Eurovision 2018: i promossi e bocciati di questa edizione

Archiviata anche questa edizione 2018 dell’Eurovision Song Contest, è arrivato il momento di tirare le somme su quello che ha funzionato meglio e quello un po’ meno, sia sul fronte organizzativo che sul fronte Rai.

Nel primo caso, non c’è molto da dire, l’organizzazione di questo evento è ormai una macchina ben rodata, su cui non è stata riscontrata nessuna grande criticità (come ci riferiscono anche i nostri tre inviati sul posto).

La sicurezza nella Altice Arena è stata altissima, con controlli fin troppo accurati, anche se non è servita ad impedire all’esaltato di turno di regalarci la seconda invasione di palco dopo quella del 2017.

Invasione di palco durante l’esibizione di SuRie per il Regno Unito

Andiamo a vedere nel dettaglio i Promossi e Bocciati in casa Rai, partendo dagli aspetti positivi di questa edizione.

Promossi

Federico Russo e Serena Rossi. Uno dei migliori commenti a cui abbiamo assistito dal nostro ritorno nel 2011 ad oggi e sicuramente il migliore per quanto riguarda le finali trasmesse su Rai1, che finalmente ha trovato l’abbinamento perfetto per questo evento.

Buona preparazione generale, nessun commento invasivo o di troppo, rispetto del regolamento e dei tempi. Visti i tanti buchi nell’acqua degli anni passati, speriamo che Rai1 possa confermare ancora questa coppia al commento della finale o comunque mantenere questo standard anche in futuro. Avanti così!

Promossa

La disponibilità del doppio audio sia per le semifinali trasmesse da Rai4 che per la finale su Rai1 (integrata lo scorso anno), grazie alla quale molti telespettatori hanno potuto scegliere se mantenere il commento in italiano o ascoltare l’audio originale da Lisbona. Sicuramente molto gradita nelle semifinali.

Bocciata

La scelta di Rai4 di puntare su un comico di professione per commentare l’Eurovision Song Contest, portando – tra l’altro – ad una protesta ufficiale della tv sammarinese, che ha definito “scandaloso e intollerabile il comportamento tenuto dai conduttori nel corso della diretta” (di giovedi 10 maggio).

I telespettatori si aspettano una voce fuoricampo che li guidi minuto per minuto su cosa sta guardando, che racconti la storia di ogni singolo partecipante e, in poche parole, spieghi l’evento.

Parliamo di uno show musicale nato per unire popoli con culture e tradizioni diverse e invece si è finiti per offendere un paese confinante e fare battute sulla politica, che nulla hanno a vedere con l’Eurovision.

Bocciata

La scelta di insistere con quei fastidiosi e inutili tweet a schermo durante tutte le dirette dell’Eurovision.

Inutili, perché in un programma che viene apprezzato anche per le scenografie e la qualità video (grazie all’alta definizione), quei commenti spesso buttati lì a caso, non fanno altro che diventare un disturbo per il telespettatore.

Tweet Lituania prima semifinale Eurovision 2018

Inutili, perché è stato dimostrato anche quest’anno, che non portano nessun giovamento sul fronte dei risultati “social”. Addirittura nella prima semifinale, quando per circa 25 minuti da inizio diretta non sono stati pubblicati, l’hashtag #ESCita aveva già raggiunto la vetta delle Tendenze in Italia, senza bisogno quindi di “aiutini”.

Ci domandiamo perché, se tanto piace e viene ritenuta di successo questa scelta in casa Rai, non venga usata anche su altri importanti eventi come Sanremo (particolare che ci han fatto notare anche diversi nostri lettori).

Provate ad immaginare se un commento del genere (screenshot a seguire) venisse mandato in onda durante l’esibizione di un “Big” sanremese. Nel giro di pochissimo si scatenerebbe la protesta di case discografiche, fan, manager dell’artista di turno e via dicendo. Ma per l’Eurovision va invece tutto bene.

Tweet MontenegroIn conclusione, è stata un’altra bella edizione ricca di sorprese e uno show come sempre all’avanguardia, che ha saputo stupire per gli alti livelli organizzativi e con l’Italia che ha dimostrato ancora una volta di poter (e saper) fare bene in Europa (con un’ottima performance dei nostri rappresentanti – Ermal Meta e Fabrizio Moro – e un ottimo lavoro con la grafica che li accompagnava durante l’esibizione).

