Facebook censura anche Conchita Wurst!
Facebook censura anche la vincitrice dell’edizione 2014 dell’Eurovision Song Contest: Conchita Wurst. Non è il primo caso e non sarà l’ultimo, ma fa discutere il fatto che il più grande social network al mondo ad oggi non sia ancora in grado di gestire in maniera ottimale i contenuti pubblicati dai suoi utenti, con censure che hanno del ridicolo.
E questa volta vittima della censura è stata una foto – pubblicata sulla pagina fb.com/eurofestival – che riprendeva un articolo dedicato a Conchita Wurst ospite del Crazy Horse, dove la Drag Queen, o meglio Thomas Neuwirth, è stato il primo uomo ad essere invitato come guest star.
Il blocco e la successiva rimozione della foto da parte del social network di Menlo Park è stato giustificato con la seguente dicitura: “Contenuto di nudo”. Il social ha come regola il rimuovere “le foto dei genitali delle persone o che ritraggono fondoschiena completamente in vista. Rimuoviamo anche le immagini di seni femminili dove è visibile il capezzolo”. Per capire la nudità di cui si sta parlando, ecco qui di seguito la foto censurata e rimossa.
Il tutto è avvenuto dopo la segnalazione di un qualche utente che deve essersi sentito sconvolto da questa immagine di pura nudità (passateci l’ironia). Immagine che tra l’altro è del novembre 2014, quindi presente sul noto social network da oltre un anno e che fino ad oggi non aveva risvegliato nessun malessere interiore da parte di chi l’aveva osservata dopo la pubblicazione.
La lista delle sviste del colosso di Zuckerberg è comunque lunga. Tra le più recenti, ha visto come “vittima” il pittore ufficiale di Papa Francesco, Roberto Ferri. Suo infatti il ritratto ufficiale di Papa Bergoglio e di opere sacre famose in tutto il mondo, tra cui le quattordici tele della via Crucis della Cattedrale di Noto. L’account principale di Ferri è stato temporaneamente chiuso a seguito di segnalazioni anti-nudo da parte di utenti Facebook.
Prima ancora vi era incappato anche Vittorio Sgarbi e una foto scattata di fianco ad un quadro (anche questo da censura) o addirittura il video di un concerto di Vasco Rossi. E di casi simili vengono segnalati sempre più spesso, anche da autori di satira online e non solo. Eppure, tutta questa attenzione da parte del colosso di Menlo Park sembra invece svanire quando vengono segnalate pagine che inneggiano al fascismo, che per Costituzione italiana sono vietate e punibili (“… chiunque pubblicamente esalti esponenti, princìpi, fatti o metodi del fascismo…”. E qui la lista è purtroppo lunghissima e segnaliamo solo alcuni esempi…
Caro Zuckerberg, di tanti contenuti espliciti, volgari, offensivi e razzisti che ogni giorno vengono pubblicati sul tuo social network, per te dunque il problema è una foto di Conchita Wurst?
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