Intervista a Suzy: “Porto all’ESC l’orgoglio lusitano nel mondo”
Una delle entries di questa edizione dell’Eurovision che sta riscuotendo maggiori consensi fra i fan è “Quero ser tua” di Suzy, all’anagrafe Susana Guerra, in rappresentanza del Portogallo. Artista di lungo corso, di recente tornata alla musica dopo un’esperienza come assistente di volo per la Emirates Airlines, la 34enne di Figueira da Foz porterà allegria e sensualità in una rassegna quest’anno decisamente votata alle ballate. Dopo un anno di assenza, il Portogallo festeggia i 50 anni dal debutto eurovisivo (anno 1964, “Oração” di Antonio Calvario) guardando al traguardo di un possibile approdo in finale (canterà nella prima semifinale, martedì 6 maggio, giusto dopo San Marino). Con l’occasione, vi proponiamo il nostro colloquio con la cantante lusitana.
EN – Parliamo anzitutto della sua carriera artistica.
SUZY – Cantare è sempre stata la mia passione, ho cominciato a farlo sin da piccola, quando ho fatto parte del gruppo di bambini Onda Choc. Ho imparato molto e me lo sono portata dietro nelle mie esperienze seguenti: quel gruppo è stato fondamentale per la mia vita professionale che è venuta dopo. Nel 1999, insieme col duo Anjos, ho inciso “Nesta noite branca”, un moderno canto di Natale, che è la canzone per la quale tanti ancora in Portogallo mi conoscono. Poi ho pubblicato alcuni album da solista e partecipato a vari progetti che mi hanno portata in giro per il mondo: Stati Uniti, Canada e quasi tutto il Portogallo. Ho inciso ancora delle cose nei primi anni 2000, poi però ho deciso di concentrarmi sugli studi e mi sono laureata, fermando per un po’ la mia carriera artistica. Successivamente ho lavorato per una compagnia farmaceutica: bello, ma stressante. Due anni dopo ho ricevuto una proposta irresistibile per sviluppare un progetto professionale a Dubai, dove ho vissuto negli ultimi due anni e vivo tuttora. Ma ciò che ho sempre voluto fare nella vita era cantare, così quando è arrivata l’offerta di Emanuel, ho deciso di tornare a dedicarmi interamente al canto.
EN – Ci racconti meglio come è avvenuto questo ritorno alla musica. Le cronache narrano di un importante Festival di Carnevale vinto prima della selezione portoghese…
SUZY – Non ci crederete, ma la mia collaborazione con Emanuel è nata dopo l’invito che era stato fatto a lui dalla RTP a presentare una canzone. Aveva avuto un meeting professionale con mio fratello con cui collaborava da tempo. Quando mio fratello ha saputo che stava cercando una cantante per il suo brano ha fatto il mio nome e lui si è ricordato subito di uno show a Dubai in cui mi aveva vista un anno prima. Così mi ha chiamata, sono venuta a Lisbona e sentita la canzone ho accettato la sfida, caricata dall’idea di dare vita al mio sogno di bambina. Quanto al Festival, è comune qui in Portogallo di organizzarne in ciascuna città nel periodo di Carnevale e ciascuna invita artisti a partecipare col ruolo di re o regina del Carnevale. Nel nostro caso, siamo stati invitati a Figueira da Foz, che è la mia città. Lì c’è uno dei maggiori eventi di Carnevale di tutto il Portogallo, per cui, ovviamente per me è stato grande l’onore di esserne diventata la regina. Sono certo che ho vinto la selezione per l’ESC anche grazie ai loro televoti…
EN – Una domanda tecnica:. “Quero ser tua” è una Lambada o Pimba? Quest’ultimo genere è per lo più sconosciuto in Italia. Ci spiega cos’è?
SUZY – Non esiste un genere “pimba”. Questa è una connotazione peggiorativa di una canzone che utilizza testi con enormi implicazioni sessuali. Quindi, tenendo conto di questo, la mia canzone non può definirsi una “pimba”. Ma non la si può nemmeno definire lambada, samba, kisomba (musica africana), canzone latina o musica tradizionale portoghese. Probabilmente è una unione di tutto questo. Cerchiamo di fondere la musica tradizionale portoghese con i sapori africani e brasiliani, aggiungendo alla miscela un ambiente latino. Nella nostra performance sul palco, cercheremo di mostrare tutto questo. Vogliamo ricreare l’importanza del Portogallo e dei marinai portoghesi del XV secolo nella scoperta del Nuovo Mondo, portare in Europa nuovi suoni e nuovi ritmi.
EN – Alcuni giorni dopo la sua vittoria, sono nate polemiche tra gli eurofans, alcuni dei quali sospettavano di possibili frodi nel televoto. Come risponde?
