Eurovision 2017: ecco la proposta di San Marino RTV alternativa al televoto
L’avevano annunciato lo scorso maggio, in protesta contro il regolamento attuale che prevede per San Marino RTV una simulazione del televoto (impossibile nella Repubblica per via delle utenze telefoniche uguali alle italiane) campionando quello di cinque paesi scelti a caso: “Presenteremo una proposta alternativa”. Oggi quella proposta è stata ufficialmente presentata all’EBU dall’emittente.
Si tratta sostanzialmente di una giuria demoscopica sul modello del Festival di Sanremo.
“Nella proposta – si legge nella nota della tv – è prevista la creazione di un campione di spettatori statisticamente rappresentativo di un tot numero di persone che vivono a San Marino. Questi ‘giurati’ dovranno guardare due delle tre serate eurovisive e votare via web nelle stesse finestre televisive – cioè nello stesso tempo – concesso agli altri telespettatori europei. Il voto di questo ‘panel’ si unirebbe a quello della giuria per andare a formare il totale del voto sammarinese allo Eurovision Song Contest. Ovviamente in caso di problemi o malfunzionamento del sistema televoto simulato, l‘EBU – organizzatrice del concorso – potrebbe ricorrere al voto di emergenza che sarebbe dunque una seconda opzione e non come adesso, la prima e unica. Il televoto simulato sarebbe gestito da una società esterna specializzata nel settore e la sua composizione sarebbe sconosciuta sia ai media che a San Marino RTV”.
Chiaramente si tratterebbe di mettere assieme un campione di pubblico che possa essere evidentemente rappresentativo di quello del Titano che certamente è vicino a quello italiano per cultura e tradizione musicale e non certo a quello di altri paesi che potrebbero venire scelti come campione.
Il direttore generale di San Marino RTV, Carlo Romeo si dice speranzoso: “Si tratta di una soluzione molto equilibrata, che ha poche o nessuna controindicazione. Speriamo in una risposta positiva da parte degli organizzatori del concorso. La Repubblica di San Marino merita gli stessi diritti degli altri paesi partecipanti”. La proposta è ora al vaglio dell’EBU e verrà studiata in tempo utile per l’edizione 2017.
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