Prima semifinale Eurovision 2014: il resoconto live della serata

L’atmosfera in arena è piacevole, rilassata, non troppo rovente. I danesi hanno fatto un ottimo lavoro all’interno, terribile all’esterno. Chi ha visto lo show in onda su Rai 4 ieri sera (300.000 spettatori, risultato eccellente calcolando i dati degli anni passati) ha assistito ad uno show televisivo probabilmente senza precedenti. Arriviamo in arena alle 20.30, mezz’ora prima dell’inizio. Fortunatamente ci fanno accedere direttamente dalla sala stampa e ci evitano la coda interminabile all’esterno dell’arena (qualcuno sostiene di essere rimasto in coda per entrare un’ora). Tutto avviene in maniera veloce, quando lo spettacolo inizia te ne rendi conto a mala pena, tutto accade in TV, il resto è più contorno che altro.

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Si parte subito con l’Armenia. Il numero prevede fuoco e fiamme, in arena si sentono parecchio, il caldo è notevole. La Lettonia si esibisce senza che in troppi se ne accorgano. Non passeranno. Ho visto lettoni piangere in sala stampa… sono comunque scene che lasciano un po’ l’amaro in bocca. L’Estonia mi lascia perplesso… e mi fa pensare che per tre minuti di show vengono spesso spesi tanti soldi e mesi di preparazione su pezzi come questo… e la cosa mi lascia allibito. Vederla dal vivo non é come vederla in TV. Non passeranno nemmeno loro.

La Svezia ha un numero semplice, essenziale e di classe, niente fronzoli e una cantante sicura. La sostanza vince. A fine serata saranno loro i nuovi favoriti dei bookmakers per la vittoria con l’Armenia in discesa. Gli islandesi divertono e convincono, fino in fondo. Per tanti il loro passaggio sarà una delle sorprese della serata, per me no, li ho sempre dati in finale. L’esibizione albanese è bella ed elegante in arena, lei canta bene e il pezzo è piacevole ma in TV arriva molto meno e non resta. Torneranno a casa.

Le gemelline russe convincono e hanno una performance televisiva d’effetto, durante l’esibizione non succede niente di strano, all’annuncio del loro passaggio scoppia il putiferio e l’arena fischia come non mai, in televisione si sente molto meno. L’unica parentesi di cattivo gusto e condannabile di una serata altrimenti piacevole. La azera canta bene ma il pezzo è noioso, l’effetto è quello di una pausa, fa più da sottofondo che da protagonista. Passa per ovvi motivi. L’esibizione ucraina è un piacere per gli occhi e dal vivo è quella che si vede meglio da ogni angolo dell’arena. il pezzo è poca roba ma lei è bella e il numero è d’effetto. Non canta perfettamente. Passa per una serie di motivi che non vi stiamo a spiegare.

Il Belgio risulta pesante e ridondante con una messa in scena angosciante. Lui canta che è un piacere… ma non basta. È l’unico mio errore di previsione, lo davo in finale a discapito della grande sorpresa della serata. Ma di quella parliamo dopo. La Moldavia presenta un’esibizione confusa e poco definita con particolari che fanno ridere qualcuno. Su Twitter qualcuno scrive “La moldava si strappa i capelli, come chi la sta ascoltando”. Esagerato? Forse si… ma il responso è chiaro. Tornano a casa. Valentina Monetta canta bene, il numero è più convincente di quello dello scorso anno, nonostante il pezzo non sia dei più moderni, prende un bell’applauso. All’annuncio del passaggio l’arena si guarda in giro sbigottita… ma tutti sono felici ed entusiasti. È un risultato storico. Non esageriamo.

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Con il Portogallo si risvegliano tutti e il pubblico balla ma resta un pezzo che al primo ascolto risulta veramente bruttino e il pubblico a casa lo ascolta per l’appunto per la prima volta. Tornano a casa… e la delusione cocente sul viso dei portoghesi presenti fa rimanere male pure noi. Ci credevano. I Paesi Bassi propongono l’esibizione più di classe e pacata della serata… e passano meritatamente. Un’eliminazione mi avrebbe fatto pensare che l’europeo medio è da lobotomizzare. Il Montenegro ha il compito di rappresentare quest’anno tutti i paesi slavi assenti e lo fa dignitosissimamente. Entra in finale per la prima volta. Per tanti é sorpresa, per noi no. L’ungherese convince e ha presenza scenica da vendere. Viene inoltre aiutato dall’ordine di uscita e prevedibilmente passa.

In Sala Stampa l’entusiasmo per San Marino è enorme, incrementato dall’estrazione dell’ordine di uscita. Si esibiranno nella seconda parte dello show insieme all’Italia. All’Euroclub incontriamo il cantante lettone leggermente acido, una Monetta sorridente con tutti e tanta gente più rilassata di ieri. La prima semifinale è andata. Giovedì si ricomincia. Keep in touch… e non dimenticate… #JoinUs


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5 Risposte

  1. israelfurever ha detto:

    cari amici di eurofestiwal potete chiedere alla rai come l’anno scorso le percentuali di spettatori divisi regione per regione, come gia’ avete fatto l’anno scorso? grazie.

  2. Balordo ha detto:

    Chi se ne importa se sono le uniche ad avere accettato? Peggio per loro e viva la ragazza ucraina e il suo uomo-criceto. Dovrebbe vincere l’Ucraina quest’anno, organizzare il prossimo ESC a Kiev e escludere la Russia dai partecipanti!

  3. israelfurever ha detto:

    se non va in finale Israele questa sera, sabato la Russia la votero’ anche io, non amo questo razzismo al contrario, che colpa ne hanno le gemelline, sapete che sono state le uniche artiste russe che hanno accettato di rappresentare la Russia? Gli altri cantanti russi hanno detto di no sapendo benissimo che quest’anno sarebbero stati fischiati.

  4. Yu84 ha detto:

    In tv i fischi alla Russia si sono sentiti,anke se forse l’effetto in sala sarà stato sicuramente più prorompente.ad ogni modo a mio parere i fischi nn sono affatto deplorevoli,anzi sono doverosi!nn prendiamoci in giro,l’ESC nn é solo un grande show musicale,ma anke un contesto politico in cui si votano paesi a simpatia piuttosto ke i brani in gara.Spero tanto ke la Russia paghi i suoi atteggiamenti razzisti,omofobi e la sua vergognosa politica imperialista fatta delegittimamente e illegalmente in Crimea.Spiace x gli artisti in gara ke nn c’entrano nulla,ma l’ESC dovrebbe essere una festa dei popoli,di uguaglianza e multiculturalismo.Dire ke l’attuale Russia putiniana sia integrata in questo scenario é piuttosto anacronistico.

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