Junior Eurovision 2016: selezione nazionale russa in Crimea
Neanche il tempo di vedere l’Eurovision Song Contest finire, che già fervono i preparativi per la sua versione dedicata ai bambini e ragazzi tra i 9 e 14 anni, lo Junior Eurovision. In Russia, in particolare, si è registrata la scelta di far svolgere la selezione nazionale in Crimea, in particolare all’Artek, centro internazionale per bambini che esiste dal 1925 sito nella città di Hurzuf, sul Mar Nero. Nella storia, l’hanno visitato personaggi del calibro di Fidel Castro, Leonid Breznev, Nikita Kruscev, Mikhail Gorbaciov, Indira Gandhi, ma anche Gianni Rodari, nel nostro piccolo.
La decisione è stata presa pochi giorni fa, e più d’uno c’ha visto un tempismo “sospetto”, visti gli avvenimenti dell’ultimo Eurovision maggiore. Com’è ormai noto, a Stoccolma ha vinto Jamala, in rappresentanza dell’Ucraina, con 1944. Ed è proprio questa canzone che ha fatto particolarmente infuriare chiunque in terra russa, dai comuni cittadini ai politici. La canzone parla, infatti, della deportazione dei tatari di Crimea. E’ un fatto storico, che è però stato visto da più parti come pretesto politico, con annesse richieste di squalifica di 1944 prima e dopo il concorso (sebbene per motivi diversi). Oltre a tutto questo, non va dimenticato che Sergey Lazarev, quinto per le giurie, era risultato primo al televoto (è successo più o meno il contrario all’Australia, prima per le giurie e quarta per il televoto, mentre l’Ucraina è stata seconda in entrambe le classifiche).
Fatte queste premesse, sale chiaramente in superficie il nocciolo della questione: la Crimea è territorio conteso tra Russia e Ucraina dal 2014. La Russia ne ha dichiarato l’annessione, ma ci sono solo 8 Stati che riconoscono ciò (Russia esclusa). Il resto del mondo non riconosce la Crimea come territorio russo, ma come territorio ucraino. Stando così le cose, il pensiero più gettonato esistente in merito è “provocazione”.
Ci sarebbe però un’altra considerazione da fare: perché mettere bambini tra i 9 e i 14 anni, che non hanno e non possono avere colpe, in mezzo a questo fuoco incrociato? E’, questo, un comportamento da sottolineare, ma non nel senso positivo della cosa. I minori non dovrebbero mai, per nessuna ragione, essere utilizzati come strumento per qualcosa di evidentemente più grande di loro.
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Giusta la sottolineatura sui minori.
Si sta andando proprio oltre ….