Eurovision 2016: segui con noi la diretta della jury rehearsal della finale
Resoconto live dalla Sala Stampa dell’Eurovision Song Contest 2016
I nostri inviati Cristian Scarpone e Michele Imberti sono in questo momento nel press center accanto alla Globen Arena per seguire la jury rehearsal della finale dell’Eurovision 2016, in onda domani (14 maggio) alle 21 su Rai 1.
La prova delle prove poiché stasera le giurie di qualità avranno il compito di comporre le loro classifiche riguardanti le nazioni arrivate all’ultimo atto influire sul 50% del risultato comlessivo. Anche la giuria italiana è chiamata a votare!
01. BELGIO – Laura Tesoro – What’s the pressure?
C.S.: Un bell’opening act energico per questa finale anche se, poverina, aprire lo show non porta molto bene per il posizionamento. Lei è sempre fresca e convincente, la coreografia è ben eseguita e non influisce negativamente sulla resa canora. Dà tutta se stessa in tre minuti. La performance va valutata per forza di cose nel complesso e per me è un grande “sì”. VOTO: 7
M.I.: La finale si apre in maniera effervescente e fresca con Laura Tesoro. Qualcuno ha sottolineato l’aspetto spudoratamente patinato e infantile di questa partecipazione belga il che può essere vero ma sempre nelle dovute misure. La belga si presenta al pubblico europeo per quello che è, un’adolescente che non vuole apparire per quello che non è. È cresciuta moltissimo nel corso della settimana, prima delle prime prove non la calcolava nessuno, nemmeno io. Ora dico che ci sta benissimo e mette di buon umore. Senza pretese. VOTO: 6.5
02. REPUBBLICA CECA – Gabriela Guncikova – I stand
C.S.: Gabriela si dimostra ancora una volta una cantante di maniera e spessore. La sua performance, purtroppo, pecca di spunti originali per rimanere impressa e il secondo posto nel running order non aiuterà la nazione che, però, puntava alla prima storica qualificazione e non certo alla vittoria. Mi sembra di notare, inoltre, qualche leggera imprecisione rispetto alle precedenti prove ma la nota più eclatante è eseguita con maestria. VOTO: 7
M.I.: Gabriela Guncikova è rimasta stabile e rassicurante nel corso di queste due settimane eurovisive, apprezzatissima dalla sala stampa che non ha potuto effettivamente trovare punti deboli. I più critici (a dire il vero anche noi) le rimproverano una mise un po’ troppo pesante e seriosa e una pettinatura da ”stavo per buttare la pasta”… ma resta una delle cose più eleganti e pulite di questa edizione, anche se non troppo moderna. La finale è già una vittoria, l’uscita in scaletta non la aiuta affatto. VOTO: 7.5
03. PAESI BASSI – Douwe Bob – Slow down
C.S.: La canzone fila liscia come l’olio. Un country alla Nashville orecchiabile che convince anche gli scettici sul genere come il sottoscritto. Lui ha la faccia e l’atteggiamento giusti, ammiccante e sexy, il pubblico sembra apprezzare. Non si prende sul serio ma senza sbagliare sul palco, ha un quid in più. Ha la sua chance di ottenere un posto in top ten. VOTO: 7
M.I.: Trovo lo staging di Douwe Bob uno dei più affascinanti, la colpa è probabilmente del fascino che la musica country (e pure quel tipo di mondo, pure dal punto di vista estetico) influisce su di me. L’olandese è una sorta di Johnny Cash più sorridente, marpione e leggero (paragone da prendere con le dovute misure). La finale è già un ottimo e meritato risultato, in finale rischia di perdersi per colpa di un’esibizione effettivamente più forte e riuscita di un brano nato un po’ stanco. VOTO: 6.5
04. AZERBAIJAN – Samra – Miracle
C.S.: Quello azero è un pezzo che per funzionare dev’essere cantato bene e Samra canta male male e ancora male. Fossi in giuria probabilmente sarebbe il mio ultimo posto perché la trovo inascoltabile. VOTO: 2
