Alcazar, Dr. Alban e non solo: big e un pò d’Italia al Melodifestivalen
La line-up del prossimo Melodifestivalen ha molto di attrattivo. Per il pubblico eurovisivo, ma anche per il pubblico italiano. In totale saranno 32 gli artisti che prenderanno parte alla selezione svedese per l’Eurovision, divisi in quattro semifinali da 8 artisti ciascuna (qui i primi 16 e qui gli altri 16) comprende infatti molti nomi noti anche in Italia.
Intanto, si comincia con due ex partecipanti all’Eurovision: c’è chi l’ha già vinto, ma in quota Grecia, come Helena Paparizou, la cui “My number one” sbancò Kiev nel 2005 e fu prima in tre paesi vincendo due dischi di platino ed entrando anche nella Top 10 della chart dance di Billboard. Quattro anni prima fu in gara, sempre per la Grecia con gli Antique, chiudendo terza. Martin Stenmarck ebbe invece meno fortuna nel 2005 con “Las Vegas”.
Ma diversi artisti sono entrati in passato nelle charts italiane. Il più celebre è sicuramente Dr. Alban, al secolo Alban Uzoma Mwapa, origini nigeriane. Sono suoi due dei riempipista più celebri degli anni ’90 nelle nostre discoteche, ovvero “It’s my life” del 1992 (disco di platino in Germania e Austria e d’argento in Francia, 800mila copie vendute nel mondo, prima da noi oltre che nella top 5 in nove paesi) e “Look who’s talking” del 1994 (primo in Danimarca e Finlandia, secondo in Spagna e Svezia) e nella top 5 in altri sei paesi europei. Dr.Alban si farà accompagnare sul palco da Jessica Folcker, in passato voce dei finlandesi Bomfunk MC’s: con loro raggiunse la vetta in Italia col brano “Crack (Something going on)”, già incisa dal progetto italiano dance CO.RO. (composto da Emanuele “Paps” Cozzi – noto ai più come Paps dei Paps’n’Skar – Maurizio Rossi e Rolando Zaniolo; prodotti da Stefano Secchi tramite la sua Propio Records) nel 1993 e tracciate entrambe sulla base di “I know there is something going on”, successo del 1982 di Anni Frid Lyngstad degli Abba nel suo esordio da solista.
http://www.youtube.com/watch?v=7AYFaX4JHVk
Poi ci sono gli Alcazar, che hanno fatto ballare l’Italia ma anche l’Europa: lanciati da “Crying at the disoctheque”, cover con testo diverso di “Spacer” di Sheila & B. Devotion (seconda in Belgio, terza in Germania, quarta da noi ma nella top 10 in mezzo Continente), da noi arrivarono anche “Menage a trois” e “This is the world we live in”, altro brano con vari campionamenti. Ci sarà poi anche una fetta d’Italia visto che Oscar Zia, appena 17 anni e reduce da un buon album in patria dopo la partecipazione ad X Factor, ha origini bellunesi.
Fra gli artisti in gara che hanno avuto almeno una top 5 in patria ci sono poi YOHIO (al secondo tentativo dopo il primato dell’album “Break the border”), il gruppo multietnico Panetoz (che furono a lungo primi nel 2012 con “Dansa Pausa”, disco d’oro in Svezia e Belgio), Sanna Nielsen (seconda al Melodifestivalen 2008 e disco d’oro con l’album “Stronger” nella top 5 coi due seguenti), Shirley Clamp e Linda Begtzing, sulle scene da un decennio sempre con ottimi riscontri, Anton Ewald (quarto quest’anno con “Begging”) e Janet Leon, terza col singolo d’esordio “Let go”.
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