Eurovision 2017: vietato a Julia Samoylova (Russia) l’ingresso in Ucraina per tre anni

La Russia potrebbe perdere la sua rappresentante all’Eurovision Song Contest 2017. E’ stato rilasciato, infatti, un divieto di accesso per tre anni sul territorio ucraino nei confronti di Julia Samoylova, che è la prescelta di Channel One Russia per eseguire Flame is burning all’International Exhibition Centre di Kiev. A rilanciare la news sono stati i servizi di sicurezza ucraini, l’Interfax e la BBC con la conferma dell’EBU di pochi minuti fa.

Samoylova

Ma come si è giunti a tale decisione, e cosa si cela dietro a un provvedimento così pesante? Bisogna fare passi indietro, a volte ampi, e capire le relazioni attuali tra Russia e Ucraina (precisiamo che quello che segue è un riassunto molto breve e con diversi punti di cui si potrebbe sì discorrere, ma in separata sede).

Com’è noto, tra Russia e Ucraina è in corso una guerra che dura dal 2014, nata dalla questione delle proteste diventate note come Euromaidan (novembre 2013) e successivamente della rivolta di Kiev (gennaio 2014). Parallelamente alle proteste in territorio ucraino, legate all’ex presidente Yanukovich, a questioni di diritti umani e a tutta una differente serie di situazioni, si è creato un secondo e più pesante filone di tensione, quello che è andato dalla Russia all’Ucraina per causa di accordi Ucraina-Unione Europea che avrebbero portato il Paese ex sovietico ad entrare nella sfera d’influenza dell’UE, prima ancora di un’eventuale adesione (i cui tempi, è bene ricordarlo, non sono brevi).

L’esercito russo, nel 2014, ha quindi invaso la Crimea, prendendone possesso e dichiarandone l’indipendenza. Un referendum pressoché immediato (e sostanzialmente plebiscitario) ha sancito il passaggio della Repubblica di Crimea dal controllo ucraino a quello russo.

Il governo ucraino non ha mai riconosciuto tale referendum come legittimo, e anche larga parte della comunità internazionale è stata dello stesso avviso. Vale la pena, comunque, ricordare come oltre la metà degli abitanti della Crimea siano di origine russa, seguiti ad ampia distanza da ucraini e tatari di Crimea.

Cosa c’entri tutto questo con Julia Samoylova è presto detto. Esiste, a tutt’oggi, una legge ucraina per cui ogni artista russo che si esibisca in Crimea deve richiedere una sorta di permesso speciale, proprio per la natura di territorio conteso della Crimea. Inoltre, esiste ed è conosciuta una lista di artisti cui, per le posizioni filo-russe e soprattutto anti-ucraine, è fatto assoluto divieto di mettere piede in Ucraina.

Alla metà del 2016, questa lista comprendeva Mikhail Boyarskiy, Yulia Chicherina, Oleg Gazmanov, Iosif Kobzon, Lev Leschenko, Grigoriy Leps, Stas Piekha, Sergey Penkin, Nikolay Rastorguev (LUBE), Aleksandr Rozenbaum e Valeria Rerfilova. Per spiegarci meglio, un Sergey Lazarev o un Dima Bilan che avessero voluto esibirsi in Ucraina lo avrebbero potuto fare tranquillamente.

Julia Samoylova avrebbe violato tale disposizione legislativa nel 2015, essendo entrata in Crimea senza i necessari permessi, allo scopo di cantare all’interno di un festival in cui non era la sola artista protagonista. Tuttavia, questo non è l’unico nodo che c’è attorno alla cantante: nel tempo, infatti, sui suoi account social sono apparsi messaggi il cui tenore appariva chiaramente contro l’avvicinamento dell’Ucraina all’UE, per non dire a favore (o in giustificazione di) eventuali rimostranze non pacifiche da parte russa.

Da fonti interne ai servizi di sicurezza ucraini, e precisamente da Olena Hitlyanska, che di tali servizi è addetta stampa, è giunta notizia la decisione riguardante l’interdizione dall’ingresso in Ucraina è stata effettuata basandosi sui dati ottenuti a proposito della Samoylova in merito alla succitata violazione delle leggi ucraine.

Già nella giornata di ieri la possibilità di un ban per tre anni dell’artista dal territorio ucraino sembrava aver preso corpo, perché era trapelato il fatto che si fosse preparato un documento ufficiale in tal senso.

Il capo dello staff dei servizi segreti ucraini, Oleksandr Tkachuk, aveva inoltre dichiarato che erano perfettamente conosciuti tutti i possibili scenari in chiave russa per qualunque decisione fosse stata presa dall’Ucraina, ora di “politicizzazione dell’Eurovision” (in caso di comminato divieto), ora di aumento dell’estremismo in Ucraina (in caso di mancato divieto, con previsione di reazioni vibranti di una parte della società ucraina a giustificare il dipinto effettuato dai media russi).

E’ di pochi minuti fa anche la nota ufficiale dell’EBU sulla questione, che spiega come abbiano avuto conferme dalle autorità ucraine del divieto di viaggio per l’artista russa scelta per l’Eurovision Song Contest, Julia Samoylova, perché giudicata colpevole di aver contravvenuto alla legge ucraina entrando in Crimea allo scopo di esibirsi.

L’EBU spiega che si deve attenere alle leggi locali del Paese organizzatore, tuttavia si dice profondamente in disaccordo con questa decisione, spiegando che  “va contro lo spirito del concorso e la nozione di inclusività che si pone nel cuore dei suoi valori. Continueremo a dialogare con le autorità ucraine con l’obiettivo di assicurare che tutti gli artisti possano esibirsi al 62° Eurovision Song Contest a Kiev”.


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4 Risposte

  1. Giulia ha detto:

    E’degradante ,quando la politica entra da tutte le porte,avvelena la cultura musica literatura sport , toglie tutte le occasioni di competizioni sane e costruttive alla gente di diverse nazionalità e le butta nell caos di odio e intolleranza……nella lista nera presentatada Ukraina c’erano 84 nomi e non figurava nome di Samoilova…. a voi le conclusioni ….

  2. Stanislav ha detto:

    Tutto sommato l’informazione è corretta ma con alcune precisazioni: Crimea è ancora ucraina secondo tutti i trattati internazionali, l’ONU e tutte le altre organizzazioni e i paesi del mondo (tranne la Russia, Armenia, Bielorussia, Bolivia, Cuba, Nicaragua, Corea del Nord (!!!), Sudan, Syria, Venezuela e Zimbabwe. Per questo vedasi Risoluzione 68/262 dell’Assemblea generale delle Nazioni Unite). Ora, visto che il territorio è temporaneamente occupato l’accesso è consentito soltanto tramite il territorio ucraino, dunque l’accesso tramite la Russia equivale all’attraversamento illegale della frontiera. Non è vero che gli artisti hanno bisogno di un permesso: TUTTI i cittadini stranieri hanno bisogno del permesso speciale per accedere al territorio della Crimea. Inoltre a molti artisti russi, ma non solo artisti, è stato negato l’ingresso in Ucraina in questi 3 anni per la minaccia della integrità territoriale ucraina. Integrità territoriale della quale anche la Russia avrebbe dovuto essere garante secondo il Memorandum di Budapest del 1994.

  3. Stefano ha detto:

    Bel casino da sistemare per l’EBU. Brutta storia, in qualunque modo la si pensi, anche se da italiano l’idea che la Russia non partecipi mi fa solo gioire pensando ad un rivale in meno al top della classifica.

  4. Nicola ha detto:

    Well done, Kiyv!!!!

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