M.I.: Samra ha cantato malissimo tutta settimana, pure nelle prove di oggi pomeriggio dove si faceva veramente fatica ad ascoltarla in arena. Quando poi però va in video le spengono praticamente il microfono e lasciano cantare le coriste (Al microfono sul retro del palco c’è Anna Sahlene, rappresentante estone all’Eurovision 2002 e medaglia di bronzo in quell’edizione). Resta un pezzo forte, radiofonico, ben prodotto… ma cantato da cani. VOTO: 4.5
05. UNGHERIA – Freddie – Pioneer
C.S.: Bello, e questo influisce e si sa, bravo, e questo influisce anche di più in questa serata. Canzone ed esibizione solide, senza sbavature. Dovrebbe ottenere buoni risultati dalle giurie perché è davvero professionale e talentuoso. VOTO: 8
M.I.: La voce di Freddie è sicura, potente e graffiante come poche. Ha fatto un’esibizione più convincente dell’altra e anche questa sera canta benissimo. Pare (ma anche senza troppi indugi) creare tempeste ormonali nel pubblico femminile e non il che porta sempre voti. Rassicurante e bravo. VOTO: 7
06. ITALIA – Francesca Michielin – No degree of separation
C.S.: Francesca porta se stessa sul palco e questo è apprezzabile. Come avevamo già riportato nei giorni precedenti, lo staging è stato ripulito quasi di tutto il superfluo, sia per quanto riguarda gli oggetti scenici che le proiezioni e l’esibizione ne giova molto. Lei canta bene, ormai è una sicurezza prova dopo prova. Trema per l’emozione e il tutto diventa ancora più sincero e vero. Una performance vera, onesta e dolce e sembra che il pubblico la attenda perché riceve un forte applauso già prima di esibirsi, che si ripete alla fine dell’esibizione. Non daremo un voto a lei.
M.I.: Francesca Michielin pare un marziano atterrato su un pianeta dove il troppo stroppia. Continua ad emergere dal cast per semplicità, spontaneità, naturalezza e dolcezza. L’applauso del pubblico in arena è forte già prima che parta e lo si sente in maniera evidente anche subito dopo la parte in inglese. È sempre difficile essere obiettivi sul proprio rappresentante ma per me lei è un mondo a sé in una manifestazione dove tutto è calcolato al secondo. Probabilmente lo è pure lei, per esigenza… ma non te ne accorgi minimamente. Canta bene come sempre da quando è qui a Stoccolma e personalmente sento anche delle sfumature nella voce che non avevo mai sentito prima. Niente Voto.
07. ISRAELE – Hovi Star – Made of stars
C.S.: Un’altra certezza di questo Eurovision. Hovi canta alla perfezione il suo pezzo. Commuove commosso e si lascia trasportare dalla musica senza esagerare. Studiato nel minimo dettaglio, questo brano ha una forte potenza emotiva che potrebbe fare davvero la differenza. VOTO: 8
M.I.: Hovi Star è stata una delle sorprese di questa edizione (non per me che ho sempre trovato fondamentalmente bello il pezzo e bravissimo lui). Continua a cantare benissimo un brano intenso e coinvolgente. Potrebbe fare meglio del previsto e lo meriterebbe pure. VOTO: 7.5
08. BULGARIA – Poli Genova – If love was a crime
C.S.: Ho già espresso le mie perplessità su questa messa in scena bulgara. La canzone mi piace, e anche molto, una delle mie preferite in versione studio. Adoro Poli, che nel 2011 portò il mio pezzo preferito in concorso… ma questa performance proprio non mi convince. Ma l’importante è che convinca il pubblico che d’altronde l’ha già portata in finale e alla Bulgaria accadde solo una volta e molto tempo fa. VOTO: 6
