Ufficiale: Ermal Meta e Fabrizio Moro all’Eurovision Song Contest 2018 per l’Italia
La conferma è arrivata poco fa nella conferenza stampa di fine festival: Ermal Meta e Fabrizio Moro rappresenteranno l’Italia nella finale dell’Eurovision Song Contest 2018 il prossimo 12 maggio alla Altice Arena di Lisbona con il brano “Non mi avete fatto niente”.
Sarà dunque un duo a portare alta la bandiera italiana in concorso, ventuno anni dopo i Jalisse, che però facevano normalmente coppia artistica. Per trovare una accoppiata di solisti bisogna invece andare indietro al 1989, quando Anna Oxa e Fausto Leali ci rappresentarono a Losanna con “Avrei voluto“.
I due artisti già nel pomeriggio avevano espresso il proprio assenso e gradimento alla partecipazione confermando anche che questa canzone sarà eseguita in lingua italiana, proprio per rafforzare il fatto che rappresentano il nostro paese. In particolare, avevano dichiarato:
Andremmo all’Eurovision e ovunque per divulgare il nostro messaggio, e sicuramente in italiano. Non siamo mica inglesi!
Sarà un messaggio molto forte dunque, quello che l’Italia porterà sul palco portoghese, reso ancora più forte dal fatto che uno dei due interpreti ha origini non italiane: Ermal Meta infatti pur essendo ormai italiano di passaporto mantiene anche la nazionalità albanese di origine.
Circostanza questa, che si era verificata per l’ultima volta nel 1985, quando sul palco di Malmö salì Romina Power insieme ad Al Bano, per la seconda partecipazione dopo quella del 1976. Quattro con la prossima le partecipazioni di italiani con doppio passaporto, sempre in coppia: 1976 e 1985 Romina Power (appunto con Al Bano), 1975 Wess (con Dori Ghezzi), e adesso Ermal Meta, che è anche il primo albanese a rappresentare l’Italia.
Lunga la lista dei romani: oltre a Moro, 1962 e 1967 Claudio Villa, 1965 Bobby Solo, 1988 Luca Barbarossa, 1997 Fabio Ricci dei Jalisse. I laziali sono invece 7, contando anche il viterbese Marco Mengoni
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Sono previste due canzoni a tematica “sociale” fino ad ora all’Eurovision Song Contest 2018: la canzone dei francesi Madame Monsieur (tra l’altro potevano trovarsi un nome un po’ più originale), Mercy, e la nostra italiana dei MetaMoro, Non ci avete fatto niente. Si potrebbero verificare, quindi, due situazioni: o l’Esc 2018 prende la strada di un contest “sociale” (tra l’altro la nostra canzone è “furbescamente” molto inclusiva perché strizza l’occhio a tutte le nazioni colpite da eventi causati dal terrorismo di provenienza fondamentalista islamica come Spagna, Francia, Gran Bretagna, Egitto, ecc.e potrebbe raccogliere i punti che arrivano da quelle nazioni), quindi, la nostra canzone potrebbe piazzarsi nei primi posti della classifica, se non addirittura vincere il contest. E sarebbe una cosa curiosa e sensazionale che l’Italia vincesse con una canzone “sociale”. Oppure verrà relegata agli ultimi posti della classifica perché percepita molto verbosa e tutta in italiano, quindi poco comprensibile ai più. In ogni caso credo che questa canzone sarà molto divisiva. Ragione per cui avrei preferito che andassero al contest Annalisa o i The Kolors. Mi sarebbero piaciuti anche i Lo stato Sociale ma l’avrei vista come una riedizione di Gabbani dell’anno scorso. Troppo simile per tipologia ad Occidentali’s Karma con la “vecchia che balla” al posto della scimmia, intaccando al contempo l’immagine che l’Italia si è fatta come nazione che manda all’Eurovision canzoni di qualità. :o))
Meglio in italiano…possono mettere i sottotitoli in inglese, it’s fine.
Questa canzone, se supererà il vaglio dell’ Ebu, magari farà pure bene, vista la tipologia di canzone che ha trionfato nelle ultime due edizioni.
La trovo noiosissima e ripetitiva, politica all’ eccesso, inutilmente provocatoria, cantata tutta in italiano farà solo sbadigliare.
I veri vincitori morali sono i ragazzi bolognesi dello Stato Sociale, dalla simpatia travolgente, che avevano già tutto pronto, ballerina e coreografia, per portare una ventata di simpatia e allegria che, magari non ci avrebbe fatto vincere, ma almeno partecipare con un piazzamento onorevole, con una canzone orecchiabile già al primo ascolto, che avrebbe colpito positivamente, vedi Pollaponk Islandesi qualche anno fa.
Poi la ballerina inglese avrebbe bucato lo schermo e attirato qualche voto anglosassone!
Invece ci troviamo una coppia male assortita, una canzone che è fuori luogo dalla prima all’ultima parola, ripetute fino all’ossessione, ma magari, proprio per questo, vincerà.
Ma la canzone resta di una bruttezza imbarazzante.
Talmente male assortita che ci ha fatti arrivare quinti :D Capra
Non ci perdiamo d’animo. Se non ci sono inghippi burocratici potrebbe andare bene. Abbiamo rischiato che salisse sul palco la nonna ottuagenaria ossia ‘la vecchia che balla’……. Almeno la ‘scimmia’ del nostro Gabbani era simpatica e si rifaceva alla theory of evolution…..ma la vecchia che balla del gruppo Stato Sociale avrebbe potuto tirare qualche critica di troppo. Troppo evidente lo ‘stile copione ‘ di Gabbani dell’anno passato.
La canzone che ha vinto è carica di significato ed è ben ritmata. Intanto, partiamo col piede giusto. Poi si vedrà.
Auguri a tutti (giornalisti inclusi che anche quest’anno stanno svolgendo un ottimo lavoro)! Keep in touch!!! Rosa.
Peccato……canzone totalmente inadatta a quell-evento
Condivido a pieno
Per quanto riguarda le canzoni politiche l’importante è che non presentino nomi o slogan particolari. Ricordate “We don’t want to put in”? Anche la canzone di Jamala era “politica” e poi ha vinto. E poi questa non è una canzone politica ma di pace. Piuttosto potrebbe essere eliminata perché realizzata prima di settembre 2017, che mi pare sia il limite.
Non so se sia una canzone da Eurovision, e poi il regolamento non vieta canzoni di tipo politico?
La canzone è molto bella, però ho le tue stesse perplessità. Ci sono dei passaggi sulle religioni (sacrosanti!) che però non so se si impiglierebbero nel regolamento ESC…
La canzone che rapresenterà la Francia qust’anno parla della crisi migratoria europea, e la canzone ukraina che ha vinto Eurovision 2 anni fa parlava della deportazione dei tatari di Crimea negli anni 1940 per volere dell’Unione Sovietica di Stalin
Sempre che l’EBU li accetti.
Se sono un po’ più seri rispetto alla RAI, spero proprio di no!
Povera Annalisa, Sanremo non le porta mai bene. Meritava di rappresentarci all’Eurovision, impeccabile live. Peccato