Eurovision 2017: bagno di folla per il ritorno di Salvador Sobral in Portogallo
Un autentico bagno di folla in occasione del ritorno in patria di Salvador Sobral, il vincitore dell’Eurovision Song Contest 2017 per il Portogallo. Centinaia – se non migliaia – le persone in trepidante attesa del cantante e jazzista all’aeroporto Humberto Delgado. Una autentica celebrazione della prima storica vittoria portoghese, arrivata alla quarantanovesima partecipazione all’Eurovision e nell’anno in cui RTP ha festeggiato 50 anni dalla prima trasmissione ufficiale dell’evento.
Con il volo TAP 839, Salvador Sobral è atterrato, insieme a tutto il suo team, compresa la sorella Luisa, all’aeroporto di Lisbona alle 15:40. All’uscita dal gate, è stato immediatamente intervistato dai microfoni della TV nazionale RTP. “No, non sono un eroe nazionale” – chiarisce subito il cantante – “semplicemente, quello che mi piace fare è cantare, è fare musica. Non mi sento di essere speciale, faccio semplicemente quello che mi piace“.
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Allestita, in una apposita sala dell’aeroporto, una conferenza stampa per raccogliere le primissime dichiarazioni del cantante. “E’ una vittoria che può anche servire a cambiare l’Eurovision“, risponde il cantante a una prima domanda, collegandosi alla dichiarazione fatta subito dopo l’annuncio della vittoria, in cui ha ricordato come sia necessario tornare a “sentire” la musica, liberandosi della “fast-food music”, così come l’ha lui stessa definita.
Una vittoria in lingua portoghese, che non ha impedito al pubblico di comprendere il significato di “Amar Pelos Dois“: “il linguaggio è la musica“, ha sottolineato l’artista portoghese, “e ogni volta che potevo, ho parlato in portoghese. Non è una questione di nazionalismo, ma serve a mostrare la nostra cultura“, ha aggiunto.
“La musica portoghese è molto più di ciò che normalmente arriva all’estero“, ha continuato Salvador Sobral: “Non voglio essere presuntuoso, ma credo che questa vittoria rappresenti un grande passo in avanti per la musica portoghese“, ha concluso.
Al termine della breve conferenza stampa con i principali media del paese, Sobral è stato scortato nella hall dell’aeroporto di Lisbona, dove ha sperimentato un autentico bagno di folla, degno di un campione del mondo. La polizia ha dovuto allestire un vero e proprio cordone di sicurezza per permettere al cantante di giungere all’auto che lo ha condotto fuori dall’hub aeroportuale.
Alla comparsa del vincitore dell’Eurovision 2017, e anche durante l’attesa, le persone riunitesi hanno più volte intonato la canzone vincitrice “Amar Pelos Dois“, proprio come fosse diventato un nuovo inno nazionale, e hanno accolto Sobral al grido di “Portugal!“. Non possiamo che unirci a questo clima di festa: parabéns, Salvador!
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Se questa vittoria è un peccato per Gabbani e per i fan italiani, e benchè non fosse la mia canzone preferita di quest’edizione, è nemmeno une vittoria ampiamente meritata. Sono felicissimo per il Portogallo, che l’aveva tanto sperata, quella vittoria, e da tanto tempo !
E anche una buona notizia per le lingue altre dell’inglese. Mostra che una semplice melodia senza pretenzione puo ancora guadagnare l’Eurovisione ! E non si tratta di una lingua molto parlata in Europa, o piuttosto capita nei paesi vicini, come la Serbia nel 2007, la cui lingua si capisce in tutta la ex-Iugoslavia e in Bulgaria, per esempio. Soltanto i Portoghesi disseminati in Europa capiscono il portoghese, benchè si puo capire questa lingua quando è scritta (almeno da quelli che parlano un’altra lingua romana), ma cio non conta qui, perchè non vede il pubblico le parole scritte della canzone durante lo show.
Penso che la canzone portoghese ha vinto perchè era l’unica del suo genere quest’anno: quasi tutte le altre canzoni erano ballade moderne, o dance music o rock o musica elettronica. Puo darsi che i votanti abbiano apprezziato la canzone portoghese perchè era un attimo di dolcezza in mezzo a canzoni “rumorose”. E stato il mio caso dopo aver ascoltato una decina di tali canzoni.
E una bella rivincita per i cantanti portoghesi se consideriamo che nel passato hanno proposto canzoni abbastanza simili negli anni ottenta et noventa (erano piuttosto del genere fado, ma avevano la stessa simplicità musicale), senza essere riconosciute dalle giurie.
Ma non sono d’accordo con il cantante portoghese quando critica la musica fast-food, perchè non penso che l’Europa ha capito il significo delle parole della sua canzone, eccetto essenzialmente la diaspora portoghese.Non è il significo, ma la melodia semplicissima, la sua dolce voce e l’assenza di gimmicks che gli hanno dato la vittoria. E come l’ho già detto, non era la mia canzone preferita, perchè a me mi piacciono le canzoni fast-food per dire la verità ! Per me è particolarmente importante che tutti i generi musicali siano rappresentati nell’Eurovisione, e non solo le canzoni con bel testo. Spero che abbiamo un vero ritorno all’uso delle lingue nazionali o regionali (almeno piu di queste nel futuro nel concorso) dall’anno prossimo (credo che non fosse una miglioranza l’uso dell’inglese nella canzone francese o spagnola per esempio, e San Marino dovrebbe definitivamente usare l’italiano !). Il Belarus e l’Ungheria hanno mostrato che le loro lingue possono proprio pervenire in finale.
Il 60°, non il 50° anniversario delle trasmissioni di RTP
Non si parlava di trasmissioni RTP, ma 50esimo anniversario come partecipazione all’Eurovision ;)