Intervista esclusiva ad Edoardo Grassi, nuovo capodelegazione francese per l’Eurovision.
E’ giovane (classe 1986), è italianissimo (fiorentino DOC) e da qualche settimana è il nuovo capodelegazione di France Télévisions per l’Eurovision Song Contest. Parliamo di Edoardo Grassi – che ringraziamo sin da subito per aver accettato di essere intervistato in esclusiva sulle pagine di Eurofestival.News – che ci racconterà quello che sarà il suo nuovo ruolo all’interno della tv pubblica francese e qualcosina sulle sue “origini”.
Partiamo facendoci raccontare dal diretto interessato qualcosa in più su di lui, sulla sua scelta di trasferirsi in Francia e il suo percorso professionale, che l’ha portato fino a France Tv…
Edoardo – Ok, vi racconto un po’ di me, tornando indietro di circa 10 anni, quando ho preso la maturità nel 2005. Ho frequentato il liceo linguistico internazionale “Capponi” a Firenze. Ho ottenuto la maturità italiana e il Bac (Baccalauréat, ovvero la maturità francese). Aver studiato lingue mi dava in quel momento la possibilità di entrare nelle università in Francia senza dover passare l’esame di lingua. Sono sempre stato molto affascinato dalla bellezza e dalla lunga storia della nostra cugina Francia.
Da fiorentino DOC sapevo che la famiglia dé Medici aveva radici profonde in questo Paese, per non parlare dell’influenza dell’arte e dell’architettura. Sono stato ammesso alla Sorbona e ho studiato Storia della Francia, finendo con un master in Storia dell’America del Nord e Media. Nell’ultimo anno scolastico ho fatto uno stage in una grande casa di produzione televisiva che produce tutt’ora molti show musicali in Prime Time per la televisione pubblica e non solo.
Due anni fa ho lavorato per la trasmissione che ha selezionato i Twin Twin e sono entrato più a stretto contatto con il mondo dell’Eurovision. E’ stato il mio primo passo all’interno della grande organizzazione dello Show. Quello stesso anno sono stato a Copenhagen e quest’anno a Vienna ad assistere come spettatore/fan all’evento musicale più seguito al mondo.
EN – Avendo vissuto prima in Italia e ora in Francia, conoscendo bene il mondo della tv, quali sono secondo te i punti di forza della tv francese rispetto a quella italiana (o viceversa)?
Edoardo – Bella domanda, ma difficile! Spero di riuscire a rispondere. Direi Twelve Points per la Francia perché ha risorse economiche più importanti rispetto a quelle italiane. I format come Ballando con le stelle, The Voice o X-Factor sono molto più moderni, la scenografia, le luci e le coreografie sono degne di un grande show all’americana. In italia purtroppo questi grandi format mi sembrano un po’ più “polverosi”, più tradizionali, meno freschi e giovanili. In Francia c’è molta meno polemica in televisione si va più dritti al sodo. Mi ricordo di una puntata di Ballando con le Stelle in Italia dove Anna Oxa non voleva ballare per non so quale motivo. E’ partita una polemica pazzesca dove tutti dovevano dire la loro… è stata una puntata pesantissima che è durata non so quanto e alla fine ho cambiato canale…
Twelve Points go to Italy… per il pubblico, che è estremamente fedele ma anche alla RAI che riesce sempre a dare spazio ai giovani talenti musicali italiani con delle trasmissioni come “Ti lascio una canzone”, “The Voice”, “Sanremo”. E’ un punto molto positivo per l’italia!!
EN - Classe 1986, da pochissime settimane con l’importante ruolo di Head of Delegation all’Eurovision Song Contest per la Francia. Un incarico importante per un ragazzo giovane e sotto i 30 anni… come hai reagito alla notizia? Sei pronto per questa prima avventura eurovisiva da capodelegazione per Stoccolma 2016?
Edoardo – Sono pronto, prontissimo! A dire la verità mi sento già in ritardo sul da farsi, e c’è molto da fare, credimi. In realtà non è un posto che mi sono cercato ma è stato un caso veramente pazzesco. Avevo chiesto a Nathalie André (presidente dell’entertainment di France 2) di vederla per fare il punto della situazione su quello che pensavo dell’edizione 2015, in via del tutto amicale. Le idee che le ho esposto su cosa poter fare per l’edizione 2016 erano veramente molte e alla fine del colloquio mi ha affidato la missione a occhi chiusi dicendomi che purtroppo Fréderick Valencak aveva dato le dimissioni e che la mia posizione era esattamente quello che cercava. A dire la verità non chiedevo altro! Ma ero e sono tutt’ora euforico alla sola idea. Ho la fortuna che Fréderick è anche un amico e mi aiuta tantissimo quotidianamente nella preparazione. Il suo aiuto è fondamentale!
