Eurovision Song Contest 2015: quale futuro per il concorso

Eurovision Song Contest 2015 - AustriaCome sempre accade, finito un Eurovision si inizia subito a pensare all’edizione successiva, non solo per date e location, ma anche per l’adesione dei paesi in concorso.

Se a maggio 2013 furono diverse le nazioni a confermare la propria presenza nell’immediato, quest’anno solo Finlandia, Irlanda e Svezia ad oggi hanno assicurato che saranno in Austria.

Le controversie scaturite dalla vittoria di Conchita Wurst rischiano di trasformare il 60esimo anniversario dalla nascita in una corsa al ritiro?

La possibilità non è da escludere, non tanto per i paesi Occidentali che hanno votato in massa la drag queen, piuttosto per i paesi dell’Est Europa che hanno “accolto” il trionfo austriaco con critiche accese e pesanti strali contro la “decadenza dell’Occidente”, nonostante al punteggio finale di Rise like a phoenix abbiano contribuito anche Azerbaijan, Georgia, Moldavia, Romania, Russia e Ucraina.

Ad alzare la voce in questi ultimi giorni sono stati in particolare esponenti politici russi e turchi.

hbturkey

La Turchia ha abbandonato il concorso nel 2012, nonostante il buon piazzamento di Can Bonomo (7° posto), ufficialmente poiché in contrasto con la qualificazione automatica dei Big 5 e la presenza delle giurie oltre al televoto, ma indubbiamente dietro tali ragioni di “tipo tecnico” c’è anche la mancata condivisione di valori e idee del paese con il continente europeo (spesso oggetto di discussioni politiche e socio-culturali) che ha portato alla nascita di un concorso alternativo, il Turkvision.

La tv pubblica TRT non ha ancora espresso la propria posizione, ma il commissario per gli affari esteri turco Volkan Bozkır, dopo la vittoria di Conchita, è stato perentorio: “Non parteciperemo mai più all’Eurovision“. Tuttavia l’EBU resta possibilista, anche perché Sietse Bakker, supervisore dell’evento musicale europeo, aveva riferito lo scorso febbraio di trattative in corso per riportare la Turchia in gara.

russia

In Russia già prima della trasmissione dell’evento erano volate parole molto pesanti verso la manifestazione. La medaglia d’oro austriaca ha fatto letteralmente infuriare diversi membri della politica nazionale come Vladimir Zhirinovsky, leader del Partito Liberal-Democratico di Russia, che ha affermato: “È la fine dell’Europa. Loro non hanno più uomini e donne, hanno “questo”“. Non molto diverse le parole del vice-premier Dmitry Rogozin su Twitter: “Il risultato dell’Eurovision ha mostrato ai sostenitori dell’integrazione europea il loro futuro europeo: una donna barbuta“.

E ci va ancor più pesante Valery Rashkin del Partito Comunista russo che dichiara “I risultati dell’ultimo Eurovision hanno esaurito la nostra pazienza. Dobbiamo abbandonare questa competizione. Non possiamo più tollerare questa follia senza fine“, e propone inoltre la nascita di un’ulteriore competizione canora aperta agli stati eurasiatici legati all’ex-Unione Sovietica, intitolata Voice of Eurasia.

Flag_Belarus

Da sempre legata visceralmente alla sorella più grande (quest’anno d’altronde i due paesi si sono scambiati i 12 points), anche la Bielorussia non si esime dal commentare negativamente l’esito del voto eurovisivo. È il comitato consultivo slavo nazionale ad appoggiare le parole di Rashkin e rincarare la dose: “La vittoria di Conchita Wurst simboleggia il totale collasso dei valori morali dell’Unione Europea. Non abbiamo bisogno dell’Europa!“.

Tuttavia solo poche settimane fa il ministro della cultura bielorusso Boris Svetlov aveva annunciato il coinvolgimento di Alexander Rybak, vincitore del contest in quota Norvegia nel 2009, nella selezione nazionale del 2015. Il cantante, di origini bielorusse, ha dichiarato di voler indire dei provini per sole ragazze: “Voglio aiutare la prossima rappresentante bielorussa a vincere il contest che ho vinto pochi anni fa. Le cantanti bielorusse hanno un accento attraente quando parlano inglese. Questa sarà la base da cui partirà la creazione del brano“.

