Eurovision 2018, Julia Samoylova: “Nella vita non arrenderti mai, non importa cosa ti capita”
L’anno scorso è stata protagonista di un caso che ha coinvolto persino il presidente Putin che ha definito gli organizzatori ucraini non all’altezza dell’Eurovision e il ministro degli esteri ucraino Pavlo Klimkin che riteneva provocatoria la scelta della Russia di far partecipare una cantante che aveva messo piede in Crimea: infatti per la legge ucraina visitare tale zona, contesa con la Russia, è un atto illegale che di fatto vieta di entrare in Ucraina per tre anni.
Stiamo ovviamente parlando di Julia Samoylova, artista affetta dalla malattia di Werdnig-Hoffmann, la forma di atrofia muscolare più grave, che, dopo lunghe diatribe e grottesche soluzioni tentate per prendere parte alla rassegna musicale, si è vista negare il suo grande sogno della vita, quello di partecipare all’Eurovision con l’esclusione della Russia dai giochi.
Tuttavia quest’anno è stata riconfermata come rappresentante della Russia in Portogallo e avrà così modo di rilanciarsi. Porterà in gara I Won’t Break, un brano scritto da Leonid Gutkin (lo stesso che aveva collaborato con Polina Gagarina nel 2015 e Dina Garipova nel 2013), Netta Nemrodi e Arie Burshtein, lo stesso team della entry dell’anno scorso Flame Is Burning.
Ciao Julia, grazie intanto per averci dedicato del tempo prezioso per l’intervista. Fin dalla tenera età sei sempre stata immersa nella musica. Nel 2008 hai fondato una band chiamata TerraNova, ma è durata solo due anni perché hai preferito continuare la tua carriera da solista. Perché questa scelta di continuare da sola?
Sarebbe stato bello andare avanti con i TerraNova, ma a quel tempo i membri del mio gruppo avevano altre priorità nella loro vita cioè famiglia e lavoro. Per quanto mi riguarda, ero concentrata solo sulla musica.
Anche nella tua famiglia, tuttavia, non manca la musica. Tuo marito, Alex Taran, è un musicista e tu sei cugina del padre di Oksana Samoilova, la moglie del rapper russo Djigan. Ti hanno supportato e ti hanno dato consigli per la tua carriera musicale?
Ovviamente mio marito è la colonna portante su cui posso contare. La mia carriera musicale è un lavoro di squadra, facciamo tutto insieme.
Il successo finale è arrivato con X Factor Russia 2013 dove sei arrivata seconda e poco dopo hai preso parte alla cerimonia di apertura degli XI Giochi Paralimpici Invernali di Sochi. Ti aspettavi tutto questo in un anno?
Ricordo bene un pensiero che mi è venuto in mente durante X Factor: “ora tutto è nelle tue mani, ragazza”. Se sei pronto a lavorare sodo, se hai fiducia in te, tutto può funzionare. Penso che tutto quello che mi succede sia il risultato diretto dello sforzo ad esso applicato.
L’anno scorso stavi per realizzare il tuo grande sogno della vita, cioè calcare il palco dell’Eurovision, ma qualcosa è andato storto e tutti sappiamo com’è finita. Come hai vissuto questa storia? Alcuni dicono che sei stata sfruttata dalla Russia, cosa ne pensi?
All’inizio ero ferita e arrabbiata, ma poi mi è venuto in mente che tutte le cose brutte nella vita peggiorano se ti concentri su di loro tutto il tempo. Così mi sono fatta distrarre un po’. Mi sono impegnata con il mio libro (uscirà presto), con il mio album di debutto. Non penso molto alle accuse secondo le quali sono stata “usata”. E inoltre il mio atteggiamento verso tutte le cose nella vita è così: se ti trovi buttato sulla cresta dell’onda, vai e basta.
L’anno scorso hai portato la canzone Flame is burning con un riferimento a tuo marito, mentre quest’anno porti la canzone I won’t break con riferimento a te stessa. Qual era il messaggio che volevi lanciare l’anno scorso? E quello di quest’anno?
Entrambe le canzoni hanno messaggi simili, ovvero non ti arrendere, non importa cosa ti capita. Ma se Flame Is Burning ricorda che tutti hanno passione, I Won’t Break ricorda che tutti hanno volontà.
Guardando i Mi piace e i Non mi piace su Youtube, la canzone dell’anno scorso è molto più apprezzata di quella di quest’anno. Da cosa pensi che sia dovuto? Quale preferisci tra i due?
Mi piace di più la canzone di quest’anno. E mio marito Alexey condivide questa sensazione. Poi penso che gli utenti di YouTube diano il loro Mi piace e Non mi piace più al video, che alla canzone. Comunque credo che I Won’t Break mi si adatti meglio.
