Eurovision 2016: segui con noi la diretta della jury rehearsal della prima semifinale

Resoconto live dalla Sala Stampa dell’Eurovision Song Contest 2016

I nostri inviati Cristian Scarpone e Michele Imberti sono in questo momento nel press center accanto alla Globen Arena per seguire la jury rehearsal della prima semifinale dell’Eurovision 2016, in onda domani (10 maggio) alle 21 su Rai 4.

Una prova molto importante poiché proprio stasera le giurie di qualità avranno il compito di comporre le loro classifiche riguardanti le nazioni in gara in questa prima semifinale e influire sul 50% del risultato finale.

© Andres Putting

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01. FINLANDIA – Sandhja – Sing it away

C.S.: L’esibizione guadagna dalla presenza del pubblico. Sandhja non è perfetta vocalmente ma il ritmo del brano e la sua energia fanno dimenticare le piccole imperfezioni. A differenza di quanto pensato per tutte le precedenti prove, penso che la Finlandia abbia la sua chance di raggiungere la finale, nonostante le sia stato affidato l’arduo compito di aprire lo show che, come sappiamo, non sempre aiuta. VOTO: 6.5

M.I.: Sandhja canta molto meglio questa sera. Ci sono alcune imprecisioni ma non sembrano venire notate particolarmente. Resta uno dei miei pezzi preferiti, poteva essere messo in scena in maniera più particolare. L’esibizione continua a non convincere fino a fondo. VOTO: 7

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02. GRECIA – Argo – Utopian land

C.S.: I greci sanno alla perfezione come portare sul palco un’esibizione. Il brano in versione studio urla “eliminazione” ma live è tutt’altra cosa. Sono unici e questo in gara è molto importante. Tutti i membri degli Argo prendono parte ad una coreografia che sembra fondere elementi tradizionali greci alla danza moderna. L’effetto è molto convincente. VOTO: 7.5

M.I.: Il brano degli Argo continua a sembrarmi confuso e “strano””. Non mi pare nemmeno cantato particolarmente bene, soprattutto per quanto riguarda le ragazze. Capisco che è difficile pensare ad un’eliminazione della Grecia ma io sono uno dei pochi ad avere il presentimento che quest’anno potrebbero effettivamente uscire. Apprezzo l’aspetto prettamente folkloristico e caratteristico ma continua a non piacermi particolarmente. VOTO: 5

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03. MOLDAVIA – Lidia Isac – Falling stars

C.S.: Staging tutto sul blu e vestito blu e nero. Scelta scenicamente tremenda. Carina (ma già vista) l’idea dell’astronauta sul palco. Lei non canta bene e ad un certo punto non trova sintonia con la corista: la stecca si sente molto bene. La Moldavia rimarrà ancora fuori dalla finale. VOTO: 2

M.I.: Questa sera l’effetto l’effetto “inutilità” dell’intero progetto sembra prendere ancora più corpo. Nemmeno le inquadrature convincono. L’astronauta aumenta il concetto del “tutto fumo e niente arrosto”. Non ci siamo… finisce la canzone e te ne sei accorto a mala pena. VOTO: 2

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04. UNGHERIA – Freddie – Pioneer

C.S.: Per alcuni esibizioni non c’è bisogno di molto. Qui abbiamo un bel ragazzo con una bella voce ruvida che canta un buon pezzo pop-rock radiofonico. Lo staging è adatto, con un effetto “terremoto”, un grande gong e tre coristi. La qualificazione è indubbia. VOTO: 8

M.I.: Freddie canta bene, in maniera convincente. Lo staging è senza fronzoli e le luci sono perfette. Pare che l’aspetto televisivo e scenografico sia stato migliorato. È un passaggio in finale scontato e meritato. VOTO: 7.5

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05. CROAZIA – Nina Kraljic – Lighthouse

