Louane, la leader delle charts francesi: “Io all’Eurovision? Sarebbe bello!”

Una delle accuse maggiori che gli eurofan francesi fanno alla loro televisione pubblica è quella di scegliere per l’Eurovision artisti poco calzanti con il concorso, ma soprattutto, che non rappresentano l’attualità musicale francese, ovvero ciò che la Francia, uno dei paesi che maggiormente producono ed esportano musica nel mondo, offre alle radio (che vale ricordarlo, oltralpe sono obbligate a trasmettere per almeno il 60% produzione nazionale, pena sanzioni e anche la chiusura).

Louane 2

Ebbene, merita una sottolineatura il favore ad una eventuale partecipazione eurovisiva di Louane Emera. Che non è proprio una qualsiasi: è l’attuale numero uno delle classifiche francesi con l’album “Chambre 12“, trainato dal singolo “Avenir“, anch’esso lungamente in testa alla classifica. Lanciata dalla versione francese di The Voice, la ragazza ha trovato la definitiva consacrazione con il film “La famiglia Brellier”, da poco arrivato anche nelle sale italiane dopo aver conquistato quelle francesi.

Intervistata da un sito belga a margine della tappa vallone dello NRJ Tour 2015 (il concerto itinerante organizzato dal maggior network musicale transalpino), Louane, non ancora diciannovenne, si è detta favorevole ad una eventuale partecipazione alla rassegna: “Non mi sono mai veramente posta la questione ma perché no? Penso che potrebbe essere bello“, ha detto ai cronisti.

Non so come mai la Francia da un po’ di tempo vada male all’Eurovision. Non me lo so spiegare perché, le ragioni possono essere tante. Forse semplicemente la musica francese piace meno all’Europa rispetto a prima. Credo che bisogna rifletterci un po’ su: abbiamo tanta bella roba in casa, dovremmo sfruttarla maggiormente, portare qualcosa di innovativo, ma è più facile a dirsi che a farsi“.

Louane

Louane replica poi al ministro degli esteri Laurent Fabius che aveva definito la perfomance francese “La televisione, prima dell’avvento della televisione“: “Chi rappresenta la Francia all’Eurovision è la nostra chanson allo stato puro e io adoro questo ma se si riesce a sorprendere la gente potrebbe essere ancora più bello”. Di una cosa però Louane è certa. “Se mai dovessi partecipare all’Eurovision, lo farei cantando in francese. E’ vero che tanta gente dice che in inglese è più facile, che la nostra lingua ci penalizza e che l’inglese facilita la comprensione fra popoli, ma lo scopo della rassegna è anche far scoprire la cultura musicale di ciascun paese. Penso che si dovrebbe dire a ciascun Paese di cantare nella propria lingua nazionale“.

E risponde senza peli sulla lingua a chi (ne avevamo parlato qui, ma al coro si è aggiunta dall’Indonesia l’ex partecipante Anggun con un tweet) invoca il ritiro della Francia: “È tristissimo questo modo di pensare – sottolinea la cantante – non so chi l’abbia detto ma è proprio brutto. Uscire dal concorso non è una buona idea per niente. Al contrario, è lavorando che si raggiungono i traguardi. Bisogna continuare, risalire la china poco a poco e prima o poi torneremo a vincere. E poi, uscendo dal concorso ci faremmo mettere in ridicolo dalla gente. Cavoli, è un concorso! È normale che ci sia chi arriva primo e chi ultimo. E poi il fatto che non siamo piaciuti ad alcuni non vuol dire che non piaciamo più a nessuno. Se non hai più la maggioranza, non vuol dire che il mondo ti detesta“. Sotto trovate “Avenir“, se volete farvi una idea della sua musica potete andare qui.


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Emanuele Lombardini

Giornalista, ternano, cittadino d'Europa

2 Risposte

  1. almagro87 ha detto:

    Beh, già la appoggerei a prescindere per la lucidità del ragionamento, poi devo dire che mi sembra decisamente interessante. Ma in generale mi pare che il loro The Voice si stia dimostrando un buon serbatoio da cui attingere. Kendji Girac, i Frero Delavega, lo stesso Yoann Freget che vinse quell’edizione. La scelta non mancherebbe.

  2. Alessandro Sanna ha detto:

    Eccellente, anche in Francia c’è chi usa la testa e la cosa veramente positiva è che ha 19 anni, ha fegato ed è carina. Ora, io non voglio criticare il brano francese perché era bello e pieno di contenuti – il testo ricordava quella tragedia senza precedenti che è stata la Prima Guerra Mondiale – ed è stato cantato bene. Non capire che il brano fosse quanto di più inadatto all’ESC può stupire solo chi non conosce la tipica boria francese per cui un brano francese è automaticamente il migliore. Non parliamo poi di una cantante come l’Angell, bravissima ma impresentabile come aspetto e non alludo alla venustà più o meno presente ma proprio alla mise a lutto. Ora mi immagino che effetto avrebbe fatto all’Europa questa biondina tutto pepe, carina e carica della verve dei suoi 19 anni: sono sicuro, la Francia avrebbe ottenuto ben altro risultato. Sarebbe il caso che qualcuno ricordasse alla Francia che il periodo dell’esistenzialismo è finito e che all’Eurovision Song Contest ci si va per divertirsi. Aggiungo una cosa: considerando come è finito l’ultimo festival di Cannes, i francesi vincono solo se se le suonano e se le cantano. Contenti loro…

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