M.I.: Il ballo dello schiaccianoci con le ginocchia di Poli Genova mi ha tormentato tutta settimana. L’ho fatto ovunque, pure in coda alla cassa del supermercato. Lei è adorabile e incredibilmente spontanea, canta bene un brano dal sound moderno e piacevolissimo, la sala stampa applaude parecchio. Io non riesco a vedere le giurie votarla in massa… ma la Bulgaria non vede la finale spesso e questo è già un ottimo risultato. VOTO: 7+
09. SVEZIA – Frans – If I were sorry
C.S.: Il rappresentante svedese, così come Francesca, spicca perché è diverso da tutto il resto. Il pezzo a mio parere sarà supportato sia dalle giurie che dal televoto perché è semplice ed entra subito in testa. Lui fa lo stretto necessario sul palco, circondato da luci basse e qualche sporadico effetto grafico alle sue spalle. Non canta bene ma non è quello il punto di forza della canzone. VOTO: 6
M.I.: Frans si presenta all’Europa nello stesso identico modo con il quale si è presentato alla Svezia soltanto 3 mesi fa. Stesso outfit, stessa atmosfera, stessa performance. È un brano che pure si ritaglia un pubblico tutto suo, è incredibilmente spoglio e delicato per essere una produzione svedese. Oggi in prova ha cantato maluccio, calante e impreciso, questa sera è più convincente. Sala Stampa e pubblico in arena battono le mani a tempo… ma siamo pur sempre in patria. Obiettivamente valido, personalmente sottotono. VOTO: 7
10. GERMANIA – Jamie-Lee – Ghost
C.S.: La canzone è difficile da digerire, la più pesante da seguire senza dubbio in questa finale. Mi spiace perché Jamie Lee è giovane e dolce ma sia questo suo look così bizzarro e pacchiano, che la voce dal timbro quasi cavernicolo, non mi convincono. La vedo malissimo per la Germania. VOTO: 4
M.I.: Per un’esibizione visivamente così pesante è necessario un carisma altrettanto pesante e convincente. Il problema di Jamie Lee è l’evidente inesperienza e il nervosismo che si vede. Ha cantato pure maluccio rispetto alle prove di oggi pomeriggio dove mi era sembrata più sul pezzo. Dovrà battersi per non finire in fondo alla classifica… VOTO: 4
11. FRANCIA – Amir – J’ai cherché
C.S.: Prova dopo prova le quotazioni della Francia sia nella classifica dei bookmaker che nella mia personale sono crollate. I cugini transalpini non sono riusciti a mantenersi al livello delle aspettative. Lo staging non è “speciale”, lui canta maluccio e non me lo aspettavo. La seconda parte della canzone è un macello. Si è trovato costretto a cambiare la melodia del cantato ma è un grosso pasticcio. VOTO: 5
M.I.: Continuo a trovare Amir convincente e decisamente ancora in corsa per la vittoria. Oggi pomeriggio non ha cantato molto bene, questa sera se la cava meglio ma sul finale non ce la fa proprio e prende una serie di stecche che gli taglieranno le gambe… Ha una bella voce, una bella faccia e un pezzo fresco. Il live vocale è stato… così così. Per usare un francesismo. VOTO: 7.5
12. POLONIA – Michal Spak – Color of your life
C.S.: Prima di arrivare a Stoccolma pensavo che la canzone polacca avrebbe fatto la differenza sul palco tanto da diventare un dark horse della competizione ma fin dalla prima prova ho subito cambiato idea. Michal è ormai costantemente fuori tempo e stasera lancia qualche stecca durante i key change mica male. Bottom 5? VOTO: 5
M.I.: Non so più cosa scrivere sul polacco. Michal canta fondamentalmente bene un brano che pare scritto per fare leva sul pubblico più anziano e nostalgico. La vena malinconica è piacevole fino ad un certo punto. Non riesco a strapparmi i capelli, è decisamente fuori tempo massimo, datata nel sound, nella struttura e nell’interpretazione. Questa sera canta pure maluccio dal key change in poi. VOTO: 5.5
13. AUSTRALIA – Dami Im – Sound of silence