C.S.: La fortuna è dalla sua parte. Fra tutte le prove viste sul palco questa è la migliore! La cantante croata non è ancora al top delle sue potenzialità a causa di un tremendo raffreddore che l’ha colpita proprio a Stoccolma. Nelle parti basse della canzone alcune note calanti ma man mano che va avanti la canzone ne guadagna e Nina riesce a brillare come mi aspettavo. VOTO: 7

M.I.: Nina Kraljic fa la prova migliore dell’intera settimana e improvvisamente torna ad essere tra le papabili finaliste. Ha ancora qualche problema di intonazione sulle parti basse ma nei ritornelli e dal cambio di tonalità in poi canta veramente bene. Rimane un’incognita sapere come canterà domani sera, potrebbe a questo punto riuscire a qualificarsi sul filo del rasoio. È una semifinale apertissima. Il pezzo non mi faceva impazzire prima e continua a non piacermi troppo nemmeno ora. VOTO 5.5

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06. PAESI BASSI – Douwe Bob – Slow down

C.S.: Il brano è molto carino, lui è convincente e piacione. La trovata di bloccare l’esibizione per dieci secondi nel bel mezzo del brano, prima dell’ultimo ritornello, è a mio parere inutile nonché danneggiante. Penso comunque che gli olandesi hanno la finale in tasca. VOTO: 6

M.I.: È uno staging perfetto e solleva brano che altrimenti non ha particolari punti di forza seppur piacevole. Lui ha carisma da vendere e divora la telecamera. Continuo a non capire il senso della pausa nel cuore della canzone, non convince nemmeno con il pubblico in arena… ma continuo a pensare che sia una proposta valida e degna di rispetto. VOTO: 6.5

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07. ARMENIA – Iveta Mukuchyan – LoveWave

C.S.: La perfezione. Non c’è nulla che stona. Iveta è meravigliosa. Voce impeccabile, presenza scenica da vera popstar, inquadrature intriganti, il fuoco a coronare tutto. Solo applausi. VOTO: 9

M.I.: Iveta ha cantato da Dio tutta la settimana e lo fa anche questa sera. Non sbaglia una nota, è affascinante come poche e convince moltissimo. Continuo a non trovare il pezzo… un pezzo. È una produzione, un sound, un arrangiamento… creato per essere messo in scena… ma in uno spettacolo televisivo come questo funzionerà parecchio. Lei è inattaccabile. VOTO: 6

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08. SAN MARINO – Serhat – I didn’t know

C.S.: La performance è messa in scena al meglio. Cinque coriste, lui in mezzo al palco con un completo color vinaccia e cappello. La voce di Serhat è molto limitata, il pezzo è troppo vecchio per avere spazio nella competizione e una vera concorrenza. VOTO: 4

M.I.: Serhat fa quello che ci si aspetta. Canta il suo pezzo e se l’obiettivo è quello di farlo in maniera fedele alla versione studio ci riesce alla perfezione. Onestamente non riesco a dare un giudizio vero e proprio ma non mi piace. VOTO: 2.5

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09. RUSSIA – Sergey Lazarev – You are the only one

C.S.: Può vincere, non lo nego, ma proprio non riesco a comprendere cosa voglia trasmettere questo caos di proiezioni confuse ed esagerate. Lui è preciso come pochi, energico e passionale, ma la messa in scena è eccessiva, continuo a pensarlo dalla prima prova. L’effetto dello schermo ben visibile in tv è amatoriale, le luci sono troppo scure. Il troppo stroppia. VOTO: 6

M.I.: Non ho nessuno tipo di pregiudizio nei confronti di Sergey Lazarev o della Russia. Lui canta benissimo, il pezzo non è moderno ma è perfetto per una competizione canora televisiva, il problema non è nemmeno tutto ciò che accade sul palco. Il problema è uno. Hanno filmato tutto con i piedi. Mezzi enormi e nessun tipo di competenza dal punto di vista tecnica. Fanno sembrare tutto finto e futile in maniera quasi imbarazzante. Una delusione grande. VOTO: 6.5

