Eurovision 2017, intervista a Manel: “Voglio trasmettere buone vibrazioni all’Europa”

Abbiamo l’occasione di incontrare per una breve intervista Manel Navarro, che nella finale del prossimo 13 maggio rappresenterà la Spagna all’Eurovision Song Contest col brano bilingue “Do it for your lover”. Ecco di seguito il nostro colloquio con il cantautore catalano.

manel navarro objetivo eurovision vincitore

Anzitutto, conosciamo meglio Manel, artista emergente del panorama musicale iberico…

Ho cominciato a 14 anni  e come molti ho caricato dei video che realizzavo su Youtube. Poi ho vinto un concorso in Catalogna (Catalunya Teen Star) e questo mi ha permesso di incidere il mio primo singolo “Brand new day”.

Successivamente ho incontrato la Must Producciones che ha creduto in me e mi ha messo sotto contratto. Dopo circa un anno ho firmato con la Sony ed ho inciso un altro singolo, “Candle” e adesso a 21 anni ho questa grande possibilità con il nuovo singolo “Do it for your lover” di rappresentare la Spagna all’Eurovision.

Come è arrivata la decisione di prendere parte alla selezione eurovisiva spagnola?

Me l’ha proposto la mia produzione, io ci ho riflettuto su e ho deciso che poteva essere una buona cosa.

Ci sono state molte polemiche dopo la sua vittoria nel concorso di selezione (ne avevamo parlato qui e ancora successivamente qui). Credi che questo potrà in qualche modo crearti problemi con  gli eurofans? Hai l’occasione di dire la tua.

Penso soltanto alla musica, è su di essa che mi sto concentrando. E’ stato sicuramente un momento complicato, quello seguito alla mia vittoria, però vedo che molti eurofans sono con me e questo mi basta.

Della tua canzone esistono due versioni: bilingue e solo in inglese. Come mai hai deciso per la versione bilingue? Cosa rispondi agli eurofans che chiedevano solo lo spagnolo?

In realtà quando è nata era interamente in inglese, però quando abbiamo deciso di portarla in concorso alle selezioni per l’Eurovision abbiamo pensato fosse meglio eseguirla in castellano lasciando solamente il ritornello in inglese e così sara.

Da alcuni anni la Spagna fatica a fare risultati all’Eurovision Song Contes. Ruth Lorenzo ha chiuso al decimo posto, come Pastora Soler e sono stati i migliori risultati negli ultimi 15 anni dopo il sesto di David Civera del 2001. Dove sta il problema, secondo te? Serve qualcosa di maggiormente rappresentativo della Spagna o del pop spagnolo?

Onestamente non lo so, a me pare che abbiamo sempre portato proposte degne della rassegna e della nostra tradizione musicale. Personalmente mi sto concentrando su me stesso, nel dare il massimo possibile per chiudere nella miglior posizione possibile. Non credo che lo stile musicale conti molto, comunque. Mentre invece serve una buona canzone.

Ci saranno ballerini o coristi con te sul palco?

Non ci saranno ballerini, mentre sul resto stiamo lavorando: vedrete che sarà fortissimo.

Quali sono i tuoi riferimenti musicali, spagnoli ed internazionali?

In Spagna sicuramente Alejandro Sanz, però mi piace molto di più la musica anglofona: Ed Sheeran, John Mayer, Jack Johnson, James Bay sono artisti che amo.

Quali sono le tue canzoni preferite ad Eurovision?

Mi piace tantissimo “Heroes” di Mans Zelmerlow, davvero una grande canzone.

Come stai preparando la partecipazione? Più emozionato o più impaurito? Cosa ti aspetti dall’Eurovision?

Sono felicissimo, non vedo l’ora di essere sul palco. Faremo il massimo e in questi mesi gireremo più Paesi possibili per portare la canzone spagnola in ogni angolo d’Europa. Dalla partecipazione mi aspetto che l’Europa faccia proprio il messaggio della canzone e sia coinvolta dalle belle vibrazioni che trasmette.

E dopo la rassegna?

Ci sarà nuova musica, sicuramente. Vedremo se un altro singolo, un EP o già col CD.


La raccolta di tutte le nostre interviste dal 2010 ad oggi


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Emanuele Lombardini

Giornalista, ternano, cittadino d'Europa

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