C.S.: L’assurdità della vita. Dopo aver inanellato un’esecuzione vocale da 110 e lode dopo l’altra, Dami cade proprio nella prova delle giurie. Le coriste fanno i loro errori ma lei non è da meno e scrivo queste righe con profondo dispiacere. Inizia a strafare e sul finale urla e gracchia come mai prima. Che peccato. VOTO: 6
M.I.: Le coriste beccano una stecca all’inizio. Dami Im non si scompone e continua sicura come del resto ha fatto sempre. La sincronia con gli ologrammi questa sera pare perfetta. Io continuo a trovarla glaciale… e mentre scrivo inizia a tirare una serie di urla fuori posto e note scomposte. Come non detto. Ha scelto la prova sbagliata per sbagliare dettagli del genere. Al momento pareva essere l’unica a poter poter togliere la vittoria ai russi. Pareva. Ora non lo so più. VOTO: 7-
14. CIPRO – Minus One – Alter ego
C.S.: La carica rock di Cipro non scompare ma la voce del leader François Micheletto è ormai allo stremo. Si sente con evidenza che non è più come prima, stanca dopo prove, bagordi e temperature pazze svedesi. Li vedo fuori dalla top 20 ma chissà. VOTO: 6
M.I.: I ciprioti non si sono risparmiati nel corso di queste due settimane e hanno festeggiato parecchio, il cantante in particolare. Questa sera (ma già oggi pomeriggio) pare scoppiato e fa veramente fatica a reggere la pressione. È un brano che richiede potenza vocale e sopratutto fiato. Questa sera non hanno convinto come hanno sempre fatto. VOTO: 6.5
15. SERBIA – Sanja Vucic – Goodbye (Shelter)
C.S.: Perfetta. Chapeau. Niente da obiettare. VOTO: 10
M.I.: Sanja consegna l’ennesima esibizione intensa e magistrale. È perfetta. Non è un brano molto commerciale o al passo coi tempi ma c’è una drammaticità che fa emozionare e non ti fa togliere gli occhi dallo schermo. In corsa per la top 10. VOTO: 8
16. LITUANIA – Donny Montell – I’ve been waiting for this night
C.S.: Pezzo di un’inutilità aberrante. Lui non canta male ma dopo il salto mortale rientra a cantare in maniera errata e si ritrova totalmente fuori tempo buttando alle ortiche l’esibizione. VOTO: 4
M.I.: Continuo a trovare il chiodo in similpelle bianco terribile. Se lo togliesse dall’inizio alla fine e facesse vedere le braccia allenate per raccogliere voti che è meglio. Lo guardo e penso subito ”Fettine Panate?!”. Sul finale fa una capriola e rientra completamente fuori tempo. Detto questo.. è un pezzo da arena, radiofonico, prodotto in pompa magna, piacevole e accattivante. Se non fosse per lui… VOTO: 5
17. CROAZIA – Nina Kraljic – Lighthouse
C.S.: Calante per quasi tutto il brano… non so neanche che parole usare per descrivere il mio disappunto tenendo conto che “Lighthouse” era la mia prima in classifica. Non ci siamo proprio e non vedo la Croazia messa molto bene nella classifica finale. VOTO: 4
M.I.: Calcolando che non mi è mai piaciuto particolarmente il pezzo, lei è tornata a cantare da cani dopo una semifinale obiettivamente buona e che indossa un albero di Natale… per me è NO. VOTO: 3
18. RUSSIA – Sergey Lazarev – You are the only one
C.S.: Che dire, la Russia non sbaglia NIENTE. Tutto va come deve andare e Sergey beneficerà delle cadute degli altri colleghi, senza dubbio. Una non-vittoria russa avrebbe del miracoloso e lo dico a malincuore dato che non apprezzo la canzone né il celodurismo arrogante e presuntuoso russo. VOTO: 8
M.I.: Lo schermo che ruota è un effetto ottico, in arena resta fermo. Lazarev diventa improvvisamente una macchina da guerra dopo le esibizioni poco convincenti (alcune catastrofiche) dei colleghi questa sera. È vocalmente perfetto e canta un pezzo difficile dall’inizio alla fine. Un pezzo datato, sostanzialmente old fashioned ma funzionalissimo per un concorso canore in TV. In arena l’esibizione è molto più d’effetto, in TV continua a sembrarmi ripresa coi piedi. VOTO: 7.5