Spero che con questo nuovo team, quasi tutto under 30, riusciremo a tirare fuori la Francia da questo ginepraio. I francesi sono persone stupende, come gli italiani e tantissimi europei… anche se purtroppo non hanno questa reputazione. Mi sento veramente un cittadino europeo e, con tutti i pregi e difetti che ogni popolo può avere, siamo il più bel Paese del mondo: l’Europa. L’incarico è molto importante, ma il nuovo team è veramente pazzesco. Quest’anno vorremmo dare una immagine più giovane e dinamica della Francia, rappresentativa della gioventù europea.
EN - Dall’edizione 2015 la trasmissione dell’Eurovision dopo anni di presenza su France 3 è passata a France 2 e si bisserà anche per questo 2016. Una importante novità per un evento che negli ultimi anni ha un po’ faticato a decollare a livello di ascolti. Quale è secondo te il “problema” di questo apparente scarso interesse dei francesi? E’ France 2 il canale più adatto (in base anche al target di ascolto) per trasmettere l’Eurovision? Lo vedresti sulla principale rete privata francese (TF1)?
Edoardo – Per fortuna la tua domanda non è più valida! L’anno scorso abbiamo fatto quasi il 30% di share battendo anche TF1 [sorride]. I francesi adorano l’Eurovision, è parte della cultura musicale del Paese, molto di più che in Italia. Il problema fino ad ora è sicuramente stato una scelta del candidato che non trovava l’appoggio del pubblico. Il pubblico non si identificava con la canzone né con il cantante. Il fatto che l’Eurovision sia sulla televisione pubblica è fondamentale. France 2 è un canale in pieno boom con dei record di ascolti negli ultimi due anni senza precedenti. E’ di fatto la televisione dei francesi, contrariamente a TF1 che è una televisione privata. E’ importante per me pensare che una trasmissione che deve coinvolgere la nazione sia sulla televisione pubblica. E, detto tra noi, penso che TF1 abbia già abbastanza lavoro [sorride].
EN - Eurovision Song Contest: dove ha sbagliato la Francia, perché non riesce più a fare risultato? Non può essere solo colpa della lingua. Che opinione hai del concorso e come pensi si possa tornare a vedere risultati importanti?
Edoardo – La Francia e l’Eurovision hanno festeggiato le nozze di diamante l’anno scorso. Un amore a volte un po’ meno condiviso da una parte o da un altra. E’ vero che in questi ultimi anni i rapporti non siano dei migliori, penso che fondamentalmente la lingua non sia il vero problema, basta pensare al fatto che il francese è la seconda lingua ufficiale dell’Eurovision. Uno dei problemi è sicuramente stato la scelta dell’artista e della canzone che magari non erano in sintonia con il pubblico. Negli ultimi due anni lo show si è molto modernizzato e la Francia non è stata al passo. Quest’anno con il nuovo team si stanno facendo passi da giganti! Per ritrovare dei buoni risultati bisogna riuscire ad essere vicini al pubblico e raccontare una bella storia, con un messaggio positivo! E’ vero che questi ultimi tre/quattro anni sono stati particolarmente duri per la Francia, c’è stato quasi un accanimento gratuito contro il Paese e non so il perché.
EN - Cosa puoi anticiparci della selezione francese, su cosa si punterà maggiormente? Meglio un artista famoso o puntare sul brano a prescindere da chi lo canta?
Edoardo – Come sapete bene gli artisti famosi non sono molto temerari per questo genere di concorso. Quest’anno la canzone avrà sicuramente un’importanza maggiore rispetto a quello che è stato fatto in passato. Per l’artista piano piano cominciamo ad avere un idea più precisa, ma non posso ancora dire niente purtroppo! Quasi sicuramente sarà un artista giovane e pieno di talento!
EN – C’è qualche risultato francese andato a tuo dire peggio di quanto meritasse?
Edoardo – Penso che il risultato di Anggun non fosse assolutamente meritato, la canzone era dinamica la messa in scena creativa e lei ha cantato benissimo come sempre. Non ho veramente capito il perché. Gli altri risultati mi sembravano un po’ eccessivi ma non saprei esprimermi di più. Il pubblico ha votato e il pubblico è sovrano!
EN - Sappiamo che conosci molto bene Anggun, che nel 2012 ha rappresentato la Francia con Echo (You And I), esibendosi tra l’altro proprio prima della nostra Nina Zilli. Un brano che lasciò di stucco in molti, fuori dal suo solito stile, ma non per questo da meritare un posizionamento così basso. Hai seguito quell’edizione? Come ti spieghi un tale risultato e, se puoi dircelo, come ha vissuto quella finale la diretta interessata?
Edoardo – Penso che le persone che amano Anggun la conoscono in un registro musicale completamente differente da quello che ha portato all’Eurovision. La canzone è abbastanza difficile, con un ritmo atipico. Il pubblico dell’Eurovision credo che ami delle melodie più facili, credo anche che ci fossero troppe persone sulla scena. L’attenzione era più focalizzata sugli atleti piuttosto che su Anggun. E poi credo che ci sia anche un problema di chimica: o la va o la spacca… Ovviamente Anggun era molto triste e delusa dopo la finale, ma si è ripresa molto bene qualche giorno dopo. Forza Anggun!