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10. REPUBBLICA CECA – Gabriel Gungikova – I stand

C.S.: Una lama. Bellissima, con una voce celestiale e precisa. Nessun fronzolo sul palco, solo lei vestita di bianco e proiezioni triangolari fuxia e blu. La Repubblica deve qualificarsi, non ci sono altre possibilità. VOTO: 9

M.I.: Dopo lo sfarzo sfacciato e inconcludente della Russia la semplicità e perfezione della proposta ceca rimette tutto apposto. È una proposta classica ed elegante presentata in maniera lineare e pulitissima. Se non passano quest’anno non passano più. Lei canta benissimo. VOTO: 8

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11. CIPRO – Minus One – Alter ego

C.S.: Abbiamo visto diverse proposte rock sul palco dell’Eurovision ma spesso erano solo confuse e chiassose. Questo brano invece mixa molto bene il pop e il rock, l’idea delle gabbie è ripresa con evidenza da un’esibizione del Melodifestivalen 2014 (Outrigger – Echo) ma può apparire originale al pubblico casuale. Per me meritano e andranno in finale. VOTO: 7.5

M.I.: È la proposta “rock” più commerciale e accattivante di questa edizione. Il pezzo non è affatto facile da cantare e lui lo esegue benissimo da lunedì scorso. L’ululato? Dettagli… leggermente kitsch ma pur sempre poco rilevanti. In finale ci stanno come il burro e la marmellata sul pane. VOTO: 7

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12. AUSTRIA – ZOË – Loin d’ici

C.S.: Semplicemente irresistibile. Lei è alla ricerca di un paradiso e ascoltando questo brano e la sua voce anche noi ci sentiamo un po’ in un altro mondo. Credo che la qualificazione sia davvero sul filo e penso che potrebbe aiutarla, incredibilmente (pensando al passato austriaco al di fuori di Conchita Wurst) il pubblico. VOTO: 8.5

M.I.: Uno dei miei brani preferiti. Delicato e piacevolissimo, dall’atmosfera fatata. Lei lo canta abbastanza bene, pochissime incertezze. La messa in scena è molto fiabesca e la sensazione di leggerezza arriva in un attimo. Potrebbe piacere più al pubblico che alle giurie. VOTO: 8

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13. ESTONIA – Jüri Pootsmann – Play

C.S.: Brano noioso, voce limitata, staging “ammuffito”, pieno di inutili orpelli vecchio stile. Lui non ha carisma. Per me sarà posto rubato in finale (perché penso si qualificherà al 99,9%). VOTO: 5

M.I.: Non mi è mai piaciuto né il pezzo né lui che continua a cantare in maniera gutturale. L’esibizione è ridondante e barocca, appesantisce la sensazione di leggerezza portata dalla proposta austriaca. Trovo pure lo staging con le carte pretenzioso e insensato. Non è un pezzo obiettivamente brutto… semplicemente non mi piace per niente. VOTO: 4.5

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14. AZERBAIJAN – Samra – Miracle

C.S.: Sembra ascoltare un’altra persona. Durante le prove settimanali steccava che era un piacere, oggi invece a parte qualche nota calante qui e li, riesce a portare a casa una performance che potrebbe permetterle di passare il turno. Incredibilmente. Certo, le coriste in pratica la sostituiscono… ma tutto rientra nelle regole, quindi… VOTO: 5.5

M.I.: Ha cantato da cani tutta la settimana. Questa sera pare perfetta… finché non ti accorgi che le coriste stanno coprendo tutti i ritornelli. Non è illegale ma sa un po’ di presa per i fondelli. Il pezzo resta forte e radiofonico, il mio voto sarà una via di mezzo tra brano e voce… l’esibizione di questa sera non la prendo minimamente in considerazione. VOTO: 5.5

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15. MONTENEGRO – Highway – The real thing