Flag_Georgia

La Georgia è stata protagonista di un episodio controverso nell’ultima finale del concorso. L’EBU ha considerato valido solo l’esito del televoto, invalidando il voto dei giurati poiché ritenuto non pulito. Tutti i membri della giuria di qualità georgiana, infatti, avevano posizionato dal 1° all’8° posto gli stessi brani nello stesso ordine. Un risultato ben oltre il calcolo delle probabilità. Il paese potrebbe rischiare adesso una squalifica fino a tre anni.

israel-eurovision

L’eliminazione di Mei Finegold ha letteralmente scioccato molti seguaci del concorso. La cantante era considerata la candidata perfetta per riportare Israele in top 10 e il penultimo posto rimediato in semifinale ha lasciato l’amaro in bocca. L’indomani, le voci di un ritiro del paese dopo le molteplici scarse prestazioni hanno iniziato a farsi strada, ma sono poi state prontamente smentite.

Il vero problema per Israele sarebbe di ben altra natura e ricalcherebbe ciò che è accaduto in Grecia lo scorso anno. Il governo israeliano ha avviato infatti la chiusura della rete pubblica IBA, associata all’EBU, al fine di sostituirla con una nuova società di servizio pubblico radiotelevisivo, senza però modalità, tempi e garanzie adatti, a detta del direttore generale dell’EBU Ingrid Deltenre. Il tutto avverrebbe in soli dieci mesi e, visti i tempi regolamentari, finirebbe col tenere fuori il paese dalla competizione.

Flag_greece

Nessuno in Grecia (e non solo) si aspettava un misero 20° posto per un paese abituato a ben altre posizioni in classifica. Il 12 maggio un rumor riguardante la possibilità di un ritiro del paese ellenico si è fatto sempre più insistente ma il giorno dopo la neonata tv pubblica NERIT ha smentito le voci pur dichiarando la delusione per il risultato ottenuto e l’insoddisfazione per il metodo in cui dallo scorso anno viene stilato l’ordine d’esibizione, non più secondo sorteggio.

Per fortuna a far da contraltare a tanti possibili ritiri vi sono due probabili ritorni in gara. Rimaste fuori dall’ultima edizione per questioni economiche, Serbia e Cipro sarebbero in procinto di rimettersi in pista.

Lo scorso aprile Duška Vučinić, il responsabile stampa della tv serba RTS, aveva espresso la speranza di tornare in gara nel 2015. E secondo gli ultimi rumor in casa CyBC, la tv cipriota, si lavora già ad una selezione nazionale.

 


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8 Risposte

  1. Clamark ha detto:

    Ho sempre creduto che in un contest canoro contasse la canzone, non l’aspetto estetico di chi la canta, evidentemente mi sono sempre sbagliato, visto che c’è gente che la pensa così….

  2. israelfurever ha detto:

    mentre in Cina, considerano talmente scandalosa Conchita che le oscurano il viso, siamo alla pura follia Conchitofoba
    http://cs619328.vk.me/v619328155/5598/hUL1dfs-YCk.jpg

  3. israelfurever ha detto:

    ultime news dalla conchitafobia, adesso le tv cinesi hanno trasmesso le news della vittoria all’esc, ma hanno censurato il volto di conchita con l’effetto mosaico come si fa per le parti genitali qui in occidente

  4. dade ha detto:

    Avete dimenticato l’Armenia. Non solo la loro giuria ha ricambiato l’ultimo posto con l’Azerbaijan, ma ha piazzato Svezia, Ungheria, Regno Unito e Austria agli ultimi posti: i grandi favoriti oltre Aram MP3. Non si aspettavano la risalita dei Paesi Bassi visto che a loro hanno dato punti. Spero che un tale comportamento venga sancito, puerile…

  5. François ha detto:

    Paesi che ogni anno pagano le giurie (Azerbaijan), giurie pagate (Georgia), giurie che non comprendono tutte le fascie d’età (Italia), giurie composte da persone che non si intendono di musica.
    Bene, le giurie sono indispensabili! Avanti cosi!

  6. alexius00 ha detto:

    E l’Italia? Riparteciperà?

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