ESC 2014: la relazione tra qualificazione e ordine di esibizione
L’edizione 2014 dell’Eurovision Song Contest gioca ormai a carte scoperte. I 37 Paesi partecipanti hanno scelto brani e cantanti che li rappresenteranno e pochi giorni fa sono state diramate le scalette delle due semifinali, delle quali vi abbiamo parlato qui. La scelta del momento in cui eseguire la performance può apparire agli occhi degli spettatori italiani un elemento quasi superfluo ai fini della gara, ma i fans dell’ESC sanno bene che anche questo aspetto è stato in grado di influire, in parte, sugli esiti finali, specialmente da quando sono stati introdotti il televoto ed il format delle semifinali.
Le prime posizioni in semifinale sono da sempre quelle più sgradite. Sarà in parte dovuto al fatto che il televoto inizia in coda dopo tutte le esibizioni ma, dati alla mano, si tratta dei posti che hanno visto registrare la più bassa percentuale di qualificazioni.
Armenia e Malta, chiamate ad aprire rispettivamente la prima e la seconda finale, già affilano le armi per “affrontare” la temuta posizione numero 1, che ha visto frenare la corsa a 3 Paesi su 5 ai tempi della semifinale unica (tra i pochi passaggi ottenuti con il codice 01 si registra proprio quello dell’Armenia al suo debutto nel 2006) e, dall’introduzione della doppia finale, vi è sempre stata l’eliminazione di almeno uno dei due brani di apertura. Considerando che, al momento, i bookmakers quotano l’Armenia tra le favorite, nella piccola isola del Mediterraneo già preparano tutti gli scongiuri del caso.
Altro numero temuto dai più scaramantici è indubbiamente il 2, che ai tempi della semifinale unica pareva “stregato” in quanto nessun Paese associato a quel posto riuscì mai a qualificarsi. Strana sorte è poi iniziata con l’avvento della doppia semifinale in quanto ad anni alterni si è vista o la qualificazione di entrambe le seconde in scaletta oppure l’eliminazione di almeno una di esse (l’anno scorso ad esempio toccò uscire a San Marino).
Se la cabala serve a qualcosa, Lettonia e Israele dovrebbero avere un moderato ottimismo per quest’anno, sebbene la Lettonia non veleggi tra le più quotate per i bookmakers e non riesce più a qualificarsi dal 2008 (per merito del gruppo Pirates of the Sea – guidato dall’italianissimo Roberto Meloni). Peraltro fu proprio Israele a registrare nel 2008 il miglior piazzamento per una semifinalista esibitasi per seconda.
Simile destino è toccato anche al numero 3, che per noi italiani sarà anche un numero fortunato, ma all’ESC non lo è per niente visto che dal 2004, su 16 semifinali tenute, soltanto tre volte una canzone è riuscita ad approdare in finale. Il peggior dato statistico in assoluto. Estonia e Norvegia per quest’anno sono avvertite.
Guardando invece l’altra faccia della moneta, quella più fortunata, i dati ci dicono che tra la prima metà della scaletta uno dei numeri più felici è il 6: Albania e Austria sappiano che dal 2004 9 semifinaliste su 16 sono riuscite a qualificarsi (e la percentuale sale se ci limitiamo alle sole edizioni con la doppia semifinale, che hanno visto 8 Paesi su 12 passare). Unico anno infausto per il codice 06 fu il 2010 che vide, tra l’altro, la prima storica eliminazione svedese, unita a quella lettone. Attenzione però al fatto che la canzone numero 6 va in onda subito dopo il break pubblicitario, durante il quale molti telespettatori ne approfittano per fare zapping…
Esibirsi a ridosso dell’apertura del televoto resta una delle posizioni più favorevoli per chi ambisce a ben figurare all’ESC. I numeri 13 (anch’esso successivo al secondo break pubblicitario) e 14, che saranno occupati quest’anno dal rientrante Portogallo e dai Paesi Bassi nella prima semifinale, e da Grecia e Slovenia nella seconda, registrano un tasso di qualificazione pari al 75% (grazie a 12 qualificazioni su 16 tentativi).
Dulcis in fundo, il posto migliore in semifinale pare sia quello in chiusura, ruolo che toccherà quest’anno a due Paesi dell’Est Europa, Ungheria e Romania (che peraltro incontrano anche i favori del pronostico circa le prospettive di un buon piazzamento in finale). Le statistiche dicono che esibirsi per ultimi ha condotto alla qualificazione l’83,33% delle volte, nell’arco di tutte le edizioni con doppia semifinale. Su 12 show solo due volte l’ultimo in scaletta non è passato: a fallire furono i The Toppers per i Paesi Bassi nel 2009 e la Serbia l’anno scorso con le Moje 3. Due gruppi composti da tre elementi ciascuno.
Corsi e ricorsi storici? Casi o coincidenze? Fortuna o sfortuna che sia, i numeri ci offrono questa prospettiva. Naturalmente tutto potrà accadere in un’edizione dove, al momento, non pare esserci una vincitrice annunciata. Appuntamento dunque con le semifinali, per la prima volta trasmesse entrambe su Rai4, il 6 e l’8 maggio.
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si un ottima idea, cosi’ il pubblico di big 5 piu’ Danemark avrebbero l’occasione di sentire i propri beniamini
la settimana scorsa, ho scritto all’EBU (Svizzera) per chiedere perché il BIG 5 + anfitrione non cantano durante le semifinali unicamente a titolo di esibizione x avere le stesse possibilità di essere ascoltati 2 volte… Risposta: prendiamo nota e ne parleremo nella prossima riunione EBU ^_^
Effettivamente non sarebbe male impiegare il tempo necessario per il televoto facendo esibire 3 dei 6 finalisti (quelli che votano in pratica).
Avanza anche il tempo per un interval act (più breve del solito).