Engelbert Humperdinck contro l’Eurovision: “È una competizione scorretta”
All’ultimo Eurovision Song Contest il Regno Unito si è classificato quartultimo, soli 5 punti a separarlo dall’ultimo posto. A pochi giorni dalla conclusione dell’edizione 2015, dal paese britannico si alza la voce dello storico crooner Engelbert Humperdinck, che accusa la manifestazione di trattare il suo paese in maniera ingiusta.
Mentre la Svezia ancora gioisce per la sesta vittoria (è ora seconda dietro alla sola Irlanda nel palmares eurovisivo) al di là della manica l’atmosfera non è altrettanto idilliaca.
Non tutti i britannici si interessano attivamente alla manifestazione come per esempio fanno le popolazioni nordiche, Engelbert Humperdinck rappresenta un’eccezione. L’artista raggiunge l’apice del successo nel 1967 quando la sua hit Release me arriva al primo posto della hit britannica superando Strawberry fields forever / Penny Lane dei Beatles. Successo bissato con The last waltz, che vendete milione di copie.
Il cantante, oggi settantanovenne, rappresentò il Regno Unito nell’edizione del 2012 tenutasi a Baku, portando a casa un risultato deludente: penultimo classificato con 12 miseri punti raccolti in finale.
Quest’anno è toccata al duo degli Electro Velvet rappresentare il paese, con un posto di diritto in finale come da regolamento. Nonostante il Regno Unito sia uno dei più grandi esportatori mondiali di musica il duo si è classificato soltanto alla posizione numero 24… 360 punti più in basso della canzone vincitrice.
“Le posizioni indecenti del paese raccolte negli ultimi anni devono essere causate da seri motivi a noi nascosti” dichiara Humperdinck in un’intervista alla ITV.
Per il cantante uno dei motivi principali per giustificare i pessimi risultati raccolti dal Regno Unito è da trovare nel piazzamento del paese nella scaletta del programma: “È ingiusto, ha soltanto a che fare con la politica. Guardate cosa è successo pure quest’anno“.
Lui stesso aprì la finale del 2012, notoriamente una posizione sfavorevole di partenza, e sostiene oggi che al momento delle votazioni la gente aveva ormai già dimenticato la sua esibizione. Sempre secondo le dichiarazione dell’artista, stavolta al sito Contactmusic, dietro i risultati inglesi ci sarebbe “un disegno creato ad arte per impedire al paese di raggiungere posizioni migliori“.
L’ultima vittoria del Regno Unito risale al 1997. Nei successivi 18 anni gli inglesi si sono piazzati solo tre volte in top ten (1998, 2002 e 2009), racimolando poi una serie di ultimi posti e piazzamenti in bottom 5 culminati nel famoso primo storico “0 points” britannico del 2003.
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Ancora delle reazioni, stavolta dal ministro degli affari esteri francese riguardando la presentazione scenica della canzone francese. Prima, vela do in francese, come pubblicata sul sito web di Public:
« A l’Eurovision, on est avant-derniers, avant-avant-derniers, derniers. Il faut, et je ne suis pas spécialiste de cela, comprendre que si on participe, il faut participer dans des conditions qui nous permette d’être dans les premiers rangs […] Il faut que ceux qui organisent cela aient une espace d’examen, j’allais dire d’examen de conscience : comment peut-on avoir un rang plus élevé dans la hiérarchie ? […] J’ai vu la prestation de celui qui a gagné, qui est un Suédois. Je n’ai pas de commentaire à faire sur sa voix, mais c’était un show, comme on fait maintenant, avec des lumières… Par rapport à cela, nous c’était un peu la télévision avant l’invention de la télévision. On a des progrès à faire. Vu que vous m’interrogez, je vous donne mon sentiment en tant que téléspectateur. »
Cioe:
“All’Eurovisione, si e penultimi, prima di penultimi, o ultimi. Bisogna, e non sono specialista di questo, capire che, quanso si partecipa, bisogna partecipare in condizioni che ci permettano di essere nei primi posti (della classifica). Bisogna che quelli che organizzano (per la Francia) abbiano uno spazio di esame, stavo per dire di esame di coscienza: come si puo ottenere un posto piu alto nella ierarchia ? Avevo visto la presentazione scenica del vincente, che e uno Svedese. Non ho nessun commentario da fare sulla sua voce. Ma era uno show, come si facciano ora, con luci. Comparato a questo, per noi (per la nostra canzone), era un puo la televisione di prima della televisione. Abbiamo proggressi da fare. Visto che me lo domandate, vi do il mio sentimento come telespettatore.”
La traduzione non e perfetta, ma permette di mostrarvi che ci siano anche in Francia persone che hanno il sentimento che France 2 non ha fatto il necessario per ottenere un migliore posto alla classifica et che la canzone di Lisa Angell, benche mi piacesse molto personalmente, e fuor di moda, comme l’ho spiegato in un altro messagio quanto alle reazioni in Francia prima e dopo l’Eurovisione.
Rosik Time
Non credo ci sia questo disegno europeo contro Regno Unito Francia Germania e Spagna, che lamentano di essere finite in fondo. La canzone del Regno Unito non aveva speranze già prima del voting e le votazioni hanno solo confermato la cosa. L’ anno scorso UK fu l’ ultima ad esibirsi come l’ Italia quest’anno e i risultati altrettanto modesti. Dipende secondo me dalle canzoni che mandano, che non sono competitive e per loro c è un handicap in più: tutti o quasi cantano in inglese e la loro canzone non emerge. Il suggerimento lo stanno dando gli spokesperson inglesi da alcuni anni e ancora nel recente voting: dicono qualche voto in francese. Perché non presentare una canzone in altra lingua per fare qualcosa di originale, che attirerebbe quantomeno l’ attenzione e non farebbe cadere UK nella solita mediocrità in lingua inglese? Oppure portare qualcosa di veramente valido, ma ben diverso da ciò che si è visto e sentito negli ultimi anni