Peccato solamente per la pessima promozione che è stata fatta all’interno di diversi programmi Rai, dove si pensa solo a descrivere l’Eurovision come un carrozzone trash (tra l’altro affermazioni quanto più lontane dalla realtà, specialmente nelle ultimissime edizioni), grazie anche alle solite “firme” del giornalismo italiano totalmente “sanremocentriche”, rimaste ferme alla rassegna degli anni ’90 e abituate a guardare con malcelato senso di disprezzo qualunque cosa non venga dalla “rassicurante” Italia. Salvo poi definire come “grande espressione artistica” lo stesso tipo di messa in scena quando viene proposta nei talent nostrani.

Al prossimo Eurovision, con tappa ad Israele.


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10 Risposte

  1. maxxganz ha detto:

    A che cosa servono le giurie ” di qualita’ “….?…Forse per punire chi merita di vincere…?.Ad esempio IL VOLO, televotato da tutti i Paesi partecipanti all’ESC 2015, avrebbe stravinto la manifestazione….invece a causa delle giurie venne ” retrocesso ” al 3° posto …favorendo la solita Svezia…cosi’ anche quest’anno stravotata dalle giurie ma giustamente boicottata dal televoto dei telespettatori…E i nostri magnfici Ermal & Fabrizio? Ingiustamente posizionati al 16° posto dalle giurie, meritatamente arrivati terzi nel televoto….Altro quesito ma le giurie nazionali non avrebbero dovuto eleminare il voto di ” cortesia ” tra Paesi confinanti? Invece molti Stati seguitano imperterriti a votarsi tra loro soprattutto quelli del Nord Europa…La Finlandia e’ stata una delle pochissime nazioni nordiche a votarci….

  2. Danilo ha detto:

    Prima di tutto un grande ringraziamento alla vostra redazione, in modo particolare agli inviati a Lisbona, che, come ormai da qualche anno, ci trasmettono anche le sensazioni delle prove del giorno prima, facendoci avere un’idea di quello che vedremo il giorno seguente. Lo faccio ogni anno, ma mi sembra il minimo per manifestare l’ apprezzamento per il lavoro, sicuramente non semplice, faticoso e puntuale , che svolgete con grande professionalità e di cui noi appassionati beneficiamo.
    Mi ricordo il vostro commento sulla esibizione dell’Austria, che a me ha colpito subito, ma che temevate anche voi non emergesse fra le altre.
    Volevo chiedervi se c era stato qualche segnale che la canzone potesse essere stata sottostimata da organizzatori e scommettitori, vista la collocazione al n. 5 e la posizione oltre il 10° posto dei bookmakers.
    Concordo sul giudizio positivo per la coppia Russo/Rossi, avrei evitato da parte di Serena di fare la domanda a Federico sulla canzone in italiano dell’ Estonia, perché la stessa domanda se la saranno fatta centinaia di telespettatori italiani non assidui dell’ Eurovision: il suo compito è dare risposte ai dubbi dell’ italiano medio, non associarsi alle domande!
    Giudizio molto negativo su Saverio Raimondo e i tweet: un comico non c entra niente con la conduzione fuori-campo, perché tende ovviamente a parlare troppo e a sproposito, in uno show dove la base dovrebbe essere la Diplomazia, arte che un comico deve per forza calpestare: il risultato è il rischio di un incidente diplomatico ogni volta che apre bocca, vedi le giuste rimostranze di San Marino. A proposito: non mi sembra che quest’ anno, che potevamo votare dall’Italia per San Marino, lo abbiamo ricoperto di punti. Perciò non vedo perché ci dobbiamo sempre aspettare che San Marino obbligatoriamente ci doni i suoi punti!
    Sugli inutili tweet che disturbano la visione spero che qualcuno dall’ Ebu prima o poi chieda conto alla Rai.
    Chiudo dicendo che non se ne può veramente più del vetero giornalismo, che ci segue dagli anni 90 e che non si è ancora arreso al fatto che l’ Eurovision si sia sganciato, ormai da almeno 15 anni, dal modello-Sanremo e che sia uno spettacolo che vive di luce propria. Purtroppo per coloro che continuano a pensare che, come nel calcio, l’ Italia sia il paese migliore del mondo, sono assunti che si scontrano con la realtà dei fatti: l’ Eurovision batte Sanremo su ogni dettaglio, così come l’Italia del pallone, che prima di ogni partita è sempre sulla carta la più forte (per il solito modello di giornalismo italo-centrico) non sarà ai mondiali.
    A volte un po’ di umiltà farebbe capire a tutti che, per essere riconosciuti migliori, non basta dirselo vicendevolmente nei talk-show, ma è necessario dimostrarlo ed essere giudicati da chi non la pensa già a priori allo stesso modo o è pagato per essere compiacente con il nazional pensiero dominante.

