L’Eurovision fa parlare il mondo: il caso “1944” di Jamala coinvolge la stampa internazionale

Solo ieri vi avevamo raccontato la particolare storia di 1944, il brano che Jamala canterà in rappresentanza dell’Ucraina all’Eurovision Song Contest 2016.

Una canzone con un significato profondo, legata ad un tema storico quasi sconosciuto in Italia, poiché poco battuto dai libri di storia: la deportazione dei Tatari di Crimea da parte dell’Unione Sovietica avvenuta proprio nel 1944. Va da sé che il brano sia stato percepito fin da subito come fortemente “anti-russo”

jamala

Jamala d’altronde è originaria della Crimea, regione ucraina al centro della nota disputa fra questo stato e la Russia che ha portato ad una guerra civile non ancora conclusa ufficialmente per il controllo della zona (de facto ormai russa).

La cantante afferma: “La canzone parla di com’è la situazione adesso in Ucraina. Avevo bisogno di questa canzone per liberarmi e liberare la memoria della mia bisnonna, il ricordo di quella ragazza che non ha una tomba. Ho voluto presentarmi alle selezioni perché la gente sentisse questa canzone scritta in uno stato di impotenza“.

 

Come ci si poteva aspettare, la scelta della cantante, avvenuta domenica scorsa tramite selezione nazionale, ha suscitato la curiosità della stampa internazionale che ha riportato la vicenda sulle proprie pagine.

L’Eurovision torna a far parlare il mondo. Dagli Stati Uniti all’Australia, dalla Nuova Zelanda al mondo arabo, tanti stanno conoscendo Jamala e la sua canzone.

Negli States sono addirittura l’ABC News, il New York Times e l’Hollywood Reporter a dedicare un articolo, nel Regno Unito la BBC, l’Express, il Telegraph, in Australia TenPlay. Lo Spiegel in Germania, la TF1 e l’Huffington Post in Francia, El Diario in Spagna, l’NZHerald in Nuova Zelanda.

La lunga lista non finisce. Il caso è arrivato anche sull’irlandese Independent, gli israeliani Walla! e Ynet, gli olandesi AD e Powned, il turco Hürriyet, il romeno Romania TV, il greco Protothema, il portoghese Expresso, il norvegese VG, il libanese An-Nahar, i finlandesi Helsingin Sanomat, Ilta-Sanomat e Iltalehti.

In Italia, in realtà, la copertura è ristretta. A riportare la notizia, titolando con “La tragedia dei Tatari all’Eurovisione” è Euronews, da sempre attenta ai temi che salgono sul palco della kermesse canora.

Ne parlano anche il The Post Internazionale, l’agenzia di stampa Askanews e Sputniknews. I grandi media nostrani, al momento, tacciono.


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