Álvaro Soler: “El mismo sol sarebbe stata adatta per l’Eurovision”
Nemo propheta in patria, “Nessuno è profeta in patria” citavano i Vangeli. Locuzione azzeccata per Álvaro Soler, uno dei protagonisti dell’estate musicale italiana e vincitore del Coca Cola Summer Festival 2015.
La sua El mismo sol ha sbancato le classifiche nostrane, arrivando in vetta alla Top Digital FIMI e guadagnando tre dischi di platino, eppure la “sua” Spagna non ha idea di chi sia.
Lui, nato a Barcellona 24 anni fa, emigrato dapprima in Giappone poi in Germania, tenterà presto il lancio nazionale con l’album Eterno agosto, e sebbene la scena musicale iberica non sia ancora venuta a conoscenza del suo talento, gli eurofan spagnoli lo hanno già designato come il rappresentante perfetto per il prossimo Eurovision.
Per questo motivo i colleghi di Eurovision-Spain.com lo hanno raggiunto per una lunga intervista, che ha toccato naturalmente anche l’argomento a noi più caro.
Parlando della hit che ce lo ha fatto conoscere, Álvaro afferma: “Il brano in Spagna non ha ancora avuto un forte riscontro come in altri paesi, ad esempio, l’Italia (…) Lì è arrivato molto velocemente alla #1 su iTunes, non si sa come mai sia successo così all’improvviso, e proprio lì, ma so che non lo dimenticherò mai“.
Una canzone senza barriere: “El mismo sol parla della mia esperienza a Tokyo e Berlino, dove attraverso la musica sono venuto in contatto con gente che non conoscevo“. Il messaggio è chiaro e semplice: “Non importa da dove vieni, attraverso la musica ci si può divertire assieme“.
Si passa poi al concorso europeo: “L’Eurovision è una buona vetrina continentale per artisti e compositori, mi piace la diversità che c’è fra un paese e l’altro e i giochi scenici”.
Sarà sul palco nel 2016? “È sempre un onore rappresentare il proprio paese in un festival di questo tipo ma attualmente non è nei miei piani, poi si sa, il futuro non è scritto, tutto potrebbe succedere. Magari potrei partecipare come autore per un altro artista, sarebbe fantastico“.
Come già detto gli eurofan spagnoli lo hanno scelto come rappresentante ideale per il prossimo anno: “Sono molto lusingato, davvero. Ciò significa che la gente mi segue, è la cosa migliore che possa capitare a un artista. Sono grato a tutti coloro che mi stanno proponendo per l’Eurovision“.
E se al posto di Amanecer, che ha fruttato un’altra delusione agli iberici a Vienna, ci fosse stata El mismo sol? “È una canzone molto allegra con tanta energia positiva, credo sarebbe stata una buona candidata per l’Eurovision (…) Edurne è una grande artista, meritava un posizionamento migliore“.
Tornando indietro coi ricordi, il giovane cantautore rivela anche la sua entry spagnola preferita, confermando in un certo senso il legame con l’Italia: “Bailar pegados di Sergio Dalma“.
Mandatelo all’ESC ora XD
Chi sceglie le canzoni non sà un cazzo nonostante un passato da dj o nel mondo della musica… Solo i fans, la gente comuna sà scegliere… Bisognerebbe che tipo san remo facessero vedere e scegliere al pubblico…
Non diciamo eresie. Se la scelta di un cantante dipendesse solo dai gusti di certi fan, finiremmo per portare solo oscenità. A Malta avremmo un abbonamento infinito con i Faniello, in Italia chiederebbero Gigliola Cinquetti (vista l’età media di certi iscritti ad OGAE ci va anche di culo) e così via.
Se a Sanremo scegliesse solo il pubblico con il televoto avremmo invece sempre i soliti vincitori da talent o pseudo tali, che si chiamino The Kolors, strillone varie (Amoroso/Marrone) e via dicendo, ovvero chi può contare su un seguito molto alto di giovani (i primi a spendere e spandere via SMS al televoto). Quest’anno se abbiamo mandato Il Volo è solo perché la Rai ha giocato sporco e li ha promossi in ogni dove (tra interviste, speciali di Rai2 e via dicendo). Una giuria di esperti (che siano tali però), può solo aiutare ad evitare che vincano sempre i soliti noti e magari si scelga qualcuno che sappia anche… cantare!