi piccoli come Malta o l’Albania per capire come riuscivano loro a generare il movimento economico necessario – racconta Cesetti – e mi sono reso conto che al di là di partner o sponsor, era necessario provare a coinvolgere lo stato. Che per fortuna si rese conto subito delle potenzialità della cosa. Avuto l’assenso delle istituzioni, abbiamo realizzato il bando insieme all’Ebu e dato il via alla selezione. Era pensato per dare bella occasione per tutti quei ragazzi, come i Miodio, o Valentina Monetta, che da noi ne avevano una volta l’anno, in una rassegna chiamata “live” e dedicata a tutti quei gruppi o solisti che solitamente si esibivano nelle cantine e nei locali e invece ci siamo resi conto che in poco tempo sono arrivate alla tv proposte da tutto il mondo. Avevamo avuto l’idea giusta…”. Alla fine però, la commissione che oltre a Cesetti comprendeva Little Tony, Vince Tempera, il paroliere Pasquale Panella e il musicologo Michele Bovi optò per gli italo-sammarinesi Miodio.

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Per noi era tutto un mondo nuovo ed infatti cercammo di individuare anche la persona più adatta a gestire la partecipazione e tutto l’iter burocratico, individuando Alessandro Capicchioni, che da lì in poi è stato sempre il capodelegazione– dice Cesetti – poi però si trattava di far capire ai Miodio e alla loro etichetta, che era la Opera Prima, di Roberto Fiacchini, il figlio di Renato Zero, le potenzialità dell’evento ed era difficile, perché chiaramente era poco noto in Italia. Oltre all’ovvia inesperienza su come affrontare il prima ed il durante l’evento (i Miodio arrivarono a Belgrado senza aver fatto promozione pensando che se lo avessero svelato in anteprima sarebbero stati squalificati, come a Sanremo ndr), bisognava far capire che la partecipazione, l’apparizione televisiva, erano un veicolo. Si pensa sempre al riscontro immediato  nelle vendite, ma spesso in eventi come questo, non è così visibile per paesi come il nostro: certo, puoi vendere il singolo o l’album, prendi delle royalties sulla presenza del brano nella compilation, ma sono cifre risibili. Bisogna guardare a lungo termine. E il fatto che poi i Miodio dopo l’ESC e nonostante l’ultimo posto abbiano girato l’Europa sventolando la bandiera sammarinese dimostra che avevamo ragione”.

romeosmPoi chiaramente, c’è esordio ed esordio. I mezzi economici, come sempre fanno la differenza: “Noi eravamo esordienti ed inesperti, come l’Azerbaigian, che debuttava in quello stesso 2008. Solo che loro avevano investito 800mila dollari e tappezzato Belgrado di cartelloni 6×3 per promuovere i cantanti ed il paese…”. Anche per questo, per la mancanza di risorse economiche oltreché di proposte valide, San Marino ha poi saltato due anni: “Il concetto era sempre quello – spiega – bisognava mettere insieme la questione economica con la scelta migliore possibile. L’ESC può essere un ottimo trampolino di lancio per la carriera di un artista o un modo per rilanciarla, se lo sai sfruttare. Noi abbiamo sempre il paragone con Sanremo, ma Sanremo è un giochino, a livello organizzativo e di partecipazione, rispetto all’ESC. Bisognava trovare persone che sapessero come  affrontare l’evento al meglio. Con le produzioni di Senit e Valentina Monetta ci siamo riusciti. L’ex direttore Carmen Lasorella ha voluto dare continuità all’operazione ripartendo nel 2011 e anche  il nuovo direttore Carlo Romeo  crede molto in questo evento: sulla base degli ultimi risultati, sempre in crescendo, vogliamo proseguire lungo il solco tracciato e migliorarci ancora”.

Un evento sfruttato a tutto tondo da SMtv, che ha vinto anche la sfida del commento: “All’inizio – conclude Cesetti – pensavo che per lanciare un evento del genere potesse essere utile uno stile di commento un po’ più ridanciano, ironico, poi però mi sono reso conto che non era la scelta giusta. Abbiamo a che fare con artisti che nella maggior parte dei casi sono sconosciuti al pubblico e dunque ironizzare non serve a niente, anzi peggiora le cose. Meglio un commento radiofonico, discreto e preparato. Ecco, la scelta di Lia Fiorio e Gigi Restivo è nata così. E loro hanno vinto la sfida a mani basse, arrivando al commento della prima nostra edizione con una grande preparazione sugli artisti, cosa che hanno poi confermato negli anni. Il loro stile garbato e professionale ha conquistato tutti”.


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Emanuele Lombardini

Giornalista, ternano, cittadino d'Europa

2 Risposte

  1. Ludo ha detto:

    Non ho mai capito perché la giuria dell’EBU non ha ripescato i Miodio?! Ma come si fa?! Oggettivamente era fra le migliori dell’annata!!

  2. Mich ha detto:

    Certo che riascoltando i Miodio riesce difficile credere che siano arrivati ultimi con un brano così, dietro a una canzone come Leto svet dall’Estonia… che poi chiamare quell’aborto ‘canzone’ è come definire un rubinetto ‘cascata del Niagara’.

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