La Russia, in gara dal 1994, è sempre passata in finale. Senti la responsabilità di portarla in finale di nuovo quest’anno? A quale posizione aspiri?
Non la vedrò come una competizione. Guardo i partecipanti di altri paesi come amici, non come rivali. Il mio unico rivale sono io, le mie preoccupazioni e le mie paure.
La Russia inoltre si è sempre concentrata molto sulla scenografia. Cosa possiamo aspettarci dalla vostra performance quest’anno considerando che non ci saranno ledwall?
Faremo un grande spettacolo e faremo del nostro meglio a Lisbona. Il fatto che Alexey Golubev sia il regista, lo dice da sé: ha diretto la performance teatrale di Polina Gagarina a Vienna.
La tua partecipazione potrebbe nuovamente creare problemi per l’Ucraina, perché secondo la legge del paese i tuoi contenuti non possono essere trasmessi a causa di un’altra legge, con la quale è vietato ogni contenuto collegato a persone non gradite nel paese. Per ora, tutto tace. Pensi che ci saranno effettivamente problemi o finirà in un nulla di fatto?
Non riesco a pensare a possibili problemi legati all’Ucraina ancora una volta. La politica e le leggi non mi interessano.
Quale preferisci tra le canzoni di quest’anno? E ti piace la canzone italiana? E in generale il brano preferito dell’Eurovision di sempre?
Mi piace la canzone del Belgio e in particolare il suo video musicale. È il mio preferito. Mi piace la canzone italiana e il loro video mi fa venire la pelle d’oca. È un messaggio di pace molto potente per il mondo. Per quanto riguarda la mia canzone preferita di sempre è Molitva eseguita da Marija Serifovich della Serbia.
A quale artista ti ispiri?
A molti. L’elenco è lungo e lo aggiorno tutto il tempo. Sono una fedele fan della magia di Roxette, Witney Houston, Madonna, Laura Pausini, Bjork, Adele e allo stesso tempo sono aperta alle nuove ispirazioni di Rag’n’Bone Man, FKA Twigs, Sia, Lana Del Rey, Lorde. E se parliamo di star della musica russa mi piacciono Zemfira, Luna, Manizha, Leningrado, Ivan Dorn, Max Korzh.
Dal 1999 l’orchestra manca all’Eurovision. Pensi che dovrebbe essere ripristinata o che le basi preregistrate siano migliori?
L’Eurovision Song Contest è più uno spettacolo hi-tech, ora pieno di suoni elettronici e da synth, che un semplice concerto di musica. Ma d’altra parte l’orchestra è classica e di stile. Non lo so francamente. Non posso essere un giudice in questa domanda.
Il tuo primo album uscirà a giugno. Cosa dovremmo aspettarci? Uscirà anche in Italia?
Non vedo l’ora di pubblicarlo. Ci mettiamo così tanto tempo ed energia! Il mio album non sarà distribuito su piattaforme materiali, ma sarà puramente digitale. Così ognuno avrà la possibilità di ascoltarlo indipendentemente da dove si trovi.
Raccontaci un po’ del tuo libro autobiografico che sta per uscire. Sarà anche tradotto in italiano?
Riguarda la mia strada verso il palcoscenico. Riguarda persone che mi hanno messo su questa strada e mi hanno spinta avanti, che hanno cambiato il mio carattere e il mio atteggiamento. Di amici e avversari, di lealtà e tradimento. Per prima cosa voglio che sia pubblicato in russo e se sarà un successo penserò a tradurlo in altre lingue.
Sei mai stata in Italia? Ti piace la musica italiana?
Ho visitato l’Italia molte volte. In realtà mia nonna abita non lontano da Milano. Si è trasferita dalla Russia un paio di decenni fa e qui ha trovato la sua felicità. Per me la musica italiana è l’intero mondo passionale e colorato. E mia mamma è la fan più fedele della musica italiana che tu abbia mai visto.
E infine vuoi lasciare un saluto ai lettori di Eurofestival News?
Cari amici! L’età in cui viviamo è meravigliosa! Non ci sono limiti alla libertà dell’arte. Ognuno vi ha accesso, la respira, la ama perché aiuta a realizzare i sogni e a rendere questo mondo un posto migliore. L’Eurovision Song Contest è un sogno così grande per me. Sono felice di “incontrarlo e abbracciarlo” e voglio condividere questa felicità con tutti voi, per condividere il mio amore con tutti voi!
Ringraziamo Julia per l’intervista e per le belle parole spese, oltre ad un in bocca al lupo per il prossimo impegno eurovisivo. A lei toccherà la seconda semifinale del 10 maggio con diretta trasmessa su RAI4 dalle 21, dove tra l’altro l’Italia è chiamata a televotare.
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