C.S.: Una delle cose più brutte e sconclusionate mai portate all’Eurovision. Nonostante la loro bravura live il tutto è davvero sgradevole. VOTO: 1

M.I.: Sto ancora cercando di capire cosa ho appena visto, non ne sono completamente sicuro… ma ho il mal di testa. VOTO: BOH

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16. ISLANDA – Greta Salóme – Hear them calling

C.S.: Senza dubbio l’hype attorno a questa canzone è per me il mistero più inspiegabile di questa edizione. Of Monsters and Men in salsa eurovisiva e non apprezzo affatto. Questa cantante a mio parere non ha né una voce riconoscibile, né una presenza scenica degna di nota. Il suo viso mentre canta mi trasmette ansia. Si qualificherà? Penso di sì ma non ne sono certo. VOTO: 5.5
M.I.: Inizia cantando così così, poi si riprende. A qualcuno che non ha il pieno controllo di tutto quello che è passato dall’Eurovision potrebbe facilmente piacere, è un’esibizione televisivamente forte. A me annoia e trovo evidente la totale mancanza di fantasia e ispirazione, mascherata pure maluccio. VOTO: 5
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17. BOSNIA ERZEGOVINA – Dalal & Deen feat. Ana Rucner & Jala – Ljubav je

C.S.: L’idea dello staging, con un muro di filo spinato a separare il rifattissimo Deen e la pomposa Dalal, non mi dispiace. Tuttavia il brano per me non va da nessuna parte, il rap rovina l’atmosfera balcanica (che non mi fa impazzire in generale, qui men che meno). Non posso predire il loro destino ma non mi lascia nulla. VOTO: 5

M.I.: I bosniaci sono passati abbastanza inosservati tutta la settimana e ne comprendo più o meno i motivi. Propongono un brano che poteva avere un senso dieci anni fa e che rappresenta comunque l’aspetto tradizionale della musica balcanica ma siamo fuori tempo massimo. Io voglio credere che nessuno abbia per forza di cose la finale in tasca solo per via di una bandiera. Fondamentalmente poco interessante e già vista e sentita mille volte. VOTO: 5

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18. MALTA – Ira Losco – Walk on water

C.S.: La battuta di lei che potrebbe camminare sulle sue stesse acque (la cantante è incinta di cinque mesi) è molto popolare qui in sala stampa. La canzone non mi fa strappare i capelli ma mi rendo conto che, essendo molto eurovisiva, ha il suo effetto ed è un ottimo pezzo per chiudere la semifinale. Lei canta bene, le sue coriste molto bene. VOTO: 6.5
M.I.: Si vede l’esperienza di Ira Losco, vocalmente è precisissima. Il brano è moderno e ben prodotto, forse non originalissimo ma comunque piacevole. Unica pecca: lei mi pare agitarsi un po’ troppo, se non si da una calmata cammina sulle sue di acque, che si potrebbero rompere sul palco. VOTO: 6.5

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2 Risposte

  1. Danilo ha detto:

    Forse vado un po’ controcorrente, perché in generale vedo che viene abbastanza apprezzata, ma la canzone dell’ Austria a me sa tanto di canzone per bambini degli anni ’70….È molto molto retrò come gusto e per me sa di già visto e soprattutto sentito nella canzone popolare francese . Sarà quel “on chante” ripetuto, ma se ascoltate “Le pont d’ Avignon” lo richiama molto (on y danse..).
    Per questo mi stupiscono gli 8 e 8,5 di voto a Zoe, dati da dei giovani. Li avrei capiti di più se a giudicarla così fossero stati dei 50enni :)
    Che poi lei sia brava e canti bene non si discute, è la canzone che per me è abbastanza vuota di contenuti ed elementare.

  2. Fecop ha detto:

    Anche nel dare i vostri giudizi, grazie alle vostre competenze, siete impeccabili Bravissimi! Complimenti

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