Eurovision Song Contest 2018, in diretta da Lisbona il racconto del ‘Blue carpet’
Report Live da Lisbona | L’azzurro, il rosso e il nero. Volendo riassumere in tre colori la cerimonia di inaugurazione dello Eurovision Song Contest 2018, potremmo usare esattamente questi tre.
L’azzurro, quello del tappeto, che in omaggio al tema, alla tradizione navale e allo splendido scenario con vista sul fiume Tago giusto davanti al MAAT (Museu de Arte, Arquitetura e Tecnologia) che ospita la sfilata, ha cambiato colore.
Rosso e nero sono invece – per così dire – i colori di tendenza. Rosso lungo, preferibilmente fasciante a mostrare le forme, per alcune delle donne. Laura Rizzotto su tutti, ma anche Jessica Mauboy e la maltese Christabelle. E poi nero, pizzo e trasparenze, per quelle che se le possono permettere.
Come Franka Batelic e Sennek, fisici diversi ma allo stesso modo seducenti, che però scelgono i pantaloni. “Non voglio essere una bond girl, voglio essere James Bond”, dice la cantante belga; “Non c’è un dress code, penso che uomini e donne debbano avere la stessa possibilità di portare dei pantaloni o una gonna”, dice la croata. Messaggi precisi dunque anche nel corso della sfilata.
Total black pizzi e trasparenze: Cristina Caramarcu sceglie un corpetto con le pailettes e una gonna trasparente che ne esalta le forme, così come scelgono di brillare alla luce del tramonto portoghese anche Lea Sirk e Aisel. Poche le eccezioni, in questo senso. Su tutte senz’altro l’outfit fiorato di Ieva Zasimauskaitè e quello a metà fra una sposa e una moderna ‘Cappuccetto rosso’ – ma in bianco – con tanto di cestino di vimini pieno di giocattoli (come il titolo della sua canzone) dell’israeliana Netta.
Il corto sembra passato di moda: in poche osano, su tutte la cantante degli Eye Cue. Il duo sceglie varie tonalità di azzurro: tendente al blu per lui, azzurro scuro per lei, con ampia scollatura. Come quella che mostra anche Jessika Muscat, una delle due voci in gara per San Marino (l’altra è Jennifer Brening). Bianco e Rosso, in lungo, per le due donne del Titano, mentre la più attesa, la cipriota Eleni Foureira, opta per un abito lungo cipria con ampia scollatura.
L’estone Elina Nechayeva non si distacca dal mood operistico ed indossa uno splendido abito ricamato a mano della stilista Kristina Virpal. Intervistata, ha svelato che la gonna che indossa per la sua esibizione è lunga 52 metri. Gli unici altri a vestire firmato sono i Madame Monsieur: completo avana e maglietta bianca per entrambi (leggermente piú scuro per lui), di Jean Paul Gaultier. In conferenza stampa hanno spiegato che “é stato lo stesso Gaultier ad offrirsi di curare vestiti e scenografia, riconoscendosi nel messaggio della nostra canzone“.
A proposito di coppie, scoppiettanti anche Spagna e Svizzera: abito lungo bianco con motivi rossi e blu per Amaya, giacca azzurro scuro e maglietta bianca per Alfred. I fidanzati non smettono di mai di tenersi per mano: “Lei è la ragazza più bella del mondo“, dice Alfred rivolto alla sua compagna. Completo sportivo nero e oro con cappello a larghe tese color vinaccia per Corinne Gfeller degli ZiBBZ, completo sportivo nero per il fratello. L’unico altro col cappello, in pieno mood con la sua canzone, è Waylon.
Nero di tendenza anche fra gli uomini, pure se non mancano le eccezioni. Giacca bianco sporco, sportiva ma elegante, camicia scura e pantaloni neri per Ermal Meta, giacca grigia in raso con motivi bianchi, camicia e pantaloni scuri per Fabrizio Moro: molto a loro agio i due rappresentanti italiani, accompagnati sul palco anche da Alessandro Ragni, il discografico della Sony, che svolge anche la funzione di traduttore per il cantautore romano.
I moldavi DoReDoS scelgono il colore, in particolare un outfit sulle tonalità dell’arancione, mentre la scelta dell’islandese Ari Olafsson è patriottica: completo azzurro, camicia bianca e cravatta rossa, i colori del suo paese. Lukas Meijer, che accompagna Groome, sceglie invece un completo a fiori, mentre Sevak Khanagyan osa con una giacca rossa, total white invece per Benjamin Ingrosso. Molti fra gli uomini, fanno una scelta sportiva: su tutti il danese Rasmussen.
I cantanti hanno sfilato uno ad uno alternandosi sui due palchi, quello tradizionale e quello allestito sulla banchina, accompagnati in sottofondo dalla loro canzone. Poteva essere una buona idea per accorciare il tempo, ma le lunghissime interviste – inglese perfetto per quasi tutti, uniche eccezioni Fabrizio Moro, Yulia Samoylova, Sevak Khanagyan e Melovin – hanno dilatato oltremodo i tempi e così il tutto è durato tre ore.
Ogni artista ha completato il giro, dopo le foto e gli autografi con i fan e le interviste accreditate, deponendo un ‘message in a bottle‘ su una ruota gigante di legno: ‘Lisbon is always my choice’. Bella anche la scelta di continuare a parlare nelle interviste dei luoghi del Portogallo dove ciascun artista ha girato le cartoline: promozione continua del territorio.
A completare il tutto gli interventi del Primo Ministro portoghese Antonio Costa, del presidente della Repubblica Marcelo Rebelo de Sousa, del ministro della Cultura Luis Castro Mendes, del ministro per gli affari del Parlamento Jorge Lafao, oltre a quello del supervisore esecutivo del concorso, il norvegese Jan Ola Sand.
Visualizza la gallery completa degli outfits! Se invece ti sei perso la cerimonia e vuoi rivederla integralmente, ecco il filmato…
Che l’Eurovision Song Contest abbia inizio, all aboard!
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