Eurovision Rewind-Gli anni sessanta/9: il 1968
L’edizione 1968 dell’Eurovision Song Contest è la prima vera edizione segnata da scandali e polemiche, vere, presunte o comunque mai chiarite. E dire che i britannici, per la prima volta da campioni in carica, avevano fatto le cose per bene. Di nuovo alla Royal Festival Hall, di nuovo il team collaudato delle prime due occasioni, compresa l’anglo-fiorentina Katie Boyle al timone.
E compresa la voglia di dire che i padroni della musica pop sono ancora loro. Che mentre dominano nel mondo coi Beatles, dopo aver vinto con Sandie Shaw puntano dichiaratamente al bis schierando nientemeno che Cliff Richard, ex componente degli Shadows, in testa alle charts dal 1960 con ogni suo brano, compreso quello portato in concorso, quella “Congratulations” che entra in gara già prima in classifica e destinata (come poi sarà in effetti) ad un successo planetario: dominerà le charts di tutta Europa, Italia compresa (dove pure esce anche in italiano), sbarcherà negli States ed in Giappone, diventando uno dei brani più coverizzati al mondo e ancora oggi utilizzato nei momenti celebrativi. Cliff Richard diventerà ancora più celebre e oggi è anche baronetto di Sua Maestà.
httpv://www.youtube.com/watch?v=34ox6vkOrP0
Un brano che ha una sola missione: vincere. In pochi avrebbero scommesso su un risultato diverso e invece Cliff Richard arriva secondo, beffato per un solo punto da “La La La” di Massiel che regala la prima vittoria alla Spagna. Vittoria controversa: nel 2008 un documentario di Cadena Ser (la principale radio privata all news) e La Sexta (concorrente di TVE) mette in luce la possibilità di brogli da parte del regime franchista, che avrebbe in qualche modo agevolato la vittoria “comprando” i voti di alcune tv nazionali in cambio dell’acquisto di programmi. Le smentite dell’EBU e il risentimento di Massiel, ancora oggi lasciano tanti dubbi. Perché se non è mai arrivata una conferma ai fatti narrati, nemmeno una smentita. Che il brano fosse destinato a far discutere, comunque, era chiaro sin dall’inizio: avrebbe dovuto cantarlo Joan Manuel Serrat, il big della musica spagnola e catalana, ma si rifiutò di farlo in spagnolo, dicendo di preferire il catalano. Un affronto, per il regime franchista, che lo bandì da TVE e richiamò dalla tournée all’estero Massiel solo due giorni prima del concorso. Il brano avrà comunque enorme successo nel mondo, anche grazie a diverse cover. Sul podio, al terzo posto finisce Isabelle Aubret, la vincitrice del 1962 è terza con “La Source”, ancora per la Francia.
Va in scena il secondo derby italiano della storia dopo quello del 1961: Sergio Endrigo, dopo aver vinto Sanremo con “Canzone per te” insieme a Roberto Carlos, presenta la delicata ballata d’amore “Marianne”, la Svizzera schiera il milanese Gianni Mascolo con “Guardando il sole”. Vince l’Italia: 10.posto contro 13. Derby anche per la Norvegia, ma il rappresentante dello stato scandinavo, Odd Borre con “Stress” si ferma anch’esso in posizione 13, battuto da Wenche Myhre, che rappresenta la Germania con “Ein hoch der liebe”, sesta. C’è un altro big in gara, è Karel Gott, il pianista e compositore schlager cecoslovacco che rappresenta l’Austria: 13. anche lui con “Tausend fenster”, ma l’insuccesso non gli impedirà di crescere ancora e di diventare uno degli artisti più famosi e riconosciuti internazionalmente in questo genere musicale, tuttora attivo con successo. A questo link trovate il concorso intero con commento in spagnolo. Per approfondimenti, vi rimandiamo al libro “Good Evening Europe”. Se volete rileggervi la rubrica dell’anno scorso sugli anni 70, potete andare qui.
httpv://www.youtube.com/watch?v=Zg3WMJWgyuU
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Grazie per questa serie sugli anni 60 al concorso. Ogni mattina, mi faccio un piacere a vedere se il prossimo articolo e pubblicato e a leggervi.
bellissima come tutte le canzoni del grande sergio. Tra poco saranno 8 anni dalla sua scomparsa