ESC 2014, costi triplicati: si è dimesso il project manager
L’Eurovision Song Contest è un successo anche quando l’organizzazione va male. Lo confermano i dati pubblicati proprio in questi giorni dall’Ufficio del Turismo della capitale danese. Il quale conferma tutti i dati relativi ai ricavi turistici che vi avevamo dato qualche settimana fa (17.3 milioni di euro ovvero 127 milioni di corone), ma comunica anche che le spese per l’organizzazione dell’edizione 2014 sono state molto superiori al previsto. Errori nel preventivo dei costi, sostanzialmente, visto che il Project Manager Lars Bernard Jorgensen si è dimesso, pur sottolineando come le responsabilità vadano equamente suddivise.
L’Eurovision 2014 è dunque costato 77,4 milioni di corone in più (10 milioni 318mila euro circa), quasi tutti andati per la riconversione in arena della B&W Hallerne. Un progetto che sarebbe dovuto costare 18 milioni di corone (2 milioni 400 mila euro) e che invece è finito per costarne 90 (cioè oltre 12). Così si è passati rapidamente dai 34,6 milioni di corone tutto compreso (4 milioni 640mila euro) a 112 milioni di corone (15 milioni di euro). Cifre come si vede sempre molto basse rispetto a quelle che per anni si sono sbandierate da noi, ma ovviamente triple rispetto alla previsione dei danesi. I quali comunque va detto, ci hanno lo stesso guadagnato ampiamente, non solo in termini turistici.
Soprattutto, il problema è uno sbilancio di 58 milioni di corone (7,8 milioni di euro) per il quale al momento non c’è copertura. Va sottolineato come Wonderful Copenaghen e la regione della Capitale per tamponare lo sbilancio hanno stanziato ciascuna ulteriori 4,3 milioni di corone (circa 576mila euro), cui se ne sono aggiunti altri 8,7 (1 milione 160mila euro) stanziati dalla città di Copenaghen. Ma ciò appunto non è bastato.
Fra le motivazioni che hanno fatto lievitare i costi ci sono anzitutto la demolizione dei tre pilastri principali dei padiglioni da parte della tv danese per creare “panorami” al di là degli spettatori. Pilastri che sono stati poi ricostruiti dopo lo show (al termine del quale la B&W Hallerne è stata come è noto ripristinata come era in precedenza). Inoltre per fare spazio al disegno del palco voluto dalla tv, è stata costruita una tenda al di fuori dei padiglioni.
Questa variazione al progetto originario ha fatto lievitare i costi, soprattutto in relazione alla pulizia e al riscaldamento, senza contare che la tenda è stata anche devastata dal maltempo. Infine, i sindacati si sono opposti alla volontà della società che sovrintendeva al progetto di usare lavoratori volontari per la costruzione dell’arena e così si è dovuto procedere al pagamento degli stessi.
Interpellata da uno dei principali quotidiani danesi (Jyllands-Posten), l’Executive Producer di Eurovision – Pernille Gaardbo – non ha voluto commentare se i superamenti dei costi influenzerà la tv pubblica danese (la DR), limitandosi a dire che c’è un dialogo aperto con la città di Copenaghen. La tv danese ha comunque dichiarato che “Per DR era importante trovare una sede per l’Eurovision Song Contest 2014, che fosse creativa, stimolante e innovativa… Ma anche un luogo su cui abbiamo avuto rassicurazioni e certezze sulla fattibilità del progetto da parte della città di Copenaghen”.
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ahahahahah!!hanno speso 15 milioni di euro x fare il tutto in un edificio ke sembra una fabbrica dismessa!un genio…
Un capannone orrendo, più adatto ad un rave party che all’ESC, e ci hanno speso pure una vagonata di soldi.
Una vagonata di soldi non mi pare. Anzi. Più del previsto, ma sempre poco…