ESC, monito dell’EBU ai russi per la politica anti-gay
Una lettera di ammonimento circa le condizioni di sicurezza ed in particolare quelle della popolazione omosessuale e dei loro diritti. L’EBU, ente che riunisce le tv pubbliche europee e del bacino del Mediterraneo, che organizza l’Eurovision Song Contest, ha deciso di scrivere a Channel One e VGTRK, i canali pubblici russi che a turno organizzano e sovrintendono la partecipazione della Federazione al concorso (quest’anno tocca a VGTRK), in vista di un’eventuale vittoria della rassegna nell’edizione di Copenaghen del prossimo maggio.
Il motivo è molto semplice: una vittoria russa comporterebbe l’organizzazione nell’anno seguente e molti paesi hanno manifestato perplessità, quando non preoccupazioni, circa questa eventualità, considerando le politiche fortemente restrittive e discriminatorie messe in atto dall’amministrazione Putin riguardo la popolazione omosessuale. A rivelare della lettera è stato il settimanale tedesco “Stern”, che riporta anche le parole di Thomas Schreiber, capo del settore intrattenimento della NDR, la branca nordista della ARD, quella che organizza le partecipazioni tedesche all’ESC.
“Abbiamo preso questa decisione perchè alcuni grandi paesi ce l’hanno chiesto, compresa la Germania“, ha spiegato Schreiber, sottolineando come una possibile vittoria della Russia spaventi a tal punto che alcuni paesi di peso sarebbero pronti a boicottare una partecipazione in terra moscovita: fra questi ci sarebbero la stessa Germania, ma anche la Svezia, dove come è noto la rassegna è una sorta di religione. La legge russa proibisce in particolare la “propaganda dell’omosessualità, nei manifesti e nelle apparizioni pubbliche”, ciò è in contrasto con la carta dei valori dell’EBU e della rassegna che invece non mette limiti alla libertà di espressione.
Nonostante questo, la macchina russa è già partita: le tv non hanno fornito alcuna risposta alla lettera e intanto RTR sta lavorando all’edizione 2014. In particolare il coro dell’Armata Rossa, già presente nell ‘Interval Act 2008 insieme alle T.aT.u. ha fatto sapere di aver scelto canzone e solista per una eventuale partecipazione in terra danese (con una rappresentanza di sei elementi, evidentemente).
E intanto, potrebbe nascere un altro caso: i cittadini bielorussi stanno raccogliendo firme per una petizione da presentare al presidente Aleksandar Lukaschenko per impedire la messa in onda della manifestazione per il 2014 o censurare la performance di Conchita Wurst, la cantante en travesti che è stata selezionata internamente per rappresentare l’Austria: “Rappresenta uno stile di vita inaccettabile”, si legge nella petizione.
Nel caso in cui il presidente decidesse di dare corso alla petizione, è bene ricordarlo, la Bielorussia sarebbe senz’altro sanzionata con tre anni di squalifica perchè la rassegna va trasmessa come da regolamento integralmente e senza alcuna censura. Il precedente è quello del Libano, che nel 2005 annunciò che non avrebbe mandato in onda la performance di Shiri Maimon, la cantante israeliana, poichè nel paese è proibita la diffusione di programmi “a contenuto israeliano”, visto che lo stato non è da quelle parti riconosciuto come tale. La tv libanese, che era pronta al debutto, fu squalificata prima del via sino a tutto il 2008.
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