Eurovision Song Contest 2017, live from Kiev il racconto del red carpet

Report Live da Kiev | Una alla volta le delegazioni sfilano sul red carpet allestito al Mariyinsky Palace di Kiev, accompagnati dalle note della loro canzone, anche se in realtà su questo fronte la regia ha parecchi problemi (parte due volte la canzone bielorussa per errore). Ritmo lento, tanti stacchi sullo splendido panorama, troppe pause a diluire un evento già di per sè poco scorrevole. Nota di merito per aver presentato una immagine multietnica dell’Ucraina anche sul fronte della conduzione e delle interviste.

La grande sorpresa è che dopo aver ottenuto di sfilare per penultimo proprio per attendere il suo arrivo da Lisbona, Salvador Sobral non c’è: si presentano la sorella Lucia e il popolare volto della tv portoghese che ha commentato la finale nazionale e sarà anche la voce fuori campo dell’edizione per RTP.

A sfilata finita, mentre si stanno svolgendo le ultime interviste, la regia stacca sui palloncini lanciati in aria e quando l’inquadratura è torna sulla delegazione lusitana, stavolta c’è anche il cantante, in camicia blu a pois bianchi e completo scuro: “Non vedo l’ora di cantare“, dice.

La sfilataColori chiari, tonalità pastello per le donne: Lindita Halimi bellissima e sexy avvolta in un vestito rosa antico quasi fiabesco, con strascico molto lungo nella parte posteriore e cortissimo davanti; in corto anche Martina Barta (total white e pochette giallo canarino) e Anja Nissen, con un abito dal taglio molto moderno, mentre il bianco è in pizzo, lungo e trasparente per Kasia Mos .

Perla per Artsvik, malva con rosa bianca per Blanche, mentre l’abito cortissimo fumo di londra di Levina ne esalta le gambe lunghissime. Borsetta (ma più classica e su total black) anche per Tamara Gachekiladze. Rosa confetto con ricami per Ilinca.

Poche le eccezioni: spiccano l’abito futuristico nero e argento con rossetto viola scuro a contrasto per Dihaj che prosegue nella sua immagine fortemente aggressiva, il lungo abito verde scuro di Jana Burceska, quello nero con spacco altissimo e trasparenze di Alma,   il contrasto rosso e nero per i duetti Naviband e Koit Toome-Laura, con quest’ultima avvolta in un abito con pizzo e strascico lunghissimo e il completo rosso a contrasto coi capelli celesti della cantante dei Triana Park. L’unica ad optare per un pantalone è l’islandese Svala: completo nero e verde in raso e maxi orecchini neri.

Non passano inosservati il vestito lungo nero in pizzo e trasparenze della serba Tijana Bogicevic, che nonostante una fisicità imponente, ne esce assolutamente esaltata, l’abito floreale in tonalità bianco e violetto che sta benissimo alla ex modella britannica Lucie Jones e l’attesissima Miruna Manescu, la frontman rumena degli svizzeri Timebelle: vestito lungo turchese e generosissime curve in vista.

A proposito di duetti, Valentina Monetta e Jimmie Wilson ci riportano direttamente agli anni 70, con due vestiti stile “Saturday night fever“: lui in total black a petto scoperto, lei con un vestito bianco, accompagnato dalla stessa borsetta che abbiamo visto in una delle prove: parlano dei progetti comuni e danno appuntamento per un evento insieme a Luglio a San Marino.

Abito scuro, quasi in generale, per i cantanti uomini, con l’eleganza maschile che ne esce assai valorizzata. Il migliore senz’altro il giovanissimo Isaiah, in un ottimo total black con un fiocco di raso al posto del papillon, che invece indossa Nathan Trent (con classica camicia bianca).

Hovig e Brendan Murray scelgono gli occhiali da sole, Kristian Kostov si affida al bianco e nero ed a scelte che esaltano il suo aspetto fortemente androgino mentre Joci Papai sceglie una giacca dorata in stile gitano. Decorazione sul cappello dello stesso tipo che indossa nella performance per Alexander Walmann, voce di JOWST.

Si staccano nettamente Manel che sceglie un completo grigio con camicia bianca, elegante e sportivo e il completo totalmente bianco (con t shirt al posto della camicia) di Robin Bengtsson.

Francesco Gabbani scende dalla macchina sventolando la bandiera italiana: ha optato per una giacca scura con camicia bianca, pantaloni scuri e monile nero al collo: elegante ma informale. Risponde in inglese alle domande dei conduttori, peraltro sempre riguardanti la scimmia: “Altre scimmie sul palco? No, ne basta una, dice, perchè in fondo siamo tutti scimmie“. Sorrisi, strette di mano, foto. Si, adesso il suo Eurovision è ufficialmente cominciato.


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Emanuele Lombardini

Giornalista, ternano, cittadino d'Europa

Una risposta

  1. Kae ha detto:

    Sobral è arrivato

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