    • Ciao Danilo, ti ringrazio per i complimenti, sono sempre graditi!
      Parlo per me, a volte prendo certe tramvate che poi me le ricordo anche negli anni a venire. Ad esempio avevo dato per spacciata l’Irlanda, invece poi è passata. Questa una delle tante cose su cui ci ho visto sbagliato.
      Sull’Austria ho toppato miserevolmente, mettendola in fondo nelle previsioni di classifica. Ancora adesso mi chiedo come mai abbia vinto le giurie in maniera così netta, finendo poi al terzo posto generale. Scioccato.
      E non perché non lo meritasse, assolutamente, lui ha una voce che spacca e il pezzo era di ottima qualità, tra i miei dieci preferiti in versione studio già prima che iniziassero le prove, ma pensavo fosse un genere piuttosto di nicchia per la platea eurovisiva, e inoltre la performance rimane per me un grande punto interrogativo, sia per l’outfit che per la messa in scena. Non l’ho compresa, la trovavo scarna e poco particolare, e non pensavo potesse colpire in quella maniera.
      Sinceramente nessuno pensava che l’Austria potesse avere questo riscontro (il mio collega Michele aveva previsto in realtà la top ten bassa, tra 7 e 10, ma immagino che nemmeno lui potesse lontanamente ipotizzare una top 3 per l’Austria), ricordo diversi commenti in sala stampa di chi diceva che il paese probabilmente si era qualificato per il rotto della cuffia grazie alle giurie. Invece poi i dati mostrano che oltre al supporto delle giurie, c’è stato anche il televoto in semifinale a portarli avanti. Non so, magari un giorno capirò. D’altronde anche il terzo posto dell’Italia con il televoto ha lasciato tutti sgomenti. Un’edizione bellissima da quel punto di vista, sorprese su sorprese.

  3. Simone ha detto:

    Ma perché limitarsi alla finale? Mettiamo Federico e Serena anche al commento delle semifinali. Sono stati perfetti.

  4. Paola ha detto:

    Io le semifinali me le son viste su YouTube. Sia per il commento vergognoso sia perché voglio godermi le esibizioni senza quei messaggi cretini di qualche sfigato che vorrebbe solo leggersi in tv

  5. freezethearrow ha detto:

    Sicuramente questa è stata l’edizione migliore dell’eurofestival degli ultimi anni: un sacco di canzoni bellissime, poi come è stato detto, un’organizzazione certosina. Commento italiano ineccepibile. La questione dei tweet comunque è spinosa: per quanto l’articolo evidenzi bene che siano perlopiù inutili e dannosi per la performance, non li trovo totalmente spiacevoli. Ho sicuramente apprezzato che stavolta abbiano mostrato i tweet più positivi, o almeno pertinenti, e non solo quelle caterve di insulti e sarcasmo sugli altri paesi come l’anno scorso,

  6. protovit ha detto:

    Non ho capito cosa ha detto l’invasore durante l’esibizione di Surie, con chi ce l’aveva? :o))
    E poi cosa intendete per “controlli fin troppo accurati”? :o))
    Quasi promossa, per me, Serena Rossi. Ha fatto alcune osservazioni davvero banali, come chiedere per esempio a Federico Russo perché l’Estonia cantava in italiano. Sono domande da farsi? :o))
    Per quanto riguarda i tweet, poi, possiamo lanciare l’hastag
    #tweetaSanremo? Oppure aprire una raccolta firme sulla piattaforma online per chiederne l’inserimento al prossimo festival della canzone italiana?
    Ed infine grande scarica di adrenalina nel finale durante la rivelazione dei risultati del televoto. E l’inaspettato arrivo dell’Italia al terzo, ambitissimo, posto…:o))

  7. Simone Marconi ha detto:

    Seguo l’eurofestival dall’anno in cui vinse Toto e conosco molto bene l’evento…è innegabile che gli eccessi e le messe in scena kitsch caratterizzino il festival, molto del successo riscosso dalla manifestazione è legato a quello. Con l’avvento di twitter poi, in molti si sono avvicinati alla manifestazione, tant’è che a distanza di 3 gg #escita era ancora tra le tendenze… concordo con voi su tutto il resto, ma i tweet satirici per me son un punto di forza. Ultima cosa, Carolina Di Domenico per me è stata molto brava… solo Saverio Raimondo ha fatto un mezzo disastro.

  8. Giorgio ha detto:

    Concordo su tutta la linea. Commento su Rai1 finalmente all’altezza!

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