Eurovision 2018, 750 in corsa per San Marino. Parla il capodelegazione Capicchioni
Si chiude a fine mese l’invio dei video per la prima fase della selezione eurovisiva di San Marino ed abbiamo l’occasione di parlare con il capodelegazione Alessandro Capicchioni, che fa il punto della situazione, sia per quanto concerne la selezione, sia su altri temi eurovisivi tuttora caldi.
Quante canzoni avete ricevuto sino a questo momento?
Al momento siamo a 750 da 70 paesi. I 5 continenti li avevamo già raggiunti a inizio ottobre e dunque più di così non si può fare davvero.
Non vi dispiace che ci siano solo due sammarinesi?
Ci dispiace moltissimo. Non ti nascondo che molto di tutto ciò è stato fatto proprio per loro. Anzi, una selezione internazionale è sempre stata la strategia perseguita a livello aziendale dalla direzione generale. Finalmente ci siamo riusciti – spero – e per farlo abbiamo detto di no a diverse proposte, proprio per poter dare una chance agli artisti di casa.
Abbiamo anche fatto un paio di ‘chiamate alle armi’ sui giornali locali ma senza il risultato sperato. Speriamo in un rush finale, altrimenti… potremmo sempre chiamare a partecipare Valentina!
Ci sono artisti che arrivano da paesi lontani dall’universo eurovisivo, come quelli africani. Come pensate siano venuti a conoscenza dell’evento?
Che magia, vero? Me lo chiedo anch’io come e perché cantanti da paesi con apparentemente nessuna relazione con l’Eurovision possano essere presenti alla nostra selezione. Questa cosa ha scatenato una risposta a livello mondiale, direi, e credo sia il potere dei social ad averne il merito.
Ma tu pensa che siamo uno dei paesi più piccoli del mondo e che molti di loro probabilmente hanno dovuto cercarci sulla mappa. È semplicemente incredibile, come trovo potentissimo il fatto che centinaia di ragazzi e ragazze si siano voluti mettere in gioco per il gusto di farlo.
E’ soddisfatto della qualità delle cover? Il fatto che si paghino 4,99 euro o servano 100 like è stato messo per evitare le candidature multiple?
Sono soddisfattissimo di tutto finora. E della 1in360 in primis. Quando cominci un nuovo rapporto di collaborazione ci sono sempre delle incognite. E dei rischi. Con Ralph, per esempio, l’anno scorso siamo andati in automatico su gran parte delle cose, dopo cinque anni insieme è stato tutto facile.
Anche con Serhat, che per la cronaca è appena uscito con una versione di I didn’t know in duo con Marta Wash – fantastica! – c’è stata molta condivisione artistica.
Con Antonello Carozza invece è andata male e siamo agli avvocati. Gli abbiamo dato molta fiducia e invece lui non è stato di parola. Male. So che ora ha cambiato piazza, meglio così.
La 1in360 invece non ha deluso le aspettative, nonostante fossero tante. Del resto non è il primo talent che organizzano e prima di noi ne hanno fatto uno ‘mondiale’ davvero, con 15mila candidature. Della modalità di partecipazione se ne è discusso tanto e la nostra linea è sempre stata quella di mettere un’opzione di ingresso. Cioè di non lasciarlo completamente libero.
Solo l’anno scorso abbiamo ricevuto quasi 200 pezzi, e senza manco chiederli. Spesso decine dello stesso autore. E allora ho detto, mettiamo una qualsiasi cosa, decidete voi cosa, ma che l’iscrizione non sia del tutto gratuita, non vogliamo generare l’effetto ‘siccome è gratis, mando’. 4 euro e 99 poi non sono un problema per nessuno e, se proprio uno non li vuole mettere, può sempre chiedere supporto alla rete, che è ancora meglio!
Un mese fa, la pagina di 1in360 pubblicò la presenza di Mans Zelmerlow in giuria. Come mai ora non c’è più? Cosa potete anticiparci sul terzo giurato?
