Oscar Zia: “Alla conquista del Melodifestivalen ascoltando Vasco”

Oscar ZiaSu queste colonne avevamo parlato della presenza al prossimo Melodifestivalen di Oscar Zia, un cantante  di origini italiane reduce dall’esperienza di X Factor Svezia. Ebbene, oggi siamo in grado di proporvi una intervista con lui, che lo ricordiamo, sarà in gara nella terza semifinale con il brano “Yes we can”. Con soli 17 anni (è nato nell’ottobre 1996) sarà uno degli artisti più giovani in gara, ma nonostante la giovane età, si racconta con spigliatezza ed entusiasmo in esclusiva ad Eurofestival NEWS.

EN: Prima di tutto, parlaci un pò di te. Sappiamo che tu e tuo padre Paolo avete origini venete…

OZ: Verissimo. E non soltanto loro. Mio papà e mio nonno sono originari di San Donà di Piave, in provincia di Venezia, mentre  l’origine di mia Mamma è di un paesino vicino a Feltre: si chiama Can (è una frazione di Cesiomaggiore, in provincia di Belluno ndr). I miei nonni emigrarono molti anni fa, mantenendo comunque uno stretto rapporto con i parenti in Italia.

EN: E tu sei mai stato in Italia?

OZ: Vivo in Svezia da sempre, sono nato e cresciuto qui e in Italia sono venuto tre/quattro volte.  Purtroppo fino ad ora non ho avuto l’occasione di viverci, ma non si sa mai cosa offre il futuro!

EN: Nel 2012 hai preso parte all’edizione svedese di X Factor e poi a “Dancing with the stars”, l’edizione locale di “Ballando con le stelle”. Raccontaci qualcosa di queste esperienze.

OZ:  Mi limito ad alcune esperienze ed emozioni che mi hanno fatto più  impressione. Le selezioni per X-Factor si sono  svolte ad Aprile. Un mese piuttosto fresco da queste parti e io avevo paura di beccarmi la polmonite…per dire poco. Vedere il palco, enorme, illuminato e decorato con la giuria presente, sapere che i pochi minuti di esposizione mediatica possono cambiarti la vita, realizzare i tuoi sogni,  è stata  veramente un emozione forte… Ho cominciato a cantare, ho visto la bella reazione del pubblico, e poi alla fine tutti quattro i giudici si sono alzati in piedi e lì ho capito che bene o male ce l’avevo fatta. E’ stata per me una  grande euforia quando ho capito di avere toccato il cuore di tutti con la mia voce. Spero di riuscire a conservare quest’emozione per sempre dentro di me e poterla “rivivere” dentro di me, nei momenti tristi della vita.

Una emozione contraria invece è stata l’eliminazione: ero totalmente  impreparato a quella situazione e per alcuni istanti mi  è sembrato di morire, lì, sul palco…Fortunatamente non è andata così male e poche ore dopo mi ero  già ripreso e mi sono messo subito a lavorare per uno spettacolo il giorno successivo. Quanto a “Ballando con le stelle”, è stato diverso, avevo 16 anni e non avevo neanche minimamente considerato che sarei riuscito ad entrare nel programma e così quando mi hanno scelto ho dovuto lasciare la scuola ed i compagni, anche se solo temporaneamente. Avevo male dappertutto! Muscoli, articolazioni, tutto! Comunque volevo vincere e mi sono dato da fare per quello: sono riuscito ad arrivare in finale…

EN: Già l’anno scorso avevi assaggiato il palco del Melodifestivalen come backing voice di Behrang Miri. E’ stato come te lo immaginavi?

OZ: Molto più di quello che immaginavo. Con X-Factor avevo già fatto un esperienza di trasmissione televisiva e questo mi è servito molto, così ho potuto concentrarmi  meglio su musica e coreografia. Non saprei neanche come spiegare l’emozione che ho provato. Sicuramente mi sono sentito molto orgoglioso di me stesso. Ma spero di trasmettere gioia con quello che faccio sul palco! A volte fa sorridere, altre volte fa piangere ma in tutti i casi fa vivere…

EN: Canterai nella terza semifinale, al fianco di artisti come Dr. Alban & Jessica Folcker e Shirley Clamp. Sei più emozionato o preoccupato? E a parte la qualificazione, cosa ti aspetti?

OZ: E’ un onore per me e mi permette di accumulare soprattutto altra esperienza. E’poco che faccio questo mestiere e cerco di carpire qualcosa da tutti, sia nel canto che nella stesura dei testi, nelle coreografie. Poi è chiaro che è una gara e voglio vincere. Molti dicono che è una follia sottoporsi a questo stress, ma per me è come una droga, non resisto, devo farlo, adoro l’emozione, l’adrenalina, le lacrime, il dolore, la gioia e non ultimo il privilegio di lavorare con tutte le persone fantastiche che realizzano questo show. Un impegno enorme, davvero.

EN: Conosci la musica italiana, c’è qualche artista e qualche canzone che ti piace?

OZ: A casa mia si ascoltano da sempre Vasco Rossi, Eros Ramazzotti, Zucchero, Gianna Nannini e dai nonni ho imparato ad apprezzare artisti come Adriano Celentano e Umberto Tozzi. Io e i miei fratelli ascoltiamo oltre Vasco Rossi (un grande!), Francesca Michielin, Tiziano Ferro, Jovanotti, Laura Pausini e ultimamente anche Marco Mengoni..

EN: I tuoi parenti in Italia sanno della tua prossima partecipazione al Melodifestivalen? Ti seguiranno in tv?

OZ: Purtroppo non tutto quanto è visibile e disponibile in Italia. I miei parenti e gli amici mi seguono tramite Instagram e Facebook, al resto ci pensano mamma e papà e i nonni..

EN: A parte te, chi pensi sia il favorito per la vittoria al Melodifestivalen?

OZ: Onestamente per ora non mi viene in mente nessun altro..

EN: Hai inciso due singoli, “Fail” e “Without you“. A che punto sei con l’album?

OZ: Con La Warner e la mia manager Helene Wigren ci  stiamo lavorando. Abbiamo praticamente tutto il materiale pronto e siamo in fase di composizione. La mia speranza è di far uscire l’album prima di Pasqua… vedremo!


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Emanuele Lombardini

Giornalista, ternano, cittadino d'Europa

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