Seconda semifinale Eurovision 2018: in 399.000 su Rai4
La seconda semifinale dell’Eurovision Song Contest registra ascolti stabili rispetto a martedì, ma perde ben il 32% in comparazione allo scorso anno. Sono stati in 399.000 a seguire – in media – la seconda semifinale dalle 21 alle 23:14 di ieri sera, con uno share dell’1.69%.
I contatti unici (chi ha seguito almeno 1 minuto dell’intera trasmissione) sono stati 2.910.000 (un calo di circa mezzo milione sul 2017 ma in crescita rispetto a martedì). Nella fascia di messa in onda (21:00-23.14) Rai4 è stato il quarto canale non generalista più visto dopo Rai Premium, Rai Movie e il nuovo canale 20 Mediaset, superando tra gli altri sia Tv8 che Nove.
Anche la serata di ieri è stata molto frammentata con ottimi ascolti sia per Italia1 con Le Iene, sia per La7 con Piazza pulita. Entrambi hanno avuto punte di oltre 2 milioni di spettatori. Su Rai2 invece la finale di The Voice ha avuto una media di 1.750.000 spettatori, ma punte di quasi 2.400.000 durante la sovrapposizione con l’Eurovision.
Vediamo in dettaglio target d’ascolto e picchi. Ancora una volta il pubblico femminile è più numeroso: 238.000 pari al 60% dell’ascolto totale e a uno share dell’1.8%, contro il 40% degli uomini (161.000) pari all’1.6% di share. Rispetto allo scorso anno si registra un calo del 28% per le donne e del 38% per gli uomini.
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Calo analogo in tutte le fasce, tranne gli over 65. L’età media degli spettatori si conferma di 50 anni, contro la media di rete di 52 anni. Considerando le varie fasce d’età a seguirla sono stati:
- 31.300 ragazzi tra 15-24 anni (2.7% di share) -36% vs 2017;
- 40.000 ragazzi tra 25-34 anni (2.4% di share) – 36% vs 2017;
- 55.200 adulti tra 35-44 anni (1.9% di share) – 40% vs 2017;
- 86.100 adulti tra 45-54 anni (2.1% di share) -37% vs 2017;
- 80.600 adulti tra 55-64 anni (1.9% di share) – 39% vs 2017;
- 80.600 adulti sopra i 65 anni (1.0% di share) stabile vs 2017.
Curva d’ascolto. Partenza al rallentatore. Dopo la breve anteprima che ha registrato circa 220.000 spettatori, l’ascolto si mantiene molto basso fino alle 21.20, quando si superano per la prima volta i 350.000 spettatori. Soltanto nell’ultima esibizione del primo blocco si registrano buoni ascolti. Un picco di 436.000 alle 21.27 con Julia Samoylova della Russia.
Dal secondo blocco in poi l’ascolto è costante con oltre 400.000 spettatori. Un nuovo picco al termine del blocco con quasi mezzo milione (494.000 per la precisione) alle 21.56 con la maltese Christabelle, l’esibizione più vista della serata.
L’ascolto supera per la prima volta il mezzo milione (514.000) alle 22.26 con il primo recap. Alle 22.47 c’è il picco generale della serata con 538.000 spettatori e il 2.4% di share in corrispondenza di un filmato riguardante le “papere” avvenute durante la registrazione delle cartoline, con la presenza anche dei nostri Ermal Meta e Fabrizio Moro.
Il successo intervento dei due rappresentanti dell’Italia, con la presentazione di “Non mi avete fatto niente”, ha avuto 469.000 spettatori.
La fase di annuncio dei 10 finalisti ha toccato 480.000 spettatori e il 2.4% di share alle 23.08.
Regioni al top degli ascolti. La regione al top in questa semifinale è il Veneto, con 55.000 telespettatori e il 3% di share. Seguono la Lombardia (55.000 e l’1.5% di share) e il Lazio (54.000 e 2.2% di share).
Leggero calo rispetto a martedì sugli abbonati Sky: hanno seguito la serata in 92.000 con il 2.1% di share, pari al 23% dell’ascolto totale. L’ascolto si dimezza rispetto allo scorso anno, quando aveva registrato un record di 182.000 spettatori.
Risultati Toto-Auditel
Questo invece, il grafico con i risultati del Toto-Auditel, ovvero il vostro pronostico sugli ascolti della seconda semifinale dell’Eurovision Song Contest 2018, trasmessa su Rai4. Risultato centrato dal 40,6% dei votanti.
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Morale della favola: una catastrofe televisiva. Anche peggio della media ridicola di Rai4. E tutto nonostante pubblicità a tutte le ore anche sulle reti ammiraglie della Rai. Tralascio le patetiche scuse che l’articolo cerca di elencare, la realtà è che la controprogrammazione era del tutto normale. Cosa pretendevate, che sulle altre reti dessero solo la Corazzata Potemkin?!
Questi dati spiegano benissimo per quale motivo la Rai per decenni stette fuori dall’eurovision. E faceva bene. E’ un’azienda che investe soldi pubblici, mica è un casinò. Immagino che già dall’anno prossimo ci saranno cambiamenti rilevanti, anche per tutelare l’immagine di Sanremo.
Quale “battage” mediatico scusate?
L’attesa non la crei più solamente con promo pubblicitari (quanti? da quanto tempo?), ma “costruendo” l’evento attorno: interviste da 2-3 settimane prima, ospitate nei salotti buoni, spasmodico utilizzo dei social (per curiosità, quanto è attivo il facebook dei Eurovision Rai nelle settimane – non giorni – prima dell’evento? Zero).
La Rai non investirà mai in una cosa che si esaurisce in una notte, perchè, diciamocelo, tranne noi appassionati, la gente non ricorda uno che sia uno che è passato da quel palco ben consci che un buon 60% di quelli che sabato saranno davanti alla televisione lo faranno in attesa del trashume che accompagna l’esc (basta vedere #escita).