Eurovision 2017, al via le prime prove: delusione Belgio, sorpresa Azerbaijan
Report Live da Kiev | Sono partite quest’oggi le prime prove in vista dell’Eurovision Song Contest 2017, che si terrà dal 9 al 13 Maggio in Ucraina. A calcare in queste ore il palco dell’International Exhibition Centre di Kiev tutti i cantanti della prima metà della prima semifinale del prossimo 9 Maggio, in onda in Italia su Rai4. Di seguito, qualche anticipazione dalle esibizioni e le impressioni della sala stampa eurovisiva.
A inaugurare il palco è lo svedese Robin Bengtsson, insieme ai suoi quattro ballerini sul tapis-roulant (tutti microfonati per aiutare nei cori). La performance è rimasta pressoché la stessa vista al Melodifestivalen, con la classica partenza dal backstage a lato del palco. Il prodotto finale rimane di forte impatto, soprattutto visivo, migliorato anche dai nuovi e più elaborati background che si alternano durante “I Can’t Go On”.
A seguire Tamara Gachechiladze per la Georgia, che canta a piena voce la sua “Keep The Faith”. Il rosso e il bianco sono il filo conduttore della performance, che pare rubare il background al video della britannica Lucie Jones. La performance è vocalmente convincente, anche grazie al supporto di 5 coristi nascosti, ma forse non sarà sufficiente per il passaggio in finale.
Terza ad esibirsi l’albanese Lindita. La performance vocale è d’impatto, e quella visiva ricorda le atmosfere del video ufficiale di “World”: sullo sfondo isole volanti e un grande globo terrestre, mentre sul pavimento del palco è raffigurato un grande orologio. Con lei altre quattro persone, stavolta visibili, per supportarla nel corso della canzone.
Finalmente Isaiah Firebrace sale sul palco dell’Eurovision presentando “Don’t Come Easy”: l’esibizione non è forse all’altezza delle aspettative, specie se comparata con le precedenti partecipazioni australiane. Grande il lavoro di luci, supportato da immagini e fotografie del volto di Isaiah che appaiono sullo sfondo. Gran parte del pezzo viene cantato su una piattaforma rotante; presente anche una cascata di fuoco nella parte finale dell’esibizione. Abilità vocali indiscusse, performance di classe.
La delusione più cocente arriva forse dal Belgio: Blanche appare piuttosto statica, e anche la performance vocale di “City Lights” non è all’altezza delle aspettative. Nonostante il tema della canzone, l’atmosfera appare piuttosto luminosa (dominano grafiche e fari bianchi e blu). L’impressione finale è che la delegazione belga abbia molto su cui lavorare, specie sul coinvolgimento dell’artista, che appare piuttosto fredda.
Con la movimentata “Space” di Slavko arriva sul palco dell’Eurovision una ventata di euforia. La performance è estremamente colorata, e il tutto è coronato dalle gigantografie dell’artista che ballano sullo schermo in background. I movimenti di camera non sembrano sincronizzati con il ritmo del brano, e necessitano di aggiustamenti. Tre coristi nascosti aiutano l’interprete montenegrino, che non smette mai di muoversi, ruotando la sua grande treccia a più riprese. Potrà piacere al pubblico eurovisivo, ma è difficile che le giurie apprezzino pienamente.
Prima della pausa, sale sul palco il duo dei Norma John che, anche in questo caso, propongono una performance praticamente identica a quella della finale nazionale. La voce di Leena appare perfetta, cristallina e intensa, per una esibizione nel complesso molto intima e che – a tratti – ricorda il video ufficiale di “Blackbird”, ripreso negli elementi grafici che ricordano l’acqua. La performance è un delicato equilibrio tra la voce della cantante, un uso a tratti soffuso e a tratti più marcato di luci e schermi, e l’intenso strumentale (che mette in risalto Lasse) prima del ritornello finale.
Una delle esibizioni più controverse ed elaborate è senz’altro quella dell’Azerbaijan. Dihaj parte cantando all’interno di una piccola stanza con muri completamente coperti da scritte e graffiti, su cui la cantante peraltro, nel corso dell’esibizione, scrive e disegna. Durante i ritornelli si raggiunge l’apice del brano, con la parziale apertura dei muri da parte dei coristi e un finale in cui lei si porta in primo piano. Ma il vero centro dell’attenzione è forse l’uomo posto sulla scala, a sinistra, con una maschera da cavallo in testa. Controverso, ma cattura l’attenzione, e qualcuno teme un exploit azero.
A chiudere la giornata è l’esibizione del Portogallo. Come da noi riportato qualche giorno fa, è la sorella di Salvador Sobral – Luisa Sobral – a svolgere queste prime prove al posto dell’artista, che ha alcuni impegni medici improrogabili in patria. Sullo sfondo di una foresta scura, illuminata da fari azzurri, il cantante si esibirà nel piccolo palco in mezzo all’arena, scelta che assicurerà un netto contrasto con tutte le altre esibizioni. La resa televisiva è composta da una alternanza di inquadrature strette e larghe, creando un pacchetto finale semplice, ma di assoluta eleganza.
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