Intervista a Linus: “L’Eurovision mette la musica al centro”
La finale dell’Eurovision Song Contest 2014 andrà in onda il 10 maggio su Rai 2 alle 21. A commentarla una coppia nuova per l’evento musicale europeo ma non per il pubblico italiano.
Saranno Linus e Nicola Savino, voci di Radio Deejay e volti di Rai 2, ad accompagnarci nel racconto dello show musicale più seguito del globo.
Eurofestival NEWS ha raggiunto telefonicamente Linus per scambiare quattro chiacchiere su questo nuovo impegno al tempo stesso nazionale e internazionale al fine di capire come proseguono i preparativi del commento e qual è il suo punto di vista sull’evento.
EN – Ciao Linus, partiamo con una domanda molto generica. Che idea ti sei fatto dello show e cosa ti ha colpito maggiormente?
Linus – Da quello che ho letto e che ho sentito non è tanto uno show musicale quanto un grande evento di costume, una specie di Expo musicale in cui ogni nazione fa una sua piccola proiezione e si racconta. Al di là della canzone in sé ogni cantante farà una fotografia del paese che rappresenta, è uno spettacolo molto visivo, oltre che evidentemente televisivo e poi anche musicale. Secondo me lo spettacolo viene prima della componente canzone.
EN – Il Giochi senza Frontiere della musica, mettiamola così…
Linus – Beh quello magari è un po’ irrispettoso. La maggior parte dei Paesi lo vivono con grande impegno. Mi ricordo Nina Zilli che mi raccontava un paio di anni fa di essere stata in Azerbaigian e lì davano addirittura il “menù” con la possibilità di scegliere qualunque effetto pirotecnico da usare durante l’esibizione. Per cui c’è una componente artistica ma anche una componente super spettacolare.
EN – Come pensi di conciliare l’ironia, anche del tuo partner Nicola Savino, con il fatto che l’Eurovision è, al di là di tutto, un concorso con delle regole ben chiare e dei tempi precisi da rispettare?
Linus – Credo che sia anche il motivo per cui hanno scelto noi, siamo una coppia collaudata sia umanamente che professionalmente. In radio il rispetto dei tempi è alla base del nostro lavoro, possiamo sembrare a volte un po’ “sbracati” ma in realtà sappiamo sempre dove andare a parare. In più c’è la fortuna che questo spettacolo il giorno prima ha una sorta di “replica”, una mega prova che segue per filo e per segno lo spettacolo della sera successiva (la cosiddetta jury rehearsal, la prova generale in cui sono chiamate a votare le giurie di qualità dei paesi in gara, ndr), quindi per noi commentatori servirà tantissimo fare un pre-commento.
EN – Per farvi un’idea dello show guarderete le semifinali, come hanno fatto negli altri anni i commentatori?
Linus – Pur non commentandole dovremo guardarle per arrivare più preparati in finale. La settimana prossima sarà una full-immersion nella musica europea. Fino ad oggi abbiamo radunato un po’ di documentazioni, ho cassetti pieni di cose da leggere e guardare e per evitare di dimenticarli inizierò ad analizzarli da questo fine settimana.
EN – Quindi avrete anche la nostra Guida all’Eurovision Song Contest 2014…
Linus – Sì, era dai tempi del liceo che non studiavo così tanto!
EN – Qual è a tuo dire la forza vincente dell’Eurovision?
Linus – Credo il fatto che ci sia dietro una produzione importante. In Italia l’industria discografica e televisiva da tanti anni è in grande recessione, quindi siamo abituati a fare cose sempre più diverse. La musica in televisione da noi è quasi praticamente sparita, il più grande evento è Sanremo, ma dove le canzoni sono soltanto un pretesto perché poi alla fine di Sanremo si parla soltanto se ci va ospite Celentano o altri ospiti del genere. L’Eurovision invece è un evento che mette la musica al centro, mi sembra un evento più vicino ad X Factor che a Sanremo per la produzione, la struttura, il dispiegamento di forze. Inoltre il fatto che sia in Danimarca, senza voler togliere nulla all’Azerbaigian, gli dà una dimensione più elegante. A volte certi Paesi emergenti tentano di farsi notare in maniera un po’ “pacchiana”, un conto invece è il gusto della Danimarca, una terra che non regala soltanto acciughe e burro ma anche tanti designer ad esempio. Spero che i danesi diano una dimostrazione di eleganza.
EN – E non hanno avuto bisogno di costruire dal nulla un’arena in otto mesi…
Linus – L’Azerbaigian aveva bisogno di usare questo festival come biglietto da visita. Copenaghen invece ce l’ha, a me sono arrivate email dal consolato, dall’ente turismo danese per qualunque tipo di supporto. A tutti fa comodo ospitare un evento come questo, però i danesi mi sembrano più sobri, ecco.
EN – Hai già ascoltato qualche canzone in gara e, a parte Emma, ce n’è qualcuna che ti ha colpito?
Linus – No, tra lavoro, festività e ponti vari non è capitato, sarebbe stato un po’ dispersivo. Abbiamo però fatto un punto della situazione di carattere tecnico più che altro, per capire come organizzarci, perché è importante avere degli ascolti che funzionino in un certo modo, adesso sulla componente artistica ci applichiamo in quest’ultima settimana.
EN – Farete qualcosa in radio per pubblicizzare l’evento in vista della finale?
Linus – Sicuramente abbiamo l’abitudine di prepararci il terreno anche se siamo due media differenti, nel senso che la radio è una cosa e la tv un’altra, e in più appartengono a due gruppi differenti. Ma a noi interessa comunque fare bella figura per cui durante la prossima settimana faremo un po’ di campagna promozionale sull’evento per portare un po’ di ascoltatori da casa, allargare il target affinché non sia fatto solo dai fan, una nicchia molto agguerrita e in crescita ma ancora abbastanza piccola, oppure dal pubblico del sabato sera di Rai 2 che è molto vago, molto eterogeneo. Mi piacerebbe aggiungere a questi due pubblici che sicuramente ci sono anche un po’ dei nostri.
EN – Nel 2012 l’Eurovision è stato vinto da “Euphoria” di Loreen, 21 dischi di platino, prima in 18 paesi, Radio Deejay e altre radio in Italia hanno trasmesso il pezzo eppure non ha funzionato molto da noi. Perché?
Linus – Era un tipo di canzone non adatta al nostro mercato ma si tratta sempre di equilibri molto precari. A volte la casa discografica non ci crede a sufficienza, ha delle cartucce da sparare e punta su quelle. A volte siamo noi radiofonici a crederci poco. Ci sono canzoni che funzionano molto in certe parti del mondo e per niente in altre. Vincere una competizione non è una garanzia automatica di successo ma comunque i suoi 21 dischi di platino li ha vinti…
EN – Come da noi annunciato, sarai lo spokesperson per l’Italia, ovvero colui che annuncerà i nostri voti all’Europa durante la finale. Che effetto fa sapere di andare in diretta davanti a un pubblico stimato fra i 70 e i 100 milioni di spettatori?
Linus – Sono una persona abbastanza riservata nella vita privata, non dico timido perché non lo sono, ma non sono certo estroverso, ma non mi imbarazzo più di tanto quando sto lavorando, l’importante è che sia sicuro di quello che sto facendo. Se io sono tranquillo, se so quello che devo dire, che ci siano 7 persone o 100 milioni a me non fa una grande differenza.
EN – Noi non possiamo che farti un grande in bocca al lupo per questa nuova avventura.
Linus – Crepi e dateci una mano, siate comprensivi!!!
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