Eurovision 2018, quinto giorno: torna Mikolas Josef, prove perfette per Lituania e Israele

Report Live da Lisbona | Secondo giro di prove individuali per quindici dei diciannove partecipanti alla prima semifinale dell’Eurovision 2018 di Lisbona. I cantanti che potremo vedere in diretta su Rai 4 il prossimo 8 Maggio (con commento di Carolina Di Domenico e Saverio Raimondo) hanno oggi avuto a disposizione 20 minuti per condurre le ultime prove, in attesa di quelle generali della prossima settimana.

Di seguito, oltre alle nostre impressioni su ogni cantante, potrete trovare un breve estratto della resa televisiva di ognuna delle esibizioni, reso disponibile dagli organizzatori sul web.

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Netta Barzilai e Saara Aalto | Foto: Andres Putting & Thomas Hanses

Si comincia con l’Azerbaijan, che conferma le buone impressioni dopo le prime prove di domenica scorsa. Aysel è vocalmente forte e la scenografia risulta coinvolgente. Alcuni miglioramenti si sono osservati negli stacchi di telecamera, peraltro corredati dall’uso della realtà aumentata a schermo nel bridge del brano. L’aggiunta della nebbia nella parte iniziale della canzone impreziosisce l’apertura. “X My Heart” si candida a passare in finale.

Piccolo cambio di programma, con l’Albania che precede l’Islanda, in ritardo alle prove a causa di un ingorgo stradale. Eugent Bushpepa offre ancora una volta una performance solida e ben congegnata, nonostante manchi di qualsiasi fronzolo, a partire dagli effetti speciali. Le inquadrature seguono il ritmo della musica, sottolineano le espressioni del cantante durante l’esecuzione e mettono in mostra l’atmosfera rossa e blu dell’Altice Arena.

Si cambia decisamente ritmo con l’Islanda di Ari Ólafsson, che non modifica nulla rispetto alle precedenti prove. Pur essendo tutto ben curato ed elegante, l’esibizione non è delle più forti e, schiacciata in una semifinale che vede molti paesi dalla quasi certa qualificazione, purtroppo rischia di veder interrotta la corsa al podio fin da subito.

Novità per l’esibizione del Belgio. Sennek parte ora coprendo il suo volto con la propria mano, che sposta lentamente per rivelare i propri occhi. L’esibizione si svolge principalmente sulla passerella circolare esterna al palco, dove la cantante sarà circondata dal pubblico. Una serie di inquadrature veloci rende l’esibizione di “A Matter Of Time” ricca di suspense, con un vago sentimento di inquietudine, che tuttavia si adatta al sound 007-like del brano.

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Mikolas Josef e Ieva Zasimauskaitė | Foto: Andres Putting & Thomas Hanses

Dopo l’infortunio di domenica scorsa, torna sul palco Mikolas Josef, il rappresentante della Repubblica Ceca. Visibilmente sofferente, nonostante siano migliorate le condizioni della sua schiena, il cantante di “Lie To Me” ha apportato, d’accordo con il suo team, diversi cambiamenti alla performance, evitando tutte quelle mosse – tra cui i backflip – dal forte impatto visivo ma evidentemente pericolose. Dopo un inizio un po’ traballante, che gli ha tuttavia permesso di riprendere confidenza col palco, Mikolas ha saputo rimanere convincente, lasciando ai ballerini i passi di danza più impegnativi e limitandosi a muoversi il meno possibile.

Dolce e commovente Ieva Zasimauskaitė, che riconferma le ottime impressioni delle prime prove. Si tratta di un pezzo diametralmente distante da molti altri più movimentati presenti in gara, ma che riuscirà a far breccia nel cuore della enorme platea eurovisiva. Rimangono a schermo, tuttavia migliorate nel modo d’apparire, le sagome di coppie di ogni età, a ricordare il video ufficiale di “When We’re Old“, e la scelta di concludere il pezzo col marito che la raggiunge. La sala stampa è stregata dall’esibizione e risponde con calore alla esibizione della Lituania.

