Eurovision 2018: confermano Regno Unito e Croazia, attesa per l’Italia

All’avvicinarsi della metà di settembre, sono 31 i Paesi di cui è nota l’iscrizione all’Eurovision Song Contest 2018, edizione numero 63, che si svolgerà a Lisbona l’8, il 10 e il 12 maggio. Gli ultimi paesi a confermare l’iscrizione, proprio in queste ore sono stati il Regno Unito (che annuncerà più avanti il metodo di selezione e la Croazia)

Credits: eurovision.tv

Alla MEO Arena siamo già sicuri di trovare: Armenia, Australia, Austria, Azerbaigian, Belgio, Bielorussia, Cipro, Croazia, Danimarca, Estonia, Finlandia, Francia, Georgia, Germania, Grecia, Irlanda, Islanda, Lettonia, Lituania, Malta, Norvegia, Paesi Bassi, Polonia, Portogallo, Regno Unito, Romania, Serbia, Spagna, Svezia, Svizzera, Ucraina.

Cinque Paesi hanno già fatto sapere che non torneranno in gara nel 2018: Turchia, Lussemburgo, Andorra, Monaco e Slovacchia.

Degli altri Paesi ancora non inclusi nella lista partecipanti, per alcuni si attende più che altro l’ufficialità: è il caso dell’Italia, della Moldavia terza quest’anno, della Russia, dell’Ungheria e di alcuni altri. Ci sono poi alcune situazioni particolari: c’è Israele, che sta affrontando il cambio di emittente, ma dovrebbe riuscire a essere della partita; c’è la Bulgaria, che sta affrontando contemporaneamente il cambio ai vertici della BNT e una questione legata allo Junior Eurovision, una rinuncia che secondo i vertici della BNT non è veramente tale, ma va attribuita alla pubblicazione anticipata della lista partecipanti.

Sbirciando in giro tra i Paesi che hanno già avviato le manovre per finali nazionali et similia, si possono già trovare alcune certezze: la Francia, da fonti dell’Ouest-France, avrebbe in serbo una finale nazionale in gennaio per decidere chi succederà ad Alma; la Norvegia ha fatto registrare un nuovo record di canzoni spedite per il Melodi Grand Prix 2018, 1200.

Val la pena ricordare una clausola poco nota: il numero massimo di Paesi in gara, fissato dall’EBU a quota 46, stanti le presenze delle due semifinali e di una finale a 26.

Nel frattempo, è entrato ufficialmente in servizio quale direttore generale dell’EBU Noel Curran, irlandese, già a capo della produzione dell’Eurovision 1997 a Dublino. Prende il posto di Ingrid Deltenre, che tanto aveva fatto parlare di sé in relazione al caso della Russia tra marzo e aprile scorso.


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