Eurovision 2016: il resoconto live della terza giornata di prove
Resoconto live dalla Sala Stampa dell’Eurovision Song Contest 2016
Si parte con il terzo giorno di prove nella Globen Arena di Stoccolma. Dopo le performance dei semifinalisti del 10 maggio (QUI la prima metà e QUI la seconda metà), si inizia oggi con i paesi in gara nella semifinale del 12 maggio.
In generale, il livello sembra più alto e le performance più interessanti, rispetto alla noia generale di ieri.
LETTONIA: Justs canta in maniera convincente e sicura nonostante l’orario. Lo staging è essenziale, senza alcun fronzolo. Lui rimane da solo per l’intera esibizione spostandosi da una parte all’altra del palcoscenico. Sul bridge si gira di spalle e viene inquadrata l’arena e il pubblico alle sue spalle. Luci e tecniche vengono utilizzate al meglio senza diventare invadenti. Rosso e carta da zucchero sono i colori che predominano. È un pezzo d’atmosfera, non da vittoria, ma l’effetto è di qualcosa di fuori dagli schemi, di qualità superiore alla media. Si sente lo zampino di Aminata, autrice del brano. Al momento risulta uno degli staging più efficaci e meglio pensati.
POLONIA: Alla prima inquadratura la sala stampa scoppia a ridere. Michal Szpak indossa un trench coat smanicato in carta stagnola, a braccia nude. Sul palco musicisti che fanno spudoratamente finta di suonare gli strumenti. Sullo sfondo luci rosse e blu a mo’ di stelle e frasi del testo che appaiono alle spalle del cantante. L’effetto è vagamente kitsch. Lui canta bene, in maniera sicura, con trasporto. Non è un pezzo vocalmente facile e decisamente tradizionale, sia nella produzione che nella struttura, molto prevedibile ma comunque rassicurante. Le reazioni della sala stampa hanno nel corso degli anni spesso fatto cambiare idea agli artisti nel corso delle prove. Probabilmente qualcuno gli ha fatto notare la reazione appena ricevuta e nella seconda rehearsal la giacca in carta stagnola scompare e canta in canottiera. Dubitiamo fortemente che sia l’outfit per l’esibizione in diretta. Nella terza prova si interrompe un paio di volte.
SVIZZERA: Rykka stupisce tutti presentandosi con i capelli blu. Problemi di intonazione su un brano dalla struttura strana e leggermente piatta. Lo staging è essenziale, sul palco succede poco. Lei sta al centro a intorno a lei ci sono giochi di luce con stelle blu proiettate sul pavimento, effetto Via Lattea. Risulta tutto troppo piatto e anonimo. Nella terza ed ultima prova utilizzano tutti gli effetti speciali a disposizione e sul finale scende una pioggia dorata dal soffitto.
ISRAELE: Hovi Star parte al centro del palco nel buio totale. Sul pavimento appare un volto disegnato da luci. Sul ritornello appaiono timidamente delle stelle sul pavimento e sullo sfondo. Lui canta bene e con trasporto. Porta un completo nero con una camicia nera tempestata di glitter. Tutto molto elegante e semplice. Dietro di lui due ballerini sorreggono un cerchio. Sul finale Hovi canta all’interno di una stella proiettata sul pavimento. L’impressione è ottima e la sala stampa applaude. Lui si commuove sul palcoscenico.
BIELORUSSIA: Le voci di corridoio degli ultimi mesi sull’eventuale performance sono confermate in parte. Ivan parte nudo di profilo sul palco, in ginocchio di fronte ad un lupo, accarezzandolo… ma è solo una proiezione sullo sfondo. Si ritorna live sul palco con Ivan vestito di beige. Appaiono altre proiezioni di lupi random. Il tutto pare molto ambizioso ma confusionario. Sul pavimento appaiono ora degli iceberg. Sul finale Ivan alza la mano al cielo e alle sue spalle appare un bebè in un pannolone che cammina verso di lui. Difficile riuscire a capire il senso di tutto quello che succede sul palco.
SERBIA: Staging e luci bellissime. Sanja Vucic canta molto bene e in maniera molto sicura già nella prima prova. Sul palco con lei quattro coriste che ricordano molto l’esibizione di “Molitva” nel 2007 ed un ballerino che interagisce con lei nell’intermezzo strumentale. Sul key change le coriste si schierano al suo fianco. L’impatto e la prima impressione sono eccellenti.
IRLANDA: Nicky Byrne ha parecchi problemi di intonazione e, calcolando che canta una canzone fondamentalmente anonima e poco incisiva all’età di 38 anni, riesce difficile pensare che abbia possibilità di qualificazione. Lo staging è molto semplice, lui al centro del palco con l’asta per il microfono, intorno a lui un batterista, un tastierista ed un chitarrista. La prestazione vocale non migliora affatto nella seconda prova. Migliora leggermente nella terza ma continua a non convincere per niente.
FYR MACEDONIA: Blu e oro sono i colori predominanti nell’esibizione di Kaliopi. La signora sa cantare ed ha alle spalle esperienza da vendere. Sul palco con lei un batterista e quattro coristi con asta. Il brano non è dei più moderni e risulta veramente di vecchia data ma è tra le poche dell’intera edizione a cantare in lingua madre e questa la cosa la fa in effetti emergere dalla massa. L’acuto finale è leggermente discutibile sia nella prima che nella seconda prova.
LITUANIA: Un Danny Montell biondo di pacca si presenta in forma. L’esibizione inizia al buio ed è studiata per diventare un brano tipicamente da arena, in un tripudio di luci che arrivano già sul primo ritornello. Lui continua ad agitarsi e fa qualche ammiccamento di troppo. È un pezzo molto moderno e radiofonico, di quelli che spesso si sentono in radio. Nulla di particolarmente sorprendente ma decisamente convincente. La resa vocale è buona.
AUSTRALIA: Dami Im cambia la struttura del pezzo e decide di cantare le strofe alzandole di un’ottava rispetto alla studio version. Ha un abito bianco tempestato di strass e parte adagiata su un cubo piazzato al centro del palco per poi alzarsi e sedercisi sopra all’inizio del ritornello. Interagisce con cerchi e quadri che appaiono sullo schermo televisivo non riuscendo però a sincronizzare le mani con le proiezioni. Vocalmente è impeccabile ma l’impressione è che sia tutto molto freddo. Aspettiamo le prossime prove per vedere se oggi si è semplicemente limitata a provare il pezzo senza preoccuparsi di convincere la sala stampa.
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