SUZY – Uno degli aspetti migliori del nostro paese è quello di vivere in una democrazia, in cui possiamo esprimere liberamente le nostre opinioni e i nostri sentimenti. Questo è stato il più grande successo portato dalla Rivoluzione dei Garofani del 1974, qualcosa a cui i nostri genitori e nonni danno molto valore, dal momento che hanno sperimentato un regime in cui questo non era possibile. È naturale che ad alcune persone non piaccia la mia canzone ed hanno diritto alla loro opinione. Ognuno di noi ha i suoi gusti e sarebbe strano se a tutti piacesse la stessa musica, o lo stesso genere. Non si può piacere Greci e Troiani! Pertanto, non sta a me giudicare le persone che non amano la mia musica. Spero solo mi rispettino come essere umano e come cantante. Purtroppo, ci sono persone che confondono la libertà di espressione con la calunnia, la diffamazione e le minacce. Questo non è previsto in un paese giusto e democratico. Tutto ciò mi ha ferito molto, ma abbiamo fatto una conferenza stampa, dove abbiamo spiegato le azioni legali che abbiamo intrapreso.
EN – Pensa che questa situazione possa danneggiare il sostegno dei tifosi portoghesi in tutta Europa e nel vostro paese?
SUZY – Non credo. Ho ricevuto innumerevoli messaggi di sostegno e congratulazioni. La maggior parte dei portoghesi sono stati fantastici e mi hanno dimostrato il loro affetto e simpatia in innumerevoli modi. Il mio team ha, sin dall’inizio, avvicinato i fans, rendendoli parte del progetto. Sappiamo che sono una parte molto importante del successo e sono stati instancabili nell’organizzazione di attività per promuovere me e la mia canzone in Europa. Sarò eternamente grata al “Festival da Canção”, ad OGAE Portogallo ed ESC Portugal per tutto il supporto che mi hanno mostrato fin dall’inizio. Non ho parole per descrivere la mia gratitudine, l’amore e l’importanza che ognuno ha nel mio percorso verso la Danimarca.
EN – Le canzoni portoghesi per l’ESC sono quasi sempre completamente diverse da quelle che si ascoltano nel mainstream nazionale e arrivano in classifica. Questo perché c’è una visione del concorso più alla stregua di una “festa popolare” che di un “festival pop” o per quale altro motivo? E qual è la visione dei portoghesi dell’ESC? A volte sembra riduttiva o negativa…
SUZY – Purtroppo l’ESC non è più così grande ed importante come una volta. Negli anni ’70 , ’80 e primi anni ’90 la popolarità era enorme: quasi tutte le canzoni in gara nella selezione portoghese e l’Eurovision Song Contest hanno scalato le classifiche ed erano suonate dalle radio. Ora non è più così. Suppongo che questo accade perché non abbiamo mai vinto o siamo mai riusciti ad entrare in top 5. Però alcune delle entries portoghesi sono state (e sono tuttora) grandi successi. “Bem bom” (1982), “Conquistador” (1989) , “Lusitâna Paixão” (1991), “Chamar a musica” (1994), solo per citarne alcuni. Il pubblico portoghese non capisce questo e ciò ha portato ad una riduzione della considerazione dell’ESC.
EN – Quest’anno il Portogallo festeggia 50 anni dalla prima partecipazione ma il paese non ha mai vinto e spesso ha trovato anche difficoltà a qualificarsi oppure ottenere un buon risultato. Restare coerenti con la propria tradizione riduce le possibilità per la qualificazione?
SUZY – Come dicevo, questo fatto che il Portogallo faccia fatica all’ESC continua a dare dispiacere al pubblico e non giova alla popolarità del concorso da noi. Quest’anno, la società di produzione per cui lavoro – AM Produções – sta facendo un ottimo lavoro, promuovendo il brano in tutta Europa. Speriamo che questa promozione possa aiutarci a raggiungere il successo che vogliamo e che penso ci meritiamo. Credo anche che una canzone uptempo in una competizione con molte ballate possa essere un bene. Io definisco la mia come una “canzone incognita”: è così diversa da tutte le altre – uptempo con un testo non in inglese, piena di suoni africani: può essere un rischio, ma potrebbe anche essere esattamente ciò che è necessario per raggiungere il successo.
EN – Il Portogallo torna dopo una pausa e si ritrova in una semifinale difficile. Oltretutto canta anche subito dopo una pausa pubblicitaria. Pensa che questo possa penalizzare la sua canzone?
SUZY – Chi lo sa: è un concorso, è imprevedibile. Penso però che siamo in una buona posizione. Prima di tutto perché siamo quasi alla fine della semifinale, il che significa che la gente si ricorderà più facilmente di “Quero ser tua”. In secondo luogo, ci siamo dopo due ballate e prima di altre due canzoni lente. La mia canzone è così diversa da quelle intorno a me e questo può essere esattamente ciò serve per rimanere nella mente delle persone al momento del voto.
http://www.youtube.com/watch?v=VzaLRBFnNNo&list=PLmWYEDTNOGUIWffjFtD19CCu7MsF2dbLi
EN – Può anticiparci qualcosa relativamente alla sua performance all’ESC?