Si trattava di un mock up (una prova ndr) nascosto in rete e trovato da qualche fan particolarmente brillante nelle ricerche. Era una pagina di prova che ha girato tra noi per verificare la grafica ed altri aspetti. Probabilmente è rimasta online qualche minuto di troppo. Mans era uno dei papabili, lo ammetto, ma aveva già preso altri accordi – a questo punto sappiamo anche con chi – infatti condurrà il programma eurovisivo della BBC. Essere battuti dalla BBC non è tanto male, ci può stare…
Zoe è sempre stata nei nostri sogni, e infatti ha confermato. Arriverà una giovane artista britannica fuori dall’area Eurovision e stiamo lavorando per avere un autore eurovisivo, due i nomi papabili al momento. Sono entrambi già stati all’Eurovision e sono tutti e due del nord Europa. Poi c’è un’altra cosa, questa è molto personale, così personale che la dico qui senza neanche averla detta agli inglesi: amerei avere dentro anche Francesco Gabbani, che considero un grande dell’Eurovision. Ma ancora non ho avuto il coraggio di proporlo al team!
In che modo sará invece scelto l’inedito? Ci sarà una selezione interna o sarà composto da un team?
Abbiamo messo solo una regola: chiunque venga scelto, non vogliamo costrizioni sul pezzo. Vogliamo essere liberi di dare il pezzo migliore possibile ad ogni finalista. Che potrà anche essere del cantante stesso o del suo team di autori. Chi lo sceglierà? San Marino RTV e la 1in360, in accordo con il cantante. Non vogliamo neanche che al cantante venga appiccicata lì una cosa che non sente. Tutto qui.
Parliamo del voting. Ci sono dei progressi in merito alla questione delle alternative al televoto simulato? Presenterete ancora una proposta o ci sono negoziati in corso?
In teoria ci sono ancora negoziati in corso, ma evidentemente la pratica giace in un angolo lontano del tavolo, il più lontano… Due sono le questioni aperte: a San Marino ci sono 30 musicisti professionisti, sono tutti papabili giurati o possiamo usare solo i 20 di loro che hanno la cittadinanza sammarinese?
Gli altri 10 che vivono a San Marino da magari ‘solo’ 12 anni ma che non sono ancora cittadini no? In cosa sarebbero diversi dai primi? La risposta dell’EBU c’entrava come i cavoli a merenda. Capisco che è un problema formale, ma sappiamo che le eccezioni si possono fare, sempre.
Quello del tele voto è un problema più tecnico, nel senso che la nostra proposta, presa dal sistema di voto di Sanremo, costituirebbe una unicità, cioè San Marino si ritroverebbe ad avere un televoto diverso da quello di tutti gli altri paesi. E la EBU non è ancora pronta per questo.
Da notare due cose: nella comunità eurovisiva, la nostra proposta accoglie più favori dell’alternativa scelta dall’EBU, e cioè quella di formare il nostro televoto da quello di altri paesi per giunta non noti (hai notato come sia stata presa molto male tra i fan? Sai in quanti ci hanno chiesto se almeno noi conoscevamo questi famosi paesi!?).
Il secondo aspetto è che in realtà il nostro sistema si potrebbe applicare anche a quei (pochi) altri paesi dove il televoto non sempre entra in azione perché magari in quell’anno non arrivano abbastanza voti dal pubblico. Saranno due o tre ma ci sono.
Alcuni nomi in gara. Scorrendo i 750 artisti caricati sul canale Youtube di 1in360 ci sono alcuni nomi noti. Massimo Di Cataldo, cantautore romano visto più volte anche a Sanremo; la giovane Aurora Lecis, in gara a The Voice 2016 nel team Pezzali; Denise Faro, che a The Voice partecipò nel 2013 (Team Carrà) e l’anno prima vincitrice del Festival di Vina del Mar; Osvaldo Supino ed alcune eurostars: i maltesi Franklin Calleja e il duo Dario e Grecia Bezzina (più volte finalisti in patria); la svedese di origine iraniana Mahan Moin (Melodifestivalen 2014).
C’è poi la finlandese Emma Sandstrom, già protagonista alla finale nazionale del suo paese nel 2017; Yola Dinis (Festival da Cancao 2016); Sona Dunoyan (finale Armenia 2017), Dianaerika Lettieri, già protagonista alle selezioni svizzere e persino uno che l’Eurovision l’ha già fatto, ovvero Dado Topic (Croazia 2007 insieme a Dragonfly).
Ma c’è anche il nostro Michele Imberti di Eurofestival News che potete sostenere mettendo un “Mi Piace” al suo video. Due i sammarinesi, la band dei The Alibi e Gianluigi Colucci mentre fra gli artisti emergenti si segnalano la tedesca Nea, uno dei nomi nuovi del pop teutonico e Tahmina Nyazova, che ha rappresentato il Tagikistan all’Intervision 2008.
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Osvaldo Supino sarebbe perfetto <3