Eurovision 2015, partecipazione australiana pagata dalla Sony
L’Australia è sempre più decisa e determinata a diventare una partecipante fissa dell’Eurovision Song Contest. Lo rivela al quotidiano The Australian Micheal Ebeid, manager della SBS, la tv pubblica australiana che tramette il concorso e che quest’anno vi ha preso parte, centrando un ottimo quinto posto con Guy Sebastian. La notizia principale è che la partecipazione è stata a costo zero per i contribuenti australiani perchè tutto è stato pagato dalla Sony, compresa la tassa di iscrizione. In pratica l’intera partecipazione è stata a carico dell’etichetta, che ha deciso di investire su questo progetto.
Sottolineando come l’Eurovision abbia avuto un impatto del 15% sull’audience (qui gli incredibili dati di ascolto dell’emittente che vale ricordarlo, ha trasmesso la diretta a partire dalle 5 del mattino…), ha spiegato come “un team di 5 persone della SBS sta studiando i piani per assicurare nuove partecipazioni al concorso” e come ci sia in animo una piattaforma con i responsabili degli altri broadcasters europei e il feedback della prima partecipazione australiana sia stato oltremodo positivo.
Insomma, l’Australia ci crede e come aveva già lasciato intendere il capodelegazione svedese Christer Bjorkman a caldo, quella che si è appena conclusa potrebbe davvero non essere stata l’unica partecipazione del Paese al concorso. Non resta che attendere e vedere.
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Un solo paese extra europeo per edizione può starci. Potrebbero fare una semifinale fra loro ( ci sono anche Nuova Zelanda e Canada oltre la Cina e il Kazakistan che già voleva far parte dell’ EBU) e farei nella stessa semifinale una competizione fra le big5 per eliminarne 2 . Queste che non avrebbero piu’ il posto fisso in finale le mandarei a giocarsi il posto ognuna nelle semifinali solite a rischio quindi di eliminazione definitiva o di ripescaggio. Ci sarebbero anche più stimoli a portare buoni prodotti per le big5 se non avessero tutte il posto fisso garantito in finale.
Fuori gli extra europei dall’esc… Altrimenti che facciano pure il W.v.s.c. (world vision song contest).
Ben venga la partecipazione di paesi extra-europei ma non più di uno per edizione e soprattutto non dovrebbero essere sempre gli stessi (a meno che non vengano selezionati tramite una sorta di serata di qualificazione).
Di certo sono positivissimi i dati di ascolto e il carico dei costi al 100% su un’azienda privata come la Sony (gli unici dubbi mi vengono sul rischio di eventuali pressioni sui voti della giuria).