SUZY – Stiamo già lavorando su alcune modifiche. Non solo sulla performance, ma anche nell’orchestrazione di “Quero ser tua”. Attualmente stiamo sperimentando alcune idee (ad esempio, aumentando l’importanza delle percussioni nella melodia), verificando ciò che funziona meglio e che potrebbe essere più gradito al pubblico europeo. Luís Pimenta, della Paulo Magalhães Produções, il nostro coreografo e ballerino, sta ripensando la performance sul palco. Come già sottolineato, vogliamo ricreare l’importanza del Portogallo e dei marinai portoghesi del XV secolo alla scoperta del Nuovo Mondo. Rappresentare il nostro paese in un concorso internazionale è una responsabilità talmente enorme che stiamo mettendo tutti i nostri sforzi a questo scopo e speriamo di riuscire a creare una performance indimenticabile.
EN – Come vi state preparando all’evento? Nel vostro viaggio attraverso l’Europa è prevista prima o poi anche una tappa italiana?
SUZY – Siamo appena tornati da Londra, dove abbiamo partecipato al “London Eurovision Party”. È stata una fantastica esperienza e la stampa e i fans sono stati incredibili con me. Mi sono sentita veramente sostenuta e amata da tutti. Abbiamo già visitato Paesi Bassi, Spagna e Francia. Ora stiamo stabilendo alcuni contatti con la RAI: ci piacerebbe molto visitare l’Italia e presentare la nostra canzone al pubblico italiano. Ci sono anche altre possibilità: stiamo valutando di visitare il Belgio, Malta e Romania. Tutto dipende dalle occasioni e dal nostro calendario che, grazie a Dio, è fittissimo di impegni.
EN – Ci sono alcune entries portoghesi che hanno fatto la storia, perché hanno segnato un particolare momento della vostra storia (“E depois do adeus” di Paulo Carvalho, 1974, che diede il via alla Rivoluzione dei Garofani che rovesciò la dittatura salazarista) o perché hanno lanciato artisti che dopo l’Eurovision sono divenuti molto famosi (Dulce Pontes, Lucia Moniz, Sara Tavares). Cosa si aspetta dalla partecipazione e quali sono le sue canzoni eurovisive preferite?
SUZY – Mi aspetto soprattutto di fare bene. Sto lavorando molto sulla performance, voglio che tutti i portoghesi ne siano orgogliosi. E poi beh, ovviamente spero in un posto in finale e una top 10, sarebbe il massimo. Il nostro maggior risultato è il sesto posto del 1996 (“O meu coração não tem cor” di Lucia Moniz), vorrei migliorarlo, mi aiutate? Quanto alle canzoni che mi sono piaciute ce ne sono tante: per esempio, “Molitva” di Marija Serifovic (Serbia 2007). Nel 2012 mi è piaciuta molto “Quedate conmigo”, una ballata favolosa, cantata divinamente da Pastora Soler . Mi piace questa canzone così tanto, che la canto regolarmente nei miei spettacoli e nelle apparizioni televisive. Per quanto riguarda l’Italia, ricordo un brano di una grande cantante, Alice. Era “I treni di Tozeur”: grande canzone e artista sublime. Per quanto riguarda le canzoni portoghesi, ne amo così tante che non so da dove cominciare: l’immancabile “Desfolhada Portuguesa“ (Simone De Oliveira, 1969), l’esilarante “Sobe , Sobe , balão Sobe” (Manuela Bravo, 1979), la potente “Bem bom” (Doce, 1982), la fantastica “Chamar a musica” (Sara Tavares, 1994); la sublime “Conquistador” (Da Vinci, 1989).Ma quella che più adoro e mi ha portato a sognare di diventare un giorno il rappresentante portoghese è senza dubbio “Lusitâna Paixão” (1991). Ancora oggi quando vedo dei video di Dulce Pontes a Roma, mi viene la pelle d’oca. Vorrei essere in grado di fare una performance come come quella che lei ha fatto allora.
EN – Quali sono i suoi progetti dopo l’Eurovision?
SUZY – Il Festival da Canção e l’Eurovision Song Contest sono solo un modo per ripropormi al pubblico portoghese. Sto già lavorando sul mio nuovo cd e sto registrando nuove canzoni da includere in esso. Una di queste canzoni sarà un duetto con Emanuel, un’altra porterà la mia firma. Sto già lavorando con molti autori portoghesi famosi. Se tutto va bene, il mio nuovo cd sarà pronto quest’anno e comprenderà “Quero ser tua”.
http://www.youtube.com/watch?v=0jG0nYaCHsI
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