Ascolti tv selezioni nazionali Eurovision 2017: in crescita i Paesi nordici
Si è conclusa sabato scorso, 11 marzo, la lunga stagione dei festival musicali con cui sono state scelte molte tra le canzoni che ascolteremo nel prossimo Eurovision Song Contest. Ben 25 Paesi hanno organizzato uno show televisivo per scegliere artista e brano in gara, gli altri hanno optato per una scelta interna (o, come nel caso della Grecia, si è dato al pubblico la possibilità di scegliere la canzone, ma non l’artista).
Se diamo un’occhiata ai risultati d’ascolto, scopriamo che in molti Paesi questi show hanno una popolarità paragonabile o persino superiore a quella dell’Eurovision. E’ il caso dei Paesi nordici, dove le selezioni nazionali sono una tradizionale decennale.
A guidare la classifica è senza dubbio il Melodifestivalen svedese: 4 semifinali, ripescaggio e finale che ottengono in media 3.3 milioni di spettatori (73.6% di share). In particolare, la finale di sabato 11 marzo ha registrato 3.881.000 spettatori pari all’82.6% di share (SVT1+SVT24), il miglior risultato degli ultimi 4 anni (qui gli ascolti dal 1994 ad oggi).
Nella vicina Norvegia, sempre l’11 marzo, il Melodi Grand Prix registra 1.155.000 spettatori (in leggero calo rispetto a 1.313.000 dello scorso anno), ma ben il 73% di share (miglior risultato dal 2010).
Una curiosità: in contemporanea con la propria finale trasmessa da NRK1, ben 86.000 norvegesi hanno preferito seguire la finale del Melodifestivalen svedese (sul terzo canale pubblico, NRK3).
Stessa situazione (calo in spettatori, crescita in share) anche in Danimarca e Finlandia. Per il Melodi Grand Prix danese 1.430.000 spettatori e il 67.6% di share (contro 1.563.000 e 67.3% del 2016); per la finale finlandese 647.000 spettatori e il 33% di share (contro 695.000 e 30% del 2016).
In linea con lo scorso anno la finale lettone – Supernova 2017 – con 152.000 spettatori e il 22,3% di share. Ancora non disponibili i dati della Lituania (li integreremo appena usciranno ufficialmente), mentre per l’Estonia al momento conosciamo solo i dati delle due semifinali (190.000 e 204.000 spettatori) in leggero calo di circa l’8% rispetto allo scorso anno.
Buoni ascolti per la selezione polacca con 2.463.000 spettatori pari al 16% di share (TVP1+TVP Polonia) e per quella inglese Eurovision: You Decide: 1.262.000 spettatori pari al 6.6% di share, il doppio rispetto allo scorso anno grazie al passaggio da BBC4 a BBC2.
In altri Paesi, invece, si hanno risultati molto deludenti. Record negativo per la finale di A Dal, la selezione ungherese: con 542.000 spettatori e il 12.8% di share resta comunque una delle trasmissioni più viste del canale pubblico Duna Tv.
Solo 215.000 spettatori e l’11% di share per la finale svizzera, penalizzata dalla messa in onda sul secondo canale pubblico (SRF zwei) anziché sul primo, come avviene di solito. Dopo il record dello scorso anno (4.470.000 spettatori con il 13,8% di share) forte calo per la selezione tedesca che si ferma a 3.140.000 spettatori pari al 10,8% di share, penalizzata da un meccanismo contorto e poco accattivante.
Non solo polemiche ma anche bassi ascolti per Objetivo Eurovisión, la finale spagnola: 1.449.380 telespettatori e l’8,85% di share (contro 1.668.700 pari al 9,09% del 2016). Vanno meglio le cose nel vicino Portogallo, dove la finale del Festival da Canção 2017 ottiene un buon risultato per la tv pubblica RTP1 in crisi d’ascolti negli ultimi tempi: 684.400 spettatori con il 17,9% di share.
Chiudiamo la carrellata con i bassi ascolti della selezione rumena: 309.308 spettatori con il 3,74% di share per la finale di Selectia nationala (nel 2016 erano in 549.445 pari al 5,47%), che è comunque il 50% in più rispetto alla pessima media della tv pubblica TVR1 (appena 204.823 spettatori con il 2,33% in prima serata in questi primi mesi del 2017).
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Grandi ragazzi, sempre impeccabili con le vostre analisi. Impressionante lo share dei paesi scandinavi per le selezioni dell’Eurovision. Dati che non immaginavo nemmeno lontanamente…