Netta si conferma una delle concorrenti seriamente in corsa non solo per il podio, ma anche per la vittoria dell’Eurovision 2018. L’esibizione rimane solida e forte, con tutte le scelte un po’ originali (al limite col kitsch, a partire dai due “armadi” pieni di gattini giapponesi), che piacciono al pubblico eurovisivo. Rimangono il ballo della gallina, le stravaganti espressioni della cantante, i movimenti sopra le righe, i fuochi artificiali durante il ritornello. E, come se non bastasse, alla fine di “Toy” Netta si sposta dalla loop station e balla sulla passerella con le ballerine. Che volere di più da Israele?

Niente di nuovo dalla Bielorussia, che vede Alekseev giocare con la rosa, prima data alla telecamera, quindi portata alla ballerina (che la scocca, a mò di freccia, al cantante). Un podio su cui il giovane artista canta “Forever” si alza nella seconda parte della canzone, e il cantante si volta rivelando una truce ferita sulla schiena, dove si trovano nuovamente delle rose. E’ tutto un po’ disturbante, ma le doti vocali sono buone.

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Elina Nachayeva e gli Equinox | Foto: Andres Putting & Thomas Hanses

Miglioramenti apportati alla performance dell’Estonia: ora le telecamere si concentrano maggiormente sul volto della cantante Elina Nechayeva, senza però disdegnare il lungo vestito bianco su cui rimangono le colorate proiezioni floreali, messe maggiormente in risalto da inquadrature che fanno apparire il vestito più grande. Sempre impeccabili le qualità canore dell’artista del brano pop-lirico “La Forza“.

Più di 100 stacchi compongono lo storyboard della esibizione della Bulgaria, che rimane solida e un po’ migliorata rispetto alle impressioni dei giorni scorsi. Tuttavia, mentre c’è stato un potenziamento nell’uso delle luci, dall’altro lato si è aggiunto l’impiego di tanti effetti a schermo che, pur nel tentativo di rendere l’esibizione maggiormente piacevole, in realtà portano a un po’ di smarrimento (forse sono troppi, e i cantanti non sembrano adattarvisi al meglio). E’ un numero progettato al millimetro, e correttamente eseguito dalle voci dei cinque membri degli Equinox.

Si conferma una buona performance per la Macedonia, la cui cantante Marija – parte del duo Eye Cue – ha dimostrato bravura nel canto, oltre a un cambio di outfit, avendo infatti provato anche con un secondo vestito di scena. Sempre ottime le interazioni con gli altri componenti sul palco, in un insieme piacevole, che tuttavia deve scontrarsi con il numero limitato di posti disponibili per la finale.

Sempre forte e d’impatto l’esibizione di Franka, la rappresentante della Croazia che si è messa in luce fin dalle prime prove. La potente perfezione vocale, insieme a una messinscena semplice, ma studiata nei dettagli, avvalora un pezzo interessante. Le telecamere seguono il ritmo della musica, c’è tanto uso della macchina del fumo, movimenti delle braccia… e non viene risparmiata qualche lacrimuccia sul finale dell’esibizione, forse per la gioia di aver fatto centro con “Crazy“.

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Eugent Bushpepa e Franka | Foto: Andres Putting & Thomas Hanses

Parte con una atmosfera buia l’esibizione di Cesar Sampson, che presenta “Nobody But You” per l’Austria. Un raggio di luce rischiara il volto del cantante, che si rivela seduto su una piattaforma sopraelevata, la quale si abbassa durante la performance per consentire all’artista di spostarsi sul palco. Ottima la vocalità e la scelta utilizzare anche la passerella in mezzo al pubblico. L’insieme è appassionante e cattura l’attenzione.

Fumo, luci blu e poi dorate per Yianna Terzi, per la Grecia all’Eurovision 2018. Una performance suggestiva e onirica – come il titolo della canzone, “Oniro Mou” – in cui sono sottolineati i gesti evocativi della cantante, che ha anche una mano interamente colorata di blu. Ma a colpire negativamente è l’imprecisione nel canto, che rende l’esibizione debole e meno capace di resistere alla “guerra della perfezione” a cui si assisterà in questa prima semifinale.

Chiudono la lunga giornata le seconde prove della rappresentante della Finlandia Saara Aalto. Non ci sono state particolari novità per una performance che aveva già messo in luce tutte le sue potenzialità nel corso delle giornate precedenti. Saara Aalto è vocalmente perfetta, nonostante i tanti passi di danza e il fatto che sia sempre in movimento. Ancora qualche dettaglio minore da aggiustare, ma l’insieme lascia senza fiato.


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