19. SPAGNA – Barei – Say Yay!
C.S.: Canzone “scatenata e scatenante”, molto allegra e trascinante. Barei canta senza sbagliare nulla ma le coriste che la accompagnano sono inascoltabili. La trovata di cadere a terra “scenicamente” inizia quasi ad irritarmi. Obiettivamente una performance non pessima. VOTO: 7
M.I.: Barei è Brava, con la B. Le coriste andrebbero prese a calci nelle gengive. Non ne azzeccano una. Il pezzo è forte e coinvolgente, spensierato e accattivante al tempo stesso. Lei continua a darmi l’impressione di non bucare il video. Troppa attitudine? Troppi ammiccamenti? Ma resta una proposta che trovo obiettivamente valida. Anche se non in spagnolo. VOTO: 7
20. LETTONIA – Justs – Heartbeat
C.S.: Non posso dare meno del massimo perché la canzone è una delle migliori in concorso. Fortissima, radiofonica e contemporanea come nessun’altra in gara. Justs è incredibilmente bravo e interpreta con calorosa passione. Merita un piazzamento di rilievo. VOTO: 10
M.I.: Che ve lo dico a fare? Passo al voto… perché è una figata pazzesca. VOTO: 10 (Chi l’ha detto che debba dare delle spiegazioni?)
21. UCRAINA – Jamala – 1944
C.S.: Esistesse un Dio e una giustizia lei vincerebbe l’Eurovision con un distacco pazzesco rispetto agli altri colleghi. Magica, unica, assurdamente potente. Una delle cose migliori mai viste sul palco. Sempre strabiliato dalla bravura di questa artista. VOTO: 10
M.I.: Jamala continua ad essere viscerale, una lama, un pugno nello stomaco. Sento un paio di imprecisioni anche nella sua esibizione ma poco conta. Il pacchetto completo è una delle cose più emozionanti e strazianti mai sentite sul questo palco. Pelle d’oca per ogni esibizione, ogni volta mi fa saltare dalla sedia. VOTO: 9
22. MALTA – Ira Losco – Walk on water
C.S.: L’esibizione di Ira non lascia nulla. Lei canta bene, nulla da dire, le coriste fanno il loro lavoro egregiamente, nulla da dire, lo staging e i movimenti scenici funzionano, nulla da dire. Eppure alla fine della performance mi rimane proprio nulla da dire. VOTO: 6
M.I.: Ira Losco porta via un’esibizione dignitosa. È bella, brava, il pezzo è moderno anche se con poco carattere ma nel complesso pare perfetta… la domanda è: perché uno dovrebbe sollevare la cornetta del telefono o mandare un sms per votarla? E non trovo un motivo. Effetto perplessità. VOTO: 6
23. GEORGIA – Nika Kocharov and Young Georgian Lolitaz – Midnight gold
C.S.: Che bello vedere una proposta così alternativa nella finale dell’Eurovision. Una ventata di aggressiva freschezza, un vero schiaffo al patinato e noioso stile che si ripete spesso sul palco del contest. Marziani. E se alla fine ottenessero un risultato alla Eldrine? (top ten nel 2011). VOTO: 8
M.I.: L’approdo in finale dei georgiani con un pezzo così fuori dagli schemi e a tratti psichedelico è una delle vittorie più grande di questa edizione. Sprizzano autenticità e determinazione da ogni poro. Non si sono nemmeno scomposti più di tanto al passaggio in finale. Se non ho indovinato male le giurie li hanno adorati e io non ho niente in contrario. Probabilmente non li ascolterò più… ma qui li sto adorando. VOTO: 8.5
24. AUSTRIA – Zoë – Loin d’ici
C.S.: Si nota che la cantante austriaca è ormai stremata da queste due settimane intense. Zoë ha conquistato il cuore di tutti e vederla in finale è un gran piacere. Già stata la sorpresa della semifinale, potrebbe diventare una piacevole sorpresa anche alla fine di questa lunga maratona eurovisiva. Al termine della performance è spompatissima. VOTO: 6.5
