Speciale Sanremo VS Melodifestivalen: il confronto su format e dati di ascolto

A pochi giorni dal Festival di Sanremo, che catalizza ogni anno l’attenzione di milioni di italiani e, con la partenza del Melodifestivalen (la selezione svedese per l’Eurovision Song Contest), abbiamo deciso di mettere a confronto (dati statistici alla mano) i due eventi musicali e programmi tv di punta delle rispettive tv pubbliche (la Rai da una parte e la SVT dall’altra).

Cosa accomuna i due eventi musicali, oltre ad essere entrambi selezione ufficiale per l’Eurovision Song Contest (il Melodifestivalen è totalmente incentrato sulla selezione per l’Eurovision, nel caso di Sanremo invece, il tutto è molto marginale e, salvo rinuncia, ci si limita ad annunciare che il vincitore rappresenterà l’Italia all’evento musicale più seguito al mondo)?

Abbiamo messo insieme alcune informazioni sull’ultima edizione (quella del 2016) e relativi dati statistici, che aiutano a capire quanto in fondo, i due show siano molto differenti.

Programmazione. 5 serate consecutive (martedi/sabato) per il Festival di Sanremo. 6 serate, una ogni sabato per il Melodifestivalen.

Durata. Circa 4 ore a serata per Sanremo, mentre la durata delle semifinali del Melodifestivalen è di 1 ora e 30 minuti (la finale 2 ore e 30 minuti).

Format. Molto diversi tra loro, nonostante i miglioramenti degli ultimi anni, Sanremo rimane ancora un programma di per sé molto lento, con una durata eccessiva (scelta quest’ultima sicuramente ben ponderata, in ottica Auditel), in cui l’intrattenimento (ospiti, non solo cantanti, italiani ed internazionali) occupano gran parte della scaletta. A tutto questo, si aggiungono naturalmente diversi blocchi pubblicitari.

Nel caso del Melodifestivalen, le semifinali hanno una durata ben precisa: 1 ora e mezza, mentre la finale 2 ore e mezza. Il tutto incentrato sulla musica, con una esibizione via l’altra e pochi interventi parlati, qualche breve sketch e la suspense nella parte finale della trasmissione con i risultati del televoto e relativa classifica in ogni semifinale.

Pubblicità. A differenza di Sanremo, eccezion fatta per gli sponsor annunciati ad inizio programma, durante la diretta del Melodifestivalen non ci sono interruzioni pubblicitarie.

Location. Una delle sostanziali differenze tra i due eventi musicali sono le location scelte per la diretta di Sanremo e Melodifestivalen. In casa Rai il Festival va in onda dal famoso teatro Ariston, un piccolo teatro con una capienza di circa 1.900 posti. La tv pubblica svedese invece ha uno show itinerante, organizzato in una città diversa per ogni semifinale e con la finalissima trasmessa dalla capitale, Stoccolma.

In quest’ultimo caso si è quindi optato per una organizzazione che permette una grande affluenza di pubblico (basti pensare che la finale va in onda dalla Friends Arena di Stoccolma, una struttura che ospita oltre 65.000 persone, a cui va aggiunto il pubblico delle altre serate).

Costi del televoto. Se i costi per televotare sono relativamente simili tra i due eventi musicali – almeno per quanto riguarda gli SMS – la sostanziale differenza la fanno i ricavi. Nel caso del Melodifestivalen, la tv pubblica svedese non tiene per sé gli incassi ma li gira totalmente alla Radiohjälpen, una organizzazione che si occupa di raccogliere fondi per cause umanitarie (e non) internazionali e nazionali.

Ascolti tv. La formula scelta per il Melodifestivalen da questo punto di vista è sicuramente vincente rispetto a Sanremo, con ascolti ben più alti per il “prodotto” della tv pubblica svedese rispetto alla nostrana.


Gli ascolti tv del Melodifestivalen dal 1994 ad oggi


Per avere una idea chiara delle differenze tra i due eventi musicali, abbiamo fatto un confronto con dati oggettivi : gli ascolti tv (pubblicati dai rispettivi istituti di indagine). In Italia le persone che vedono la tv per almeno un minuto al giorno sono circa 45 milioni (77% sulla popolazione) contro i circa 6 milioni degli svedesi (67% sulla popolazione).

La finale del Festival di Sanremo 2016 è stata seguita da 11.222.128 telespettatori, ovvero circa un quarto della platea televisiva (meno del 20% della popolazione italiana) contro i 3.464.000 della finale del Melodifestivalen.

In quest’ultimo caso significa che oltre la metà della platea televisiva aveva seguito l’evento musicale svedese (pari ad oltre un terzo della popolazione). Per fare la dovuta proporzione, è come se la stessa edizione di Sanremo fosse stata seguita da oltre 23 milioni di telespettatori.

Di fatto, da una parte abbiamo un evento musicale (Sanremo) che deve la sua fortuna anche all’attenzione mediatica che riesce ad attrarre ogni anno (anche per questioni che con la musica hanno poco a che fare) e alla assoluta mancanza di concorrenza da parte delle reti tv concorrenti, dall’altra abbiamo un format (quello del Melodifestivalen) che negli anni si è evoluto e mette al centro la musica, con grande attenzione allo spettacolo tv (scenografie curate, effetti speciali, grafiche accattivanti per conquistare il telespettatore che è a casa).

Qui la concorrenza tv non manca e i risultati arrivano perché il Melodifestivalen si conferma un prodotto davvero ben fatto e il pubblico apprezza. Che sia l’ora che anche il nostro Festival si evolva (e ringiovanisca) un pochino? Probabilmente si.


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