EN - Tornando alla tua terra Natale… dal nostro ritorno nel 2011 con Raphael Gualazzi, seguito da Nina Zilli, Marco Mengoni, Emma Marrone e il trio di tenorini Il Volo, per chi tra questi hai tifato con più entusiasmo e quale brano ti è piaciuto di più tra quelli portati dall’Italia negli ultimi anni?
Edoardo – Risposta facile! Direi Mengoni e Il Volo. Grandissime voci, grandissime canzoni e personalità molto forti. Tutte e due le performance erano molto potenti. Forse ho tifato più per Il Volo devo essere sincero, anche se Marco lo trovo straordinario.
EN - Se dovessi scegliere tu il rappresentante italiano all’Eurovision 2016, chi vedresti bene come portabandiera del nostro Paese? E invece per la Francia, qual è l’artista che sogneresti un giorno sul palco dell’Eurovision a difendere la bandiera francese?
Edoardo – Non conosco molto bene il panorama musicale italiano di oggi. Purtroppo mi sono fermato a Tiziano Ferro nei primi anni del 2000. Ma penso che oggi se dovessi scegliere sarebbe sicuramente lui. E’ molto rappresentativo di questa nuova gioventù moderna europea. Per la Francia l’artista che sognerei di portare è quello che sto cercando di portare quest’anno! Speriamo bene! Altrimenti punterei su Marina Kaye, una ragazza di soli 17 anni ma con un talento senza uguali.
EN - Domanda dal taglio ironico/sognatore: l’edizione 2016 la vinciamo noi (l’Italia), i francesi ci regalano “12 Points” e nel 2017 passiamo il testimone alla Francia… affare fatto? La accendiamo (citazione da un noto programma tv)?
Edoardo – L’accendiamo non posso dirlo!! É una trasmissione di TF1 [ride]. Ma si dai! Se potessimo vi daremmo tutti i punti! Comunque spero che quest’anno Italia e Francia e il resto dei big 5 ritrovino un po’ di coalizione.
EN - Cosa pensi della partecipazione dell’Australia all’Eurovision? C’è chi ha apprezzato la scelta dell’artista e del brano proposto la scorsa edizione e chi invece ha molto criticato questo ingresso… tu di che parere sei? Pensi ci siano buone possibilità di rivederli anche nel 2016 e, in caso di vincita, la Francia valuterebbe una organizzazione dell’evento insieme alla SBS (la tv pubblica australiana)?
Edoardo – Come avrai capito sono un cittadino del mondo convinto! La partecipazione dell’Australia è stata assolutamente fondamentale per dare una immagine aperta e welcoming dell’Europa. Spero che altre nazioni decidano di partecipare all’Eurovision nel futuro e per far capire che le frontiere tra i Paesi sono un’utopia desueta. E se poi l’Australia vincesse l’aspettiamo a braccia aperte!!
EN – Prima di salutarci, vuoi regalarci qualche chicca o qualche novità che riguarderà la partecipazione della Francia all’Eurovision e che ti vedrà “protagonista”?
Edoardo – Avrei un sacco di cose da dirvi ci sono tante novità ma per scaramanzia non me la sento di raccontare ancora niente! Promesso, quando le cose saranno sicure vi darò tutti i dettagli ! Spero che sarete fieri di me [sorride].
EN – Chiudiamo con 5 cose che in pochi sanno su di te (e che ora conosceranno tutti)…
Edoardo – 1. Parlo italiano, inglese, francese, spagnolo e portoghese; 2. ho una collezione di 20 galline di razze rare; 3. ho delle api e faccio il miele tutti gli anni; 4. ho un cane che si chiama Gaspard che pesa 55 kg.; 5. ho incontrato Celine Dion 5 volte [sorride].
Non resta che fare un grande in bocca al lupo ad Edoardo Grassi, per questa nuova importante avventura e che possa portare presto la Francia sul podio dell’Eurovision (con un’unica postilla: quella di avere sempre qualche punto in meno dell’Italia).
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Bravo Edoardo !
Tu as bien mérité un bon coup de matraque chaude !
Hubert
Ottima intervista ! Ottime notizie per la Francia all’Eurovision. Spero che abbia successo nel 2016.
Grazie per quest’intervista.
Grazie per i complimenti Franck, che fanno sempre piacere. Auguriamo anche noi alla Francia di poter tornare a fare molto bene.
Concordo pienamente su tanti punti, in particolare sul fatto che Anggun non meritasse quel piazzamento e sulla tristezza di certi programmi Rai.
Complimenti ad Edoardo Grassi e in bocca al lupo a lui ed alla Francia :)
Io ho vissuto in Francia alcuni anni e posso solo ringraziarla, anche per avermi permesso di seguire l’Eurovision nei lunghi anni di oscurantismo Rai…
In effetti Edoardo ha perfettamente ragione sui format che in Francia sono molto più “dinamici”, mentre in Italia appaiono “ingessati”, come se avessero addosso una patina di grigiore…
Speriamo che lui riesca anche a “svecchiare” un po’ lo stile francese degli ultimi Esc : questa è proprio una contraddizione, se si guarda allo stile in generale brioso della TV dei cugini