L’Eurovision 2016 ha fruttato a Stoccolma 37 milioni di ricavi: boom di turismo e commercio
Il comune di Stoccolma ha finalmente diffuso alla stampa la lunga ricerca (circa 90 pagine) sulle ricadute turistico-economiche relativamente alla presenza dell’Eurovision in città.
I numeri che potete leggere qui sotto, ricavati attraverso un sondaggio commissionato alla società Sweco su un campione di visitatori, giornalisti, fans accreditati e bloggers relativamente alla percezione dell’evento, oltreché sui dati effettivi delle vendite dei biglietti, fotografano ancora una volta ciò che andiamo dicendo da anni: con buona pace di qualche solone che ancora insiste, ospitare la rassegna non è un investimento in perdita, ma una vera e propria miniera d’oro.
Quanto ha speso la Svezia. L’evento alla città di Stoccolma è costato complessivamente 101.807.000 corone ovvero circa 10.800.000 euro al cambio attuale, cifra che includeva tutte le responsabilità relative alla città, inclusa la sicurezza e la risistemazione dell’arena (costo di quest’ultima 5,3 milioni di euro).
Ricordando sempre che la cifra è ammortizzata già da un contributo dell’EBU (circa 4-5 milioni) e aggiungendo gli esborsi della tv si è arrivati a circa 13 milioni di euro. Cifra comunque in parte ammortizzata grazie agli sponsor. Il comune di Stoccolma fa sapere che sulla cifra da esso stanziata c’è stato uno sforamento dello 0,7%, ovvero 707.000 corone (circa 75.000 euro).
Le cifre generali. Sono stati 78.952 i biglietti venduti per i nove spettacoli alla Globen Arena e per quello di chiusura alla Tele2 Arena. Di questi, 38.000 erano visitatori unici (quindi le presenze effettive, di coloro che sono entrati almeno una volta nei vari show alla Globen Arena, escluse delegazioni e media), lo stesso numero quelli che hanno preso parte agli eventi in città, di cui 28.000 (il 73%) non locali.
Fra questi, oltre il 90% ha dichiarato di essere arrivato a Stoccolma proprio per la rassegna. Circa la metà dei non locali arrivati a Stoccolma ha programmato il viaggio fra 9 e 12 mesi prima, il 26% fra 5 e 8 mesi prima. Sul fronte della provenienza degli spettatori, il 27% erano di Stoccolma, il 21% arrivavano dal resto della Svezia, il 9% dal resto dei paesi scandinavi, il 35% dal resto d’Europa, il 6% dal resto del mondo, il 2% non ha dichiarato la provenienza. Per quanto concerne gli spettacoli visti, la media è di due a testa: il 53% ne ha visto uno, il 18% due, il 13% tre e il 15% quattro o più.
Media e delegazioni. Sono state processate 15.000 richieste di accredito delle quali 1.911 (1.495 di giornalisti e fotografi, 416 di fans) accolte da 73 paesi diversi. Le delegazioni dei 42 paesi hanno portato a Stoccolma 1.325 persone. Alla rassegna hanno lavorato 475 volontari, oltre a 90 assistenti alle delegazioni, 60 addetti alle comunicazioni e 18 team leader. Degli accreditati, il 90% si è fermato almeno 5 giorni, il 30% fra 10 e 14, il 20% più di 15 giorni.
Ricadute economiche e turistiche. L’Eurovision 2017 ha generato ricadute turistico economiche per 347 milioni di corone (circa 36.8 milioni di euro al cambio attuale) solo per l’evento specifico, complessivamente 366 milioni di corone nella settimana.
Di queste, 263 milioni di corone (circa 28 milioni di euro) dagli spettatori, 57 milioni (circa 6 milioni di euro) dalla stampa o dai fan e 27 milioni di corone (circa 2.8 milioni di euro) dalle delegazioni.
Una cifra dunque imponente, un impatto commerciale superiore a quello dell’ultima edizione svedese, quella del 2013, che generò 187 milioni di corone, ovvero quasi 20 milioni di euro. Un dato, quello della ricaduta turistica che corrisponde a 231 impieghi a tempo pieno sulla base dei dati dell’occupazione a Stoccolma.
Quanto e come hanno speso il denaro. Di media, ogni visitatore ha speso 2.141 corone (circa 227 euro al cambio attuale) al giorno, 10.000 corone (circa 1.061 euro) per tutto il periodo della sua permanenza.
Di questi, su base quotidiana, il 43% (924 corone, circa 98 euro) per la permanenza, 474 corone (circa 50 euro) per bar e ristoranti, 229 corone (circa 24 euro) per shopping e souvenir, 179 corone (circa 19 euro) per divertimenti, 136 corone (circa 14 euro) per il trasporto locale, 98 corone (poco più di 10 euro) in cibo e chioschi, 59 corone (circa 6 euro) per biglietti di eventi non collegati all’Eurovision, 14 corone (circa 1,4 euro) in carburante, 28 corone (quasi 3 euro) in altro.
Chi invece è venuto per lavorare ha speso molto di più: un giornalista ha speso di media 3.494 corone (circa 370 euro) al giorno e 32.500 corone (circa 3.450 euro) durante tutto il tempo di permanenza.
Permanenza e visite nella città. Evidentemente, per la gran parte dei visitatori l’Eurovision era la motivazione della permanenza, ma questo non ha impedito comunque di godere della città: l’81% ha mangiato in un ristorante, il 64% ha fatto un giro turistico, il 60% ha fatto shopping, il 48% ha visto un museo; il 43% ha frequentato un pub o un night club; il 37% (la gran parte svedesi) ha fatto visita ad amici e familiari; il 10% ha fatto altro.
La permanenza media è stata di 5,2 giorni a testa, più del doppio della permanenza media in condizioni normali (2,5 giorni). Di questi 66% è rimasto fra 3 e 7 giorni, il 18% più di 7 giorni, il 17% uno o due giorni. Chi è arrivato da fuori Svezia è rimasto mediamente 5-7 giorni.
Permanenza e visite nella città, percezione della stessa. Il 95% delle persone ha espresso un giudizio positivo relativamente a Stoccolma come sede e organizzatrice dell’evento: di questi il 79% si è detto molto soddisfatto e il 16% soddisfatto. Riguardo a Stoccolma in generale, anche qui il 95% ha espresso parere positivo (69% molto soddisfacente, 26% soddisfacente). Fra i visitatori, 7 su 10 hanno dichiarato di voler tornare entro 5 anni per visitare la città. Questo corrisponde a una ricaduta potenziale di 68 milioni di corone (oltre 7 milioni di euro).
Stoccolma esce dall’organizzazione eurovisiva come una città aperta, accogliente ed innovativa, aperta alle diversità ma anche vibrante, energetica, dinamica e leader nella musica e nella tecnologia
L’indagine poi ha chiesto ai visitatori (spettatori, giornalisti e fans) una opinione relativamente a come e se la presenza della rassegna abbia incrementato alcune caratteristiche della città. Stoccolma ne esce accresciuta dal punto di vista generale (+0,8%), a livello della capacità di proporsi internazionalmente a grandissimi livelli (+1,2%), di conoscenza generale internazionale (+0,4) e come città europea della musica (+0,9%).
Anche per i cittadini di Stoccolma, la città ne esce rafforzata sul piano della capacità di ospitare grandi eventi: opinione positiva per il 79% di loro (+1% rispetto a prima dell’Eurovision 2016). La stampa e i fan accreditati hanno giudicato gli eventi collaterali organizzati a Stoccolma con un voto di 9 su una scala da 1 a 10. Il 46% degli accreditati ha giudicato l’evento a Stoccolma migliore rispetto alle attese, un altro 47% come se lo aspettavano.
Il 45% ha dichiarato che certamente tornerà, il dato arriva al 70% aggiungendo coloro che hanno dichiarato che “probabilmente” torneranno. Dato che vale potenzialmente una ricaduta di 68 milioni di corone (oltre 7 milioni di euro).
Nel dettaglio, relativamente al Press Center, il 91% ha espresso soddisfazione per il trattamento ricevuto dallo staff, il 78% del livello dei servizi offerti, l’88% delle procedure di sicurezza, 87% della location e dell’accesibilità; il 78% del wifi; il 75% dei trasporti; l’83% delle informazioni offerte; il 77% delle conferenze stampa; l’83% delle bevande; il 73% degli spazi di lavoro e interviste.
Articoli, stampa e ricadute. Sono stati scritti 54.026 articoli e 149.150 post su Stoccolma in relazione all’evento. Il dato esclude gli articoli su un singolo partecipante che menzionano solo la Svezia. Fra i Paesi dove si è scritto di più: Germania, Regno Unito, Stati Uniti e Svezia.
Un dato interessante è quello che si ricava dall’analisi condotta da MeltWater (una importante società statunitense che conduce indagini di mercato) su 715 articoli/editoriali pubblicati nei sei mercati principali: Svezia, Regno Unito, Germania, Francia, Stati Uniti e Cina. In 86 articoli sono menzionate tutte e quattro le keywords: magia, apertura, musica e tecnologia.
Questi hanno raggiunto 557.800.000 persone con una ricaduta pubblicitaria di 100,4 milioni di corone, ovvero 10,6 milioni di euro al cambio attuale. Particolarmente importante la eco negli Stati Uniti grazie anche alla presenza nella finale di Justin Timberlake, che veniva a presentare per la prima volta in Europa la sua nuova canzone, ma anche per il fatto che lo show veniva per la prima volta trasmesso negli USA.
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