M.I.: Zoë questa sera è più bella che mai ma sull’ultima parte della canzone perde improvvisamente potenza vocale e si fa quasi fatica a sentirla. Se c’è un premio morale probabilmente lei sarebbe la vincitrice di quest’anno. Passata in finale in una semifinale che la dava quasi per spacciata è diventata la beniamina degli eurofan che l’hanno supportata e amata per due settimane, spesso mettendola anche in imbarazzo. Io continuo a trovarla deliziosa. VOTO: 7.5
25. REGNO UNITO – Joe & Jake – You’re not alone
C.S.: La canzone mi aveva piacevolmente colpito già prima della partenza delle prove, potrebbe essere un successo internazionale senza problemi, e il loro staging mi ha davvero impressionato. Efficace per un evento live. Il Regno Unito quest’anno non merita affatto i bassifondi. VOTO: 7.5
M.I.: Joe & Jake hanno convinto prova dopo prova e sono cresciuti inaspettatamente pure nelle scommesse. È una proposta fresca, pulita e diretta che può portarli più in alto del previsto. Io li trovo piacevolissimi. VOTO: 7-
26. ARMENIA – Iveta Mukuchyan – LoveWave
C.S.: Proposta fuori dagli schemi, difficile da captare a primo ascolto ma la performance confezionata dall’Armenia è attraente. Iveta spara note ben eseguite una dopo l’altra. Un pacchetto forse fin troppo cupo e un pelo pretenzioso ma che dovrebbe colpire le giurie. Dovrebbe. VOTO: 8
M.I.: Iveta continua a cantare con una perfezione incredibile. Va detto che oggi ho visto l’esibizione in arena e ha perso tutto quanto, particolare che conferma la mia idea su questa proposta. Non si tratta di una canzone, si tratta di un interval act prodotto e scritto per creare una performance televisiva di effetto. Manca una linea melodica, c’è una gnocca stratosferica che canta note alte random in maniera perfetta, una serie di riprese giuste e effetti speciali abbastanza fighi. Per il resto la perplessità. Se non altro del sottoscritto. VOTO: 6+
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Quando si conoscerà l’ ordine di chiamata dei paesi collegati per il voting ?
Abbiamo appena pubblicato l’articolo ;)
Bel servizio stamattina a Unomattina sull’Eurovision. C’erano Federica Gentile in studio e Red Ronnie in collegamento. Ne è venuta fuori una bella analisi sul programma e sul testo del brano di Francesca.
Non capisco l’entusiasmo generale per Heartbeat. A me pare uno dei pezzi più anonimi e piatti di questa edizione. Mi lascia completamente indifferente.
Evidentemente mi mancano i filtri giusti per decifrarlo.
L’entusiasmo non è generale, ma è di chi scrive qui. Trattasi di gusti personali, che possono essere condivisibili o meno.
OK la Francia ha definitivamente buttato una vittoria che poteva avere in tasca. Peccato, gli ingredienti per vincere c’ erano tutti, ma bisogna anche saper cantare live, non solo nel video.
L’ Australia diventa imprecisa proprio adesso.
Le proposte di Lettonia e Ucraina sono troppo fini e di qualità per ricevere un apprezzamento oceanico del pubblico.
Io un preferito nella prima semifinale lo avevo, la cui vittoria potrebbe essere caldeggiata anche in occidente e nell’est, nonché in Scandinavia e Finlandia : sarebbe la prima volta